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c o u n s e l l i n g










            te reazioni oppure, al contrario,   Ma l’elemento fondamentale per   comprendere, usare una comuni-
            ostacolarle. Così come parole giu-  comunicare efficacemente con il   cazione diretta, guidare, insegna-
            ste dette al momento giusto pos-  paziente è l’ascolto, e in partico-  re, accompagnare e molto altro
            sono avere effetti positivi e aiuta-  lare l’ascolto attivo, cioè un mo-  ancora. Al medico, si chiede in
            re le persone, parole sbagliate  al   do di ascoltare a trecentosessan-  particolare di:
            momento sbagliato possono risul-  ta gradi, con una totale presenza   • co-creare la relazione, che signi-
            tare assolutamente depotenzianti:   e concentrazione, con un autenti-  fica stabilire fiducia e vicinanza con
            per esempio, ai fini della comuni-  co interesse a comprendere l’al-  il paziente e essere presente, cioè
            cazione  efficace di  un  difficile  e   tro e a incorporarne il suo model-  essere completamente consape-
            non prevedibile percorso diagno-  lo sospendendo il più possibile i   vole delle sue problematiche;
            stico-terapeutico, sarebbe preferi-  propri filtri e il proprio giudizio.   • comunicare con efficacia, che
            bile dire “stia tranquillo” al posto   Secondo Carl Rogers, infatti “la   significa praticare l’ascolto attivo,
            di “non si preoccupi”.            tendenza a giudicare gli altri è la   porre domande potenti (che cioè
            La relazione medico-paziente      più grande barriera alla comuni-  rivelano le informazioni più utili
            spesso viene chiamata alleanza    cazione e alla comprensione”     alla relazione con il paziente) e
            terapeutica, e l’elemento consi-  (Rogers, 1952).                  costruire  una  comunicazione  di-
            derato distintivo di questa allean-                                retta  (cioè  che abbia  il  maggior
            za terapeutica è l’empatia.       ¼ ¼  Conclusioni                 impatto positivo sul paziente);
            Il termine alleanza viene dal verbo                                • facilitare apprendimento e risul-
            “alleare” che deriva dal francese   Per chi è cresciuto in una scuola   tati, che significa creare consape-
            allier, che significa “unire”; il ter-  di medici umanisti, non può esi-  volezza, progettare azioni, pianifi-
            mine francese deriva a sua volta   stere una buona medicina in as-  care e stabilire obiettivi, gestire i
            dal latino  alligàre, “legare a”.  Al-  senza  di  un rapporto  con la per-  progressi e le responsabilità.
            leàre significa “legare insieme   sona più che col paziente in quan-  Per raggiungere questi obiettivi,
            con patto”.                       to tale; secondo l’umanismo, in-  occorre imparare ad ascoltare di
            In psicologia per empatia si intende   fatti, il compito cardine del medi-  più e meglio se stessi e gli altri,
            la capacità di comprendere lo stato   co è quello di combinare la for-  cercando di essere il meglio di ciò
            d’animo e la situazione emotiva di   mulazione di una diagnosi con   che siamo, con la ferma convin-
            un’altra persona. Il termine deriva   l’applicazione di logica e fatti os-  zione che la comunicazione medi-
            dal greco “εμπαθεíα” (empatéia, a   servabili (sostenendo scetticismo   co-paziente non è un contorno fa-
            sua volta composto da en-, “den-  e metodo scientifico) al capire   coltativo della nostra professione,
            tro”, e pathos, “sofferenza o senti-  l’uomo nel suo essere più auten-  ma  piuttosto  un ingrediente  cen-
            mento”), che veniva impiegato per   tico, nel credere cioè in una me-  trale del percorso terapeutico dei
            indicare il rapporto emozionale di   dicina “per l’uomo”.          nostri  pazienti.  Questa  è  e  sarà
            partecipazione che legava l’autore-  Il ruolo, le abilità e le competenze   sempre la strada migliore per ren-
            cantore al suo pubblico.          di un medico, vanno ben oltre le   dere la nostra comunicazione più
            Per Carl Rogers, padre della tera-  sue competenze prettamente     efficace ed essere i migliori com-
            pia centrata sul paziente e del   scientifiche, perché il medico de-  pagni di viaggio per ogni nostro
            movimento della psicologia uma-   ve essere in grado di accogliere,   singolo paziente.
            nistica, empatia significava “com-
            prendere i sentimenti dell’altro                            Bibliografia
            come se fossero i nostri”. Empa-
            tia significa dunque comprendere,   •  Benedetti F. “Il cervello del paziente. Le neuroscienze della relazione medico-paziente”.
            grazie a un processo di immedesi-    Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2012.
            mazione, i sentimenti e gli stati   •  Brown Jo. et Al. “Clinical Communication in Medicine”. Wiley-Blackwell, Oxford, 2016.
                                               •  Cipolla C. et Al. “Valutare la qualità in sanità”, Franco Angeli, Roma, 2002.
            d’animo dell’altro, qualunque essi   •  Robbins A. “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri”. Bompiani, Milano, 2000.
            siano: gioia, dolore, rabbia; e non   •  Roberti A. et Al. “Comunicazione medico-paziente”. Alessio Roberti Editore, Bergamo, 2006.
            significa essere per forza, calmi,   •  Seligman M. “Imparare l’ottimismo”. Giunti, Firenze, 2005.
            compiacenti e accondiscendenti.    •  Washer P. “Clinical Communication Skills”. Oxford University Press, Oxford, 2009.



                                                                   M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 3 - aprile 2017   ■  51
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