M.D.
numero 18, 23 maggio 2007
Tribuna
Case della Salute: un progetto antieconomico
di Antonio Attanasio, Medico di medicina
generale, Mandello del Lario (LC)
Siamo stati più o meno tutti daccordo
a chiudere i piccoli ospedali, giudicati inefficienti e addirittura
pericolosi. I costi di gestione erano troppo alti e non erano
in grado di fornire un pronto soccorso di buon livello. Adesso
alcuni sindacati e lo stesso ministero della Salute ci propongono
le Case della Salute, le cui dimensioni e dotazioni non possono
certamente essere superiori, ma neppure pari, a quelle dei piccoli
ospedali che si sono chiusi. Secondo il progetto ministeriale
tali strutture dovrebbero fornire prestazioni di pronto soccorso
di primo livello, essere il punto di integrazione delle offerte
curative, preventive, e addirittura sociali, ed essere aperte
24 ore su 24, con 12 ore diurne coperte dai Mmg e 12 notturne
dalla guardia medica. Intese in questo modo le Case della Salute
sono un mostro.
Se
per Case della Salute si intendono semplici strutture che permettano
ai medici di famiglia di migliorare laspetto ricettivo
dei loro studi mediante la condivisione di spazi comuni e di
personale di supporto, lidea è ottima. Se in questi
studi i Mmg volessero poi ospitare anche qualche specialista
privato o convenzionato esterno, ancora nulla da dire.
Il problema nasce quando si va a vedere che cosa il Ministero
e alcuni sindacalisti intendono quando parlano di Case della
Salute. Preso atto di ciò, si può affermare che
se i piccoli ospedali erano inefficienti e pericolosi queste
nuove strutture, ancora più piccole, saranno ancora più
inefficienti e pericolose.
Sul versante dei costi può sembrare che la collettività
ne tragga solo un vantaggio: i Mmg fornirebbero un servizio
che copre lintera giornata al posto delle attuali poche
ore, richiedendo e percependo lo stesso compenso di adesso,
a parte qualche incentivo. Il problema è che in economia
non ci si può illudere di ottenere più di quello
per cui si paga: già adesso, con i loro orari striminziti,
i Mmg sono pagati a tariffe sotto mercato.
Se le prime sperimentazione di Case della Salute sembrano funzionare
senza intoppi è perché sono state realizzate volontariamente
da pochi medici altamente motivati, che compensano il carico
di lavoro aggiuntivo e la mancanza di adeguati corrispettivi
economici con la soddisfazione di essere unavanguardia.
Che questo loro momento di grazia possa durare a
lungo è quanto meno dubbio. Sicuramente, se e quando
tale modello vedrà coinvolta la base, le
cose andranno in maniera molto diversa. O si deciderà
di corrispondere compensi adeguati, e in tal caso i costi schizzeranno
alle stelle, oppure, in caso contrario, il servizio che verrà
diluito nellarco delle 12 o peggio delle 24 ore verrà
offerto con tutti gli stratagemmi che ci si possono aspettare
da chi è obbligato a un lavoro che ritiene tanto inutile
quanto inadeguatamente retribuito.
Paradossi
Gli economisti mandati a occuparsi di questioni sanitarie dovrebbero
imparare che fare i furbi cercando di sfruttare i prestatori
dopera paga solo se si hanno a disposizione e si possono
usare stuoli di guardie armate di fruste e fucili.
Sempre a proposito della diseconomicità del modello,
cè un altro problema che gli entusiastici fautori
della medicina inutile, o medicina sociale che dir si voglia,
tendono per il loro schema mentale a non capire. Per le emergenze
reali il nostro sistema sanitario dispone già di posti
di pronto soccorso presso gli ospedali e di un servizio territoriale
che risponde al numero 118. Se listituzione delle Case
della Salute non prevede il contemporaneo smantellamento di
questi servizi, le sole emergenze che sfrutteranno
la disponibilità 24 ore su 24 delle Case della Salute
saranno quelle della pancia piena, cioè di
chi ha già tutto e non sa più che cosa regalarsi.
In sostanza avremo unincentivazione e un incremento del
già deleterio consumismo sanitario. Non solo dovremo
pagare i costi diretti, ma anche gli aumentati costi indiretti
delle richieste indotte dalliperdisponibilità di
prescrittori. Il dogma da re nudo in cui credono o fingono di
credere molti colleghi e troppi politici è che il miglioramento
dello stato di salute del popolo italiano sia stato dovuto allaumentata
disponibilità di prestazioni di medicina preventiva secondaria
e terziaria. In realtà, prima di imbarcarci in spese
faraoniche per sostenere questo tipo di medicina, avremmo dovuto
sottoporre a verifica scientifica quella tesi, che tesi è,
e tutta da verificare, e non può essere dogma. Se non
labbiamo fatto finora, questo non significa che dobbiamo
continuare a non farlo pur continuando a inventarci modelli
sempre più paternalistici e costosi.