M.D.
numero 18, 23 maggio 2007
Rassegna
Problemi nutrizionali nellanziano
di Renzo Pellati - Nutrizionista, Torino,
Consiglio Direttivo Società Italiana Scienza dellAlimentazione
Un regime dietetico corretto ed equilibrato è indicato
in ogni periodo della vita e tale raccomandazione è ancora
più valida nella terza età. In base ai particolari
aspetti fisici e psichici degli anziani si consiglia una strategia
di intervento morbida, volta a razionalizzare piuttosto
che a modificare radicalmente il regime nutrizionale
Numerose
indagini alimentari effettuate su soggetti in età avanzata
hanno rilevato che sovente lanziano non si nutre in modo
adeguato al suo stato di salute. Alcuni soggetti, per esempio,
attuano una dieta monotona, poco varia: verdura e frutta essenzialmente
cotte, molto vino, poco latte, cibi esageratamente salati, niente
uova, un solo tipo di carne, troppi condimenti.
Queste diete ristrette sono aggravate di solito da una dentizione
imperfetta che crea problemi di masticazione e di inappetenza.
Linappetenza, a sua volta, può essere aggravata
dallo stato di solitudine in cui vivono spesso i soggetti anziani
e di conseguenza da unesagerata richiesta di cibi ricchi
di carboidrati: pasta, riso, dolci (sia per un compenso psicologico
sia per la loro facilità di preparazione).
A causa di questi errori alimentari protratti, spesso si verificano
casi di malnutrizione con perdita di peso (diventa significativa
quando il calo supera il 10% nellarco di sei mesi), astenia,
scarsa resistenza alle infezioni.
Ci sono anche casi opposti con diete ipercaloriche associate
a disordini digestivi, turbe della glicemia, sovrappeso, accentuazione
dei disturbi cardiovascolari. Un regime dietetico corretto ed
equilibrato è indicato in ogni periodo della vita. Questa
raccomandazione è ancora più valida nella terza
età, tenendo conto dellaumento del rischio per
malattie infettive, malattie cardiovascolari, disturbi metabolici.
Anziano anagrafico e anziano biologico
La definizione di anziano non è univoca. Sono lontani
i tempi in cui Victor Hugo parlava di un vecchio di
50 anni. Oggi possiamo distinguere lanziano anagrafico
e quello biologico fragile. In genere lanziano
anagrafico è un soggetto di 65 anni che non si distingue
da un soggetto di 50-60 anni fisicamente attivo. In questo caso
non cè necessità di cambiare le abitudini
alimentari, ma piuttosto di adeguarle alle ridotte richieste
di base (soprattutto per la perdita di massa magra metabolicamente
attiva) e quindi al minore consumo energetico dei consumi vitali.
Nel caso dellanziano biologico possono verificarsi
multipatologie con deterioramento cognitivo, perdita dei
livelli di autonomia, manifesta fragilità (con facile
perdita del compenso clinico), malnutrizione per difetto.
In questi casi lapproccio nutrizionale dovrà effettuarsi
in tempi rapidi con modalità in grado di adattarsi alle
singole necessità (regimi dietetici specifici, nutrizione
artificiale, prescrizione di supplementazioni o integrazioni).
Di
importanza fondamentale rimane il calcolo dellindice di
massa corporea (BMI) e lanamnesi, che deve comprendere
informazioni indispensabili per conoscere le implicazioni socio-familiari
(abitudini di vita, grado di autosufficienza, attività
fisica, comportamento alimentare, assunzione di alcolici, supplementi
vitaminici e minerali, farmaci, sintomi gastrointestinali, patologie
in atto, problematiche psicologiche) e la valutazione clinica
(tabella 1).
La valutazione dello stato nutrizionale potrà essere
più approfondita con la misurazione del grasso sottocutaneo
(plicometria) e con le indagini di carattere biochimico (emocromo,
proteine plasmatiche a differente emivita come albumina, transferrina,
prealbumina) e test immunologici (tabella 2).
Lapporto calorico deve mirare al raggiungimento e al mantenimento
di un peso corporeo accettabile o desiderato che, sebbene superiore
del 10-15% rispetto al peso ideale, non comporti un significativo
rischio cardiovascolare.
Regime nutrizionale
In
ogni caso, nella terza età, particolari aspetti fisici
e psichici consigliano una strategia di intervento morbida,
volta a razionalizzare piuttosto che a modificare radicalmente
il regime nutrizionale.
A livello di popolazione persiste il pregiudizio che, con il
passare degli anni, il fabbisogno proteico subisca una diminuzione.
In realtà gli studi sul bilancio azotato rivelano la
necessità di mantenere introiti analoghi a quelli delladulto
(tra 0.80-1 g pro kg di peso corporeo, cioè il 15-18%
delle kcal/die), tenuto conto della diminuzione delle secrezioni
digestive, della scarsa utilizzazione dei principi nutritivi
(problemi di masticazione, malassorbimento), della necessità
di rafforzare le difese immunitarie. Una riduzione dellapporto
proteico si renderà necessaria in presenza di segni incipienti
di compromissione renale.
Ovviamente le proteine devono essere di elevato valore biologico,
per cui si può ricorrere alla carne tritata e a quella
di animali giovani (pollo, coniglio, tacchino), al pesce (anche
surgelato) particolarmente indicato per la tenerezza del tessuto
connettivo e per la presenza di acidi grassi omega-3, utili
per combattere la patologia aterosclerotica. Il consumo di pesce
viene raccomandato almeno tre volte alla settimana.
Si possono consumare anche gli omogeneizzati e i liofilizzati
di carne disciolti nel brodo.
La quota lipidica non dovrebbe superare il 30% delle calorie
totali (rapporto di acidi grassi saturi/monoinsaturi/polinsaturi
pari a 1 e colesterolo non superiore a 300-400 mg/die).
Per condire e cucinare è consigliabile lolio extravergine
di oliva (possibilmente crudo) per la presenza di acido oleico
(monoinsaturo), di antiossidanti naturali come la vitamina E
e per la buona digeribilità.
La quota glicidica va compresa tra il 50% e il 55% delle calorie
totali, di cui i glicidi semplici non devono superare il 15-20%
per non provocare sbalzi nella glicemia (in genere non oltre
i 20 g di saccarosio/die).
Nellanziano è accertata una riduzione dei sensi
del gusto e dellolfatto per riduzione delle gemme gustative
e della scarsa igiene orale. La soglia di percezione dei sensi
di gusto e olfatto è aumentata (di circa 3 volte per
il dolce e di 12 volte per il salato), mentre è diminuita
la sensibilità alla variazione di concentrazioni percepibili
oltre la soglia: un giovane è in grado di percepire un
aumento di concentrazione del sapore dolce del 6%, mentre per
un anziano laumento di concentrazione deve essere di almeno
il 25% per essere percepito.
Lapporto dietetico di fibre (25-30 g/die) va ottenuto
attraverso il consumo di pane, pasta, legumi, frutta e verdura.
Se la quantità aumenta (per ridurre i problemi di stipsi)
può provocare, come effetto indesiderato, unaumentata
perdita di principi nutritivi.
Idratazione e micronutrienti
Infobox - Consigli alimentari per la terza e quarta età |
- Mangiare variato con pasti leggeri e frequenti
- Non saltare mai la prima colazione
- Masticare con cura gli alimenti
- Una tazza di latte o una minestrina, come cena, non
assicurano un adeguato apporto di energia e nutrienti
- Cucinare in modo semplice senza eccedere con condimenti
grassi, sale e salse
- Mangiare tutti i giorni cereali (pane, pasta, riso,
crackers, polenta)
- Contenere la quantità di zucchero e limitare
le bevande
zuccherine
- Mangiare tutti i giorni verdure, crude o cotte, e
almeno
un frutto di stagione ben maturo
- Bere acqua frequentemente durante il giorno, anche
se non si avverte lo stimolo della sete
- Gustare bevande alcoliche a bassa gradazione (vino,
birra)
moderatamente e durante i pasti
- Utilizzare integratori solo a giudizio del medico
- Consumare dolci con parsimonia
- È preferibile mangiare in compagnia
Fonte: Migliaccio PA. Alimentazione e disabilità.
Eri-Rai, Roma 2005
|
In
genere lanziano tende a bere poco (diminuisce la sensibilità
allo stimolo della sete). In particolari condizioni (febbre,
terapie diuretiche, sudorazioni eccessive) il contenuto idrico
viene ulteriormente impoverito. Giornalmente un soggetto di
60-65 anni dovrebbe introdurre 30-35 ml/kg di peso corporeo
di acqua (acqua come bibita e acqua contenuta negli alimenti).
Per questi motivi lanziano deve essere sollecitato allintroduzione
di liquidi (oltre allacqua durante i pasti, al mattino
a digiuno, a metà pomeriggio: minestre in brodo, spremute
di agrumi, tè, camomilla, tisane, un bicchiere di vino
ai pasti principali) sia per rimediare alla naturale disidratazione
dei tessuti, sia perché il ricambio idrico facilita leliminazione
delle scorie. Può capitare che se il medico proibisce
di bere vino per motivi di salute, alcuni soggetti abituati
al suo consumo, piuttosto che sostituirlo con acqua preferiscono
non bere.
Il latte va gustato parzialmente scremato (preferibilmente pastorizzato
piuttosto che sterilizzato) facendo attenzione alla tolleranza,
soprattutto per coloro che nel corso degli anni hanno trascurato
questo alimento. Lapparato gastroenterico non abituato
a utilizzare il lattosio (lo zucchero del latte) può
reagire con dolori e spasmi. Per garantire un adeguato apporto
di calcio (indispensabile per combattere losteoporosi)
si può ricorrere al latte privo di lattosio, allo yogurt,
ai formaggi.
Con lavanzare delletà il fabbisogno vitaminico
non scende, però bisogna tenere presente in alcuni casi
lalterato assorbimento intestinale e gli eventuali errori
alimentari. In uno studio condotto da Ferro-Luzzi et al, che
ha indagato sulla dieta degli anziani, sono stati riscontrati
valori inferiori al 75% di quanto raccomandato dai LARN (Livelli
di assunzione giornalieri raccomandati di nutrienti per la popolazione
italiana) nel 6-13% del campione per energia, proteine, vitamina
C e calcio; nel 14-22% per ferro, B1, B2; nel 49% per vitamina
A (International Meeting on Nutrition in Old Age. CNR-IPRA.
INN, 1988). Va anche segnalato che frequentemente può
verificarsi carenza di vitamina D per ridotta esposizione alla
luce solare.
Il fabbisogno di vitamine e sali minerali può essere
assicurato aiutando gli anziani a cucinare tutti i giorni (piuttosto
che utilizzare piatti riscaldati), a consumare frutta e verdura
fresca, a ridurre luso di cibi conservati, precotti e
inscatolati. Il fabbisogno calorico totale va suddiviso in 4-5
piccoli pasti per non sovraccaricare la digestione.