M.D.
numero 20,
6 giugno 2007
Focus
on
Aspettando lammodernamento del Ssn
di
Monica Di Sisto
Il
Ssn è uno dei grandi ammalati del Paese,
oppure una delle sue punte più avanzate (e tra le poche
rimaste) di welfare? I medici sono a guardia di un sistema
in agonia, oppure sono professionisti avanzati dalla
qualità indiscussa? Il ministero della Salute ha cercato
di fare ordine tra gli schizofrenici messaggi che negli ultimi
mesi si sono rincorsi e sovrapposti rispetto al sistema delle
cure nazionale e alla sua necessità di riformarsi.
Per questo ha organizzato a Roma un grande Forum Per
una sanità dalla parte del cittadino, convocando
esperti, professionisti, categoria e corresponsabili politici,
per chiarirsi le idee, ma anche per confrontarsi. |
Una
notizia sembra ormai confermata: approderà in Consiglio
dei ministri entro il mese di giugno il disegno di legge per lammodernamento
del Ssn. Cinque i punti nodali della Riforma-quater: la qualità
come riferimento per tutte le azioni e le politiche della salute;
la ridefinizione del bisogno di salute; la governance del sistema
e la partecipazione dei cittadini; il riconoscimento del valore
della competenza e del merito; la cultura della valutazione e
la responsabilità di professionisti e cittadini per la
tutela della salute come bene comune primario. Ma la medicina
generale (MG), che ha partecipato al Forum romano Per una
sanità dalla parte del cittadino e al dibattito che
lo ha circondato con grande determinazione, chiede fatti, a cominciare
dalla partenza delle trattative per il rinnovo della Convenzione.
Complimenti e auspici
Il Sistema sanitario italiano non è il grande ammalato
delle politiche pubbliche italiane.
Il premier Romano Prodi e il ministro dellEconomia Tommaso
Padoa Schioppa, che non sono dei grandi assidui dei
confronti sanitari, hanno mostrato entrambi ottimismo e apprezzamento
nei confronti del Ssn. Prodi si è detto triste perchè
siamo sempre costretti a fare i conti con i costi. Cè
una grande domanda di sanità nel Paese, ma quando ne parliamo
siamo obbligati a guardare lultima riga dei bilanci; siamo
sempre costretti a tagliare i costi. Prodi respinge limmagine
di un comparto inefficiente, con una battuta: se viviamo
tanti anni, qualche merito ce lavrà anche la sanità.
Quindi qualcosa funziona, ma con delle disparità che non
dovrebbero esistere nel Paese.
Anche Padoa Schioppa ha riconosciuto che nel settore della
sanità si sono raggiunti in questo primo anno di Governo
i risultati più incoraggianti anche per la riposta pronta
e positiva di tutti i soggetti coinvolti: Regioni, ministero della
Salute e tutti coloro che vi operano.
Però, ha precisato, bisogna fare di più per
spendere di meno ed economizzare le risorse a disposizione.
La via maestra, secondo Padoa Schioppa, è quella di distinguere
tra le cose fatte bene e quelle fatte male e farsi carico di un
doppio coraggio per azionare il meccanismo del merito:
avviare la discussione con tutti i soggetti interessati e poter
fare affidamento su un ministero competente che rifiuti, come
ha fatto il ministero della Salute in questo anno, il concetto
che ogni cosa è uguale a unaltra e che non ci sono
esperienze migliori da imitare.
Regioni: serve una politica più credibile
Se la politica nazionale assolve e rilancia, quella locale sembra,
però, più interlocutoria. Per migliorare il
Servizio sanitario nazionale non basta stanziare più risorse.
Ci vuole una politica forte, credibile e una sempre più
ampia collaborazione tra le Regioni e il Governo centrale.
Lo ha detto, intervenendo al Forum, Vasco Errani, presidente della
Conferenza delle Regioni e Provincie autonome e governatore dellEmilia
Romagna. La sfida che ci aspetta - ha precisato Errani -
è quella dellappropriatezza. Si è fatta molta
demagogia, per esempio, sulle liste di attesa, ma quello che realmente
serve è restituire al medico di medicina generale il suo
ruolo che è quello di dare al cittadino le prestazioni
di cui ha realmente bisogno, non quelle di cui non ha necessità.
Se non facciamo così le prestazioni in eccedenza diventano
per la sanità un vero e proprio disvalore. La sfida
è, secondo Errani, sui Livelli essenziali di assistenza
(Lea): vanno verificati e bisogna capire quanto costano
nelle pratiche migliori, se non si possono offrire a una qualità
alta non si può permettere che ciascuno faccia quello che
gli pare.
Lintesa Governo-Regioni sulla spesa, ha poi sottolineato
Enrico Rossi, coordinatore degli assessori regionali alla Sanità,
ha avviato anche una cabina di regia che monitora i Lea nelle
varie Regioni. Bisogna separare, però, secondo Rossi,
il governo politico da quello clinico e da quello tecnico per
evitare che anche i direttori generali delle aziende siano scelti
in base alle loro appartenenze politiche.
I Mmg: lora dei fatti
Finora il governo Prodi ha messo a punto e presentato diversi
progetti per migliorare il Servizio sanitario. Ora però
ci aspettiamo che questi progetti su carta diventino realtà.
Il pepe al Forum di Roma lo hanno portato, senza dubbio,
i medici di medicina generale che, a partire dal segretario nazionale
della Fimmg Giacomo Milillo, hanno ancorato la discussione sul
piano della concretezza: 2 milioni di contatti al giorno, oltre
50 milioni di contatti allanno, di cui 10 della continuità
assistenziale, costituiscono il gigantesco e silenzioso lavoro
quotidiano dei Mmg italiani. Mentre siamo ripagati dalla
gratitudine dei cittadini, non siamo ripagati con la stessa moneta
- ha tenuto a precisare Milillo - dallapparato burocratico
del servizio. Accuse di iperprescrizione, moltiplicazione di atti
amministrativi, limitazione delle potestà prescrittive
e, negli ultimi anni, un uso disinvolto dei comunicati stampa
da parte di alcuni apparati dello Stato per mettere alla gogna
sulla pubblica piazza mediatica centinaia di colleghi che, a distanza
di pochi mesi e nel silenzio, saranno poi assolti, ci hanno portato
allesasperazione.
Da Copanello (CZ), dove si è svolto il congresso nazionale
di rinnovo delle cariche, anche lo Snami ha fatto sentire la sua
voce su questi stessi toni. Il neo-presidente Mauro Martini, ha
sottolineato la grave situazione e disagio in cui versa
la categoria per la continua erosione del potere economico degli
onorari e anche del fatto che contratti e convenzioni
sono ormai da lungo tempo scaduti. Le proposte di parte
pubblica sulle cure primarie, come le Case della Salute e le farmacie
multitasking (M.D. 2007; 19: 4-5) inoltre, sono inaccettabili
- ha spiegato Mauro Martini - perché mettono a rischio
lautonomia del medico. Non ci stiamo a farci scippare queste
prerogative.
I
grandi numeri dei Mmg |
La
giornata di Forum promossa dal ministero della Salute ha offerto
loccasione per presentare gli ultimi dati dello Annuario
statistico del servizio sanitario nazionale 2005 curato
dallo stesso ministero che vi riporta in dettaglio le attività
di Asl e Aziende Ospedaliere, lassistenza sanitaria
pubblica sul territorio, negli ospedali e il personale che
ne garantisce il funzionamento. Nellambito dellassistenza
distrettuale, il ministero ha scattato una fotografia a Mmg
e Pls convenzionati.
Se la Convenzione nazionale prevede, salvo eccezioni, che
ciascun Mmg assista al massimo 1.500 pazienti adulti (dai
13 anni in su), in media a livello nazionale ogni medico di
famiglia ha un carico potenziale di 1.080 adulti residenti.
A livello regionale però, sottolinea lAnnuario,
esistono notevoli differenziazioni: per le Regioni del Nord,
fatte salve alcune eccezioni, gli scostamenti dal valore medio
nazionale sono positivi. In particolare si evidenzia la Provincia
Autonoma di Bolzano con 1.611 residenti adulti per Mmg: va
però tenuto presente che in detta Provincia Autonoma
il contratto di convenzione con il Ssn dei Mmg stabilisce
quale massimale di scelte 2.000 assistiti. Nel Lazio si registra
il valore minimo di 966 residenti adulti per medico di medicina
generale; nelle Regioni del Sud si registrano lievi oscillazioni
attorno al valore nazionale.
A fronte del carico potenziale dei medici di famiglia, è
possibile valutare il carico assistenziale effettivo, dato
dal numero degli iscritti al Ssn (coloro che hanno scelto
presso la Asl di competenza il proprio Mmg) per ciascun medico.
In tutte le Regioni tale indicatore evidenzia che il numero
di scelte per medico di famiglia è maggiore della popolazione
adulta residente, mentre il numero di scelte per pediatra
è sempre inferiore al numero dei bambini residenti.
Complessivamente il numero totale delle scelte è
prossimo al numero complessivo dei residenti. E quindi che
il medico, per molti bambini, è il medico di medicina
generale. |
Cè
chi mostra invece, sulle proposte del Governo, unapertura
maggiore: il presidente della Simg Claudio Cricelli, nel corso
del Forum, ha detto sì allammodernamento del Ssn,
a patto però che non venga snaturata e sminuita la figura
del medico di famiglia. Noi - ha sottolineato Cricelli -
stiamo fortemente spingendo per affermare il concetto di clinical
governance in medicina generale che, associato al concetto di
dirigenza, può consentire una riforma seria dellintero
sistema. Secondo Cricelli, infatti, il vero nocciolo della
riforma della medicina del territorio non è tanto lintroduzione
e lorganizzazione delle Case della salute, quanto la possibilità
per i Mmg di fungere allinterno di queste strutture da veri
e proprio dirigenti.
Un banco di prova sarà il disegno di legge sullammodernamento
del Ssn - ha precisato poi Milillo dove ci auguriamo che il Governo
accolga le nostre richieste. Inoltre ci aspettiamo da parte delle
Regioni la chiusura degli accordi integrativi per la medicina
generale.
Alla Sisac, la struttura delle Regioni che segue gli accordi convenzionali,
i sindacati hanno anche chiesto lapertura della calendarizzazione
degli incontri per il rinnovo della convenzione nazionale e la
chiusura immediata degli accordi regionali. Altrimenti proclameremo
lo stato di agitazione - ha dichiarato Milillo. E il sindacato
Snami riunito a Copanello lha già fatto.
|