Editoriale
Cambiamenti annunciati e aspettative deluse
Rosy
Bindi, in un incontro a Roma, lo ha detto un po ridendo
sorniona: dopo tanti anni, su quella riforma della professione
medica e dellesclusività dei medici dipendenti
sulla quale, ha ricordato, ci ho rimesso le penne, ora
mi stanno dando ragione.
In realtà sembra ormai unevidenza che il modello
di relazione tra terzo pagante pubblico e professionisti
della salute, medici di famiglia inclusi, si sta fondando sempre
di più su un vincolo a catena corta, dove
tra chi preordina e chi produce lo spazio di autonomia sia sempre
più concentrato. Ma sta passando con sempre maggior forza
anche lidea, francamente inaccettabile, che le prestazioni
fornite dai medici di medicina generale nellambito del
Servizio sanitario nazionale siano sempre più vincolate
alle risorse disponibili, a seconda della salute economica del
territorio e dellorganizzazione prescelta in loco, invece
di essere un diritto riconosciuto a tutti i cittadini.
Accade così che la temperatura in tuttItalia
si impenni e che lo scontento nei confronti della politica sanitaria
portata avanti dal Governo aumenti. Il mugugno infra-sanitario
ha già alcuni protagonisti, e tra di essi un deluso della
prima ora: lex segretario Fimmg Mario Falconi che, in
qualità di presidente dellOrdine dei Medici di
Roma, dice di non vedere grandi miglioramenti, soprattutto per
le fasce deboli della popolazione. Anche dal mio osservatorio
di medico di famiglia vedo ogni giorno persone che stanno davvero
male e hanno sempre più difficoltà a essere assistite.
E il peggio, secondo Falconi, è che sempre di più
i pazienti si rassegnino allidea di dover tirare fuori
soldi di tasca loro, in misura progressivamente maggiore, per
avere prestazioni in tempi ragionevolmente brevi. Per il presidente
dellOrdine romano è ormai chiaro che la grande
criticità del nostro sistema è la fragilità
che, però, non trova soluzione in vaste aree del territorio.
Nel frattempo il ministro della Salute Livia Turco, intervenuta
allassemblea generale di Assobiotec (lassociazione
confindustriale che riunisce le imprese e i parchi tecnologici
e scientifici italiani attivi nelle biotecnologie), ha reso
noto al mondo delle imprese farmaceutiche che arriveranno novità
per il settore, sottolineando che nella prossima Finanziaria
ci saranno elementi di riforma significativi, grazie al lavoro
interministeriale condotto dal tavolo sulla farmaceutica. Le
nuove norme, secondo quanto spiegato dal ministro, serviranno
a coniugare controllo della spesa e rilancio del settore
farmaceutico. Una riforma quinques per la farmaceutica?
O linizio della soluzione finale?