M.D.
numero 20, 6 giugno 2007
Esperienze
Ricoveri e livelli essenziali: attenti ai
trabocchetti
di Filippo Mele, Medico di medicina generale,
Policoro (MT)
I Lea, si sa, non sono uguali in tutte le Regioni del nostro
Paese. Può capitare, per esempio, che la chirurgia refrattiva
sia concedibile con il Ssr nelle Marche o in Lombardia, ma non
in Basilicata o Piemonte. La stessa cosa può accadere
per le prestazioni di fisiokinesiterapia. Così, possono
arrivare ai Mmg richieste di prestazioni o di ricoveri a rischio
di accertamenti da parte degli enti erogatori o degli inquirenti.
Inoltre, una tale situazione non fa che aumentare il contenzioso
tra medico di famiglia e assistito. Ma il rispetto delle regole,
malgrado le difficoltà, talvolta salva il Mmg da situazioni
ancora più pericolose come è capitato a me in
una esperienza che mi accingo a illustrare
Una
paziente di 35 anni arriva in studio con un richiesta di ricovero,
su carta intestata di una clinica privata di una Regione del
centro Italia: per intervento chirurgico relativo a miopia
e astigmatismo in paziente con intolleranza alle lenti a contatto.
In tale dizione era racchiuso il motivo per cui, evidentemente,
in quella Regione, la chirurgia refrattiva con laser a eccimeri
veniva erogata dal Servizio sanitario regionale.
La Basilicata, dove svolgo la professione di Mmg, invece concede
tale intervento solo per i soggetti con: anisometria superiore
a 3,5 diottrie, ametropie post-chirurgiche (cheratoplastica,
cataratta, impiantistica secondaria), distrofia, cicatrici e
altre opacità superficiali. Inoltre la paziente non ha
mai accusato disturbi dalluso di lenti a contatto, perché
utilizza gli occhiali di cui probabilmente vuole disfarsi.
Ma secondo la delibera della Basilicata: la correzione
dei vizi di refrazione per motivi estetici non può essere
ricompresa tra le prestazioni erogabili dal Ssr. Ho rifiutato,
perciò, di prescrivere il ricovero tra i mugugni dellassistita
che è ritornata dopo qualche giorno con la stessa richiesta.
In clinica mi hanno detto che senza la sua prescrizione
non mi operano. Non capisco, perché lei si rifiuta quando
tutti gli altri medici non trovano ostacoli a trascrivere questa
impegnativa?. Respiro profondo, recupero di self control
e ripetizione della spiegazione: La clinica dove lei sarà
operata dopo lintervento invierà la mia prescrizione
alla Asl per incassare il corrispettivo previsto. Intervento
che la Regione eroga solo nelle condizioni che le ho già
elencate, in cui lei non rientra. Inoltre non devo solo trascrivere
una semplice impegnativa, ma in quanto prevista
da mio contratto di lavoro, devo compilare una scheda di accesso
in ospedale con il motivo del ricovero, gli accertamenti eventualmente
praticati, i dati significativi estratti dalla sua cartella
personale. Nel caso la Asl rispondesse negativamente alla richiesta,
chi pagherebbe la prestazione già effettuata? Il medico
richiedente potrebbe avere problemi sia per avere attestato
una condizione clinica inappropriata, anzi, falsa, sia per aver
richiesto un intervento chirurgico effettuato a fini estetici.
Se nella clinica sono sicuri di quanto affermano, possono comunque
ricoverarla, visto che sia per le urgenze sia per ricoveri programmati
non cè bisogno dellimpegnativa del Mmg.
Ma come da prassi, repetita questa volta non iuvant. La paziente
è andata via non convinta e lamentandosi ancora per non
aver ottenuto quanto, secondo lei, era legittimo ottenere.
Mi sono imbattuto in altre mie assistite con la medesima richiesta
e con tutte ho mantenuto la stessa posizione e mi sono profuso
in interminabili spiegazioni fino a quando non ho minacciato
di segnalare il tutto alla Asl. Da quel giorno, guarda caso,
non ho avuto più richieste del genere. È chiaro
che un simile comportamento ha avuto delle conseguenze: i miei
intransigenti no mi sono costati un po di ricusazioni.
Assonanze su cui riflettere
Tali episodi mi sono tornati in mente nei giorni scorsi leggendo
su di un quotidiano di uninchiesta nella Regione Puglia.
In una città pugliese la Guardia di Finanza aveva arrestato
il titolare, il direttore sanitario, un funzionario Asl e un
chirurgo di una clinica privata tutti accusati di ritoccare
il seno a pazienti, desiderose di divenire più procaci,
attestando nella fattura di avere operato le stesse per
fibroadenoma o altre patologie similari. Nellinchiesta
non si parlava di richieste di tali ricoveri trascritte da medici
di famiglia. In caso contrario, quale sarebbe stato il destino
dei colleghi soprattutto se fossero state trovate più
impegnative? Probabilmente, anche i derelitti Mmg, ignari di
quanto accadeva dopo la redazione della loro impegnativa si
sarebbero trovati ad avere come minimo una denuncia per falso
in atto pubblico.