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M.D.
numero 19, 30 maggio 2007
Rassegna
La sindrome delle gambe senza riposo
La diagnosi di questo disordine sensorio-motorio è
essenzialmente clinica e il rapporto costante del Mmg con i
suoi pazienti può facilitarne il riconoscimento
Nellambito
dellattività motoria patologica durante il sonno,
una posizione rilevante è occupata dalle parasonnie (sonnambulismo,
pavor notturno, disturbo comportamentale in sonno REM), che
per essere correttamente diagnosticate necessitano di indagini
specialistiche. Accanto a tali comportamenti complessi vi sono
fenomeni più semplici, tra questi di particolare rilevanza
risulta la sindrome delle gambe senza riposo (restless legs
syndrome - RLS), uno dei più comuni disturbi neurologici
sensori-motori, associato frequentemente a movimenti periodici
degli arti durante il sonno, che causano anche grave insonnia.
I dati epidemiologici indicano una prevalenza che varia dal
5% al 10% nella forma lieve, mentre nella forma grave è
presente nel 2% circa della popolazione; colpisce tutte le fasce
detà, ma lesordio è più frequente
in età adulta.
Diagnosi e terapia
Poche condizioni cliniche sono caratterizzate dalle difficoltà
che ha il paziente nel descrivere i propri sintomi come per
la RLS. Con unattenta anamnesi è possibile però
circostanziare la sintomatologia e identificare la presenza
di comorbilità. La diagnosi di RLS è infatti essenzialmente
clinica. Non esistono accertamenti diagnostici di primo livello
specifici, se non quelli necessari per porre diagnosi differenziale
tra la forma idiopatica e quella secondaria (a carenza di ferro,
diabete, insufficienza renale, neuropatie, ecc). I sintomi patognomoniciper
porre la diagnosi sono:
-
presenza
di un desiderio impellente di muovere le gambe, spesso associato
a parestesie o disestesie: frequentemente i soggetti affetti
da RLS riferiscono questa sensazione al polpaccio, occasionalmente
alla coscia, al piede o agli arti superiori. Vengono riportate
anche sensazioni vaghe, non dolorose, spesso bilaterali, che
i pazienti identificano come: formicolio, strisciamento, pizzicare,
bruciare, dolenzia;
-
i
sintomi vengono esacerbati dal riposo e dallinattività:
la sensazione di fastidio compare con linattività
(coricarsi nel letto la notte, ma anche viaggiare in auto,
in aereo, in treno o sedersi al cinema, a teatro) e non è
scatenata da una particolare posizione del corpo;
-
i
sintomi scompaiono parzialmente o totalmente con il movimento:
il sollievo cessa nel momento in cui si sospende lattività
fisica, ma con il progredire della malattia lefficacia
del movimento tende a diminuire;
-
i
sintomi compaiono o peggiorano durante il riposo notturno:
compaiono verso sera e aumentano nelle ore prossime alla mezzanotte,
tendono a diminuire solo verso il mattino.
Per
quanto riguarda lapproccio terapeutico, consigliare ai pazienti
una corretta igiene del sonno e nel caso modificare lo stile di
vita (eliminare fumo, alcol, cioccolata, bevande contenenti caffeina,
eseguire esercizi di rilassamento, ecc) può risultare utile
per alleviare i sintomi. Lattuale orientamento farmacologico
prevede invece lutilizzo di farmaci dopamino-agonisti (es.
pramipexolo) e/o nei casi più complessi di oppioidi.
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