M.D.
numero 19,
30 maggio 2007
Focus
on
Quel brutto pasticciaccio della mini-Asl
di
Monica Di Sisto
Probabilmente
è stato tutto un equivoco. Di quelli dove, a pensar
male, si sbaglia, e non si riesce a pescare per sbaglio una
verità di quelle da dire sottovoce. Fatto sta, però,
che Farmacap, lAzienda farmacosociosanitaria romana,
ha organizzato a Roma un convegno, tutto incentrato sulla
possibilità di trasformare le farmacie, pubbliche e
private, in mini-Asl, nuovi presidi polifunzionali a disposizione
del cittadino e delle sue esigenze di salute. Funzioni, in
un certo senso, scippate al Mmg e alle sue forme
associative. Questa ipotesi preoccupa maggiormente perché
intercetta passaggi interi di una bozza di qualche mese fa
della tanto annunciata Riforma quater del Ssn,
operata dal Ddl del ministro della Salute Livia Turco sullammodernamento
del Ssn. Ammodernamento che, ha avvertito la FNOMCeO, rischia
di pregiudicare gran parte della libertà professionale
del Mmg. |
Le
forme di organizzazione assistenziale sul territorio stanno diventando
una Babele e fino a quando non si passerà dalle teorizzazioni
ai fatti dubbi, fraintendimenti e commistioni di ruolo saranno
allordine del giorno. Ecco perché quanto annunciato
dalla locandina di presentazione del convegno organizzato a Roma
da Farmacap ha sollevato lo sconcerto dei medici di famiglia
La
bozza fantasma della Riforma quater |
Se
non fosse per la Conferenza nazionale sulla sanità
a un anno dallinsediamento del Governo, chiamata a fare
piazza pulita di tutti gli equivoci, il Ddl sullammodernamento
del Ssn firmato Livia Turco avrebbe continuato a trascinare
dietro a sé valanghe di polemiche. Tutto si scatena
intorno agli artt. 18 e 23 di una prima bozza di articolato
circolata nel marzo scorso, suscitando obiezioni a grappolo.
Allart. 18 si parla di Unità di assistenza
primaria o Unità di Medicina Generale (UMG),
affidate alle Regioni, quali strutture organizzative
elementari per la erogazione delle prestazioni di medicina
generale cui afferiscono, obbligatoriamente, tutti i medici
di medicina generale, i pediatri di libera scelta ed i medici
della continuità assistenziale, al fine di
dare risposta immediata ai bisogni di salute e di garantire
efficacia e continuità nellassistenza primaria.
Le unità di medicina generale sono composte da
medici di medicina generale e medici della continuità
assistenziale e sono situate nella Casa della Salute o in
altre sedi distrettuali in cui si attua la assistenza territoriale.
Alle Unità è preposto un medico di medicina
generale, al quale spetta il coordinamento della attività
dei medici alle medesime assegnati, la garanzia di orientamento
e tutoraggio per il cittadino, attraverso il medico di fiducia
o il pediatra di libera scelta, per lintero arco del
percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale del suo assistito,
il raccordo e il collegamento con i presidi ospedalieri, le
strutture per lungodegenti, quelle dedicate alla assistenza
palliativa e di riabilitazione presenti sul territorio di
riferimento.
Allart. 23, invece, si parlava proprio del Ruolo
delle farmacie nellambito del Servizio sanitario nazionale,
come soggetti, pubblici o privati, che contribuiscono
al perseguimento degli obiettivi del servizio sanitario nazionale,
del quale costituiscono presidi polifunzionali. Oltre
ad assicurare lassistenza farmaceutica, infatti, esse
svolgono, secondo la bozza di Ddl, attività, in particolare,
nei seguenti settori:
a) supporto anche organizzativo allassistenza domiciliare
integrata per i pazienti residenti nellambito della
sede farmaceutica di rispettiva pertinenza;
b) attività di primo soccorso attraverso interventi
di medicazione semplice e la messa a disposizione e luso
di apparecchiature quali defibrillatori ed elettrocardiografi;
c) analisi di laboratorio di prima istanza;
d) supporto allattività del medico di medicina
generale ai fini del monitoraggio dellutilizzazione
dei farmaci prescritti;
e) attività di educazione sanitaria al pubblico sulla
base della programmazione regionale o di accordi con le competenti
autorità comunali.
Proprio come si legge nel progetto Farmacap. |
Oltre
ad assicurare lassistenza farmaceutica ai cittadini, Farmacap
vuole che le farmacie si mettano totalmente al servizio degli
utenti, offrendo anche altri servizi, per esempio attività
aggiuntive di supporto organizzativo nellambito dellADI.
La nuova farmacia potrebbe quindi erogare lassistenza domiciliare
per i pazienti che risiedono nel territorio di competenza. Nel
nostro progetto ci sembra che ci siano identità di vedute
con il ministro della Salute Livia Turco - ha spiegato nel corso
del convegno Arturo Salerni, presidente di Farmacap - e le farmacie
possono essere il terminale di un sistema sanitario da rivoluzionare.
Penso alle farmacie nelle periferie dove rappresentano lunico
presidio, lunico punto di salute per i cittadini. Già
adesso offriamo tante attività come la teleassistenza e
la telecompagnia offerta a circa 4.000 persone, che vorremmo portare
a 20mila. Possiamo solo migliorare.
La reazione della Fimmg Lazio
Non credevamo ai nostri occhi quando abbiamo letto la locandina
del convegno, hanno tuonato dalla Fimmg Roma, dove hanno notato
alcuni passaggi identici a quelli di una bozza di disegno di Legge
del ministero della Salute (prima versione datata 30 marzo), talmente
irrealistica da essere considerata una bufala. In questa
bozza, continua la Fimmg Roma, allarticolo 18 ed allarticolo
23 si nota come, secondo gli estensori, il medico di famiglia
ed il pediatra, scelti liberamente sulla base di un rapporto fiduciario,
non esistano più, ma vengano soppiantati da una unità
organizzativa elementare, una sorta di mini Asl, con
un sottocapo che risponderà ad un capo che avrà
nella Asl la sua sede.
Insomma, secondo la Fimmg Roma, con questi articoli non si cerca
di risolvere i problemi che affliggono il sistema pubblico,
sviluppando la medicina generale e in termini più ampi
quella extraospedaliera, come un vero e proprio servizio h. 24,
dando la possibilità, come nei paesi più sviluppati,
ai singoli medici di medicina generale e ai pediatri di organizzarsi,
strutturarsi e dotarsi di apparecchiature moderne come ecografi,
spirometri, piccole sale operatorie per interventi di chirurgia
ambulatoriale, di organizzare servizi di assistenza domiciliare
con personale proprio, si sceglie invece la strada dellintruppamento,
della spersonalizzazione e soprattutto - concludono con una pennellata
di colore dalla Fimmg Roma - dellonnipresente controllo
burocratico-politico, il tutto condito, in clima vintage, con
salsa bolscevica.
Dal nazionale rispondono
Il segretario Fimmg Giacomo Milillo, in una lettera ai suoi soci,
ha confermato che a tutte le autorità, in ogni occasione,
il sindacato ha ribadito lesasperazione della categoria
per le condizioni in cui è costretta a lavorare, e affermato
limprocrastinabile esigenza di un cambiamento radicale che,
conservando ciò che ha fatto grande la medicina generale,
garantisca solide fondamenta al suo progresso.
Milillo asserisce di avere detto e scritto, senza possibilità
di fraintendimento, che la legge di ammodernamento deve
introdurre queste solide basi senza compromettere il rapporto
di fiducia continuato nel tempo e la distribuzione capillare degli
studi professionali dei Mmg sul territorio, così come pure
il nostro essere liberi professionisti convenzionati. E
non nega il suo disappunto per iniziative che
hanno portato a diffondere fra i medici, a mezzo rete e stampa,
un improduttivo allarme, prendendo a pretesto una vecchia bozza
non ufficializzata della legge di ammodernamento del Ssn, senza
preventivamente informare il nostro esecutivo nazionale. Se ciò
fosse avvenuto avrei potuto spiegare che quella bozza è
già ampiamente superata.
Ma una conferma dellintenzione di procedere comunque verso
un arricchimento delle funzioni delle farmacie, anche
se solo a livello locale, nella direzione lamentata dalla Fimmg
Roma, è arrivata dalla Regione.
Le farmacie, ha spiegato nel corso del convegno Farmacap lassessore
alla Sanità della Regione Augusto Battaglia, vivono
una fase di trasformazione, ed è giusto che diventino luoghi
di primo presidio sanitario.
Un esempio simile sta per partire a Rieti. È un processo
non ancora avviato - sottolinea lassessore - ma sarà
un progetto pilota per tutta la Regione. Quello che più
conta per Battaglia, però, è localizzare
questa trasformazione della farmacia dove ce nè più
bisogno. La polifunzionalità di queste attività
- conclude - dovrà passare specialmente per i paesi e i
piccoli centri abitati, solitamente svantaggiati.
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