M.D.
numero 18,
23 maggio 2007
Focus
on
Piano dazione per gestire il rischio
di
Monica Di Sisto
La
FNOMCeO ha elaborato le linee guida per controllare e gestire
gli errori medici e i contenziosi. Gli strumenti per incentivare
una cultura positiva dellerrore sono: formazione,
ridefinizione delle responsabilità, buona pratica clinica
e protocolli nelle aziende. |
Sbatti
il mostro in prima pagina, fino a scoprire che la morte di un
paziente non dipende dellincuria del suo medico curante,
ma, magari, da uno strumento che non risponde o da una procedura
validata in passato, che le pratiche più recenti però
hanno portato a superare e a sostituire. E se lerrore, al
contrario, diventasse un alleato invece che un nemico? Se la cultura
dellaudit clinico, correttamente introdotta e gestita a
livello strutturale nel Ssn, riuscisse a innescare un processo
positivo di miglioramento costante della qualità dellofferta
di salute?
È lobiettivo delle nuove Linee guida contro gli errori
clinici approvate dal Consiglio Nazionale della FNOMCeO (M.D.
2007; 16: 19) che, in cinque punti, si pongono lobiettivo
di promuovere una nuova alleanza tra medici, cittadini e
istituzioni, ha spiegato il presidente dellOrdine
dei Medici Amedeo Bianco.
E listituzione risponde, tanto che il ministro per la Salute
Livia Turco ha annunciato lemanazione di un Ddl anti-rischi.
Un articolo del Ddl prevede la dotazione in tutte le strutture
del Ssn di un sistema con funzioni ad hoc «per la sicurezza
dei pazienti per la gestione del rischio clinico».
Passando dalla prevenzione alla formazione degli operatori, fino
al monitoraggio degli «eventi avversi». La partecipazione
dei cittadini e delle loro associazioni sarà una delle
strade per garantire massima trasparenza. Il provvedimento dovrebbe
arrivare in Consiglio dei ministri entro la fine di maggio.
Formarsi allerrore
Venticinque crediti Ecm, che ciascun professionista dovrà
raccogliere formandosi allaudit finalizzato alla sicurezza
delle cure. Una preparazione che deve partire da lontano, secondo
la FNOMCeO, che sostiene che i futuri medici debbano accumulare
fin dal curriculum universitario almeno cinque crediti inerenti
il rischio clinico, compresi gli aspetti legati alla comunicazione
e alla deontologia. Il tempo della specializzazione, invece, dovrà
essere occasione per lapprofondimento necessario in tema
di farmaci e di tecnologie sanitarie, in rapida moltiplicazione.
Questo perché, secondo la stessa Federazione degli Ordini,
costruire una cultura dellerrore e della sicurezza delle
cure, e trasmetterla ai professionisti, è il primo passo
per ridurre le occasioni di rischio.
Tre nuovi Centri nazionali
Produrre linee guida sulle attività preventive,
diagnostiche e riabilitative del Ssn.
Promuovere il technology assessment, perché
le nuove conquiste della scienza medica siano strumenti al servizio
dei pazienti e non potenziali armi puntate contro la loro sicurezza.
Promuovere una valutazione competente, progressiva, moderna
e omogenea dei servizi sanitari in tutto il territorio nazionale.
Sono i core business dei tre nuovi centri nazionali che secondo
la Federazione degli Ordini dovrebbero accompagnare il processo
di messa in sicurezza del Ssn, perché non sono soltanto
gli sbagli veri e propri a minare la relazione tra il medico e
il suo paziente, ma anche il permanere di vecchie procedure e
orientamenti diagnostici non più evidenti come in passato.
Le pari responsabilità
Il medico non è unisola nel sistema delle cure e
se è corretto che egli diventi sempre più consapevole
della possibilità derrore nella sua pratica quotidiana,
anche la struttura e il territorio nei quali opera debbono metterlo
in condizione di esercitare questa sua responsabilità.
Per questo non è più accettabile che la sicurezza
non abbia un proprio posto nel Ssn. Ogni azienda,
secondo la FNOMCeO, deve prevedere una funzione o, al meglio,
una struttura operativa che sia completamente dedicata a tenere
insieme i fili della prevenzione e quelli delle risposte, attraverso
programmi specifici che puntino ad anticipare o rimuovere il rischio
e, parallelamente, ma anche unattenta e mirata attività
di incident reporting che non escludano nessuno tra
i professionisti al lavoro: direttore generale compreso.
Centro verso il quale affluiscono, e che è chiamato a costruire
la rete tra tutti gli altri attori del monitoraggio dei potenziali
rischi e della qualità del servizio sanitario dovrebbe
essere il Centro nazionale sicurezza delle cure, già istituito
come Centro di riferimento nazionale con decreto ministeriale
nello scorso dicembre.
Il
governo del rischio clinico |
Nel
disegno di legge di prossima emanazione da parte del ministero
per la Salute per la qualità e la sicurezza delle cure,
è prevista listituzione di specifiche unità
per la sicurezza in ogni Asl e ospedale da porre in staff
alla direzione generale.
Nel mese di dicembre del 2006 il ministero ha istituito il
Centro di riferimento Nazionale sulla sicurezza dei
pazienti, in accordo con quanto attuato in altri Paesi
europei ed extraeuropei e in linea con le indicazioni di tutti
gli organismi internazionali che si occupano di sanità,
dallUnione Europea a lOMS. Per questo organismo
è previsto un finanziamento iniziale di 300 mila euro
e poi di 1 milione di euro lanno (Ddl febbraio 2007
già allesame del Parlamento). Sulla base del
nuovo Patto per la salute, è stato poi concordato con
le Regioni di pervenire alla stipula di unintesa sul
Programma Nazionale per la promozione permanente della Qualità
nel Ssn, che conterrà, tra laltro, un capitolo
dedicato al tema sicurezza dei pazienti. In proposito i nuovi
finanziamenti (2,5 miliardi di euro) previsti dalla finanziaria
2007 per lammodernamento degli ospedali avranno come
priorità la messa in sicurezza delle strutture. |
Naturalmente
punto di forza della reportistica nella dinamica del cambiamento
dovrà essere, secondo lOrdine, la volontarietà
e la confidenzialità delle segnalazioni dei medici, per
evitare iniziative inutilmente, o arbitrariamente, punitive o
vessatorie, ma anche di caricare le strutture di unimpropria
funzione ispettiva o giudiziale. Naturalmente, sottolinea la Fnom,
il rispetto dei diritti dei professionisti non solleva nessunno
dalle proprie responsabilità in tutti gli ambiti,
e quanto altrimenti oggetto di denuncia obbligatoria.
Il nodo dei costi
Secondo la FNOMCeO, per evitare ai medici lesasperazione
della ricerca della colpa a fini risarcitori cè bisogno
di una legge che ponga a carico delle aziende obblighi e oneri
relativi alla tutela della responsabilità civile per danni
alle persone derivanti da tutte le prestazioni. Resta in capo
ai singoli professionisti la tutela della responsabilità
per colpa grave e dolo e lobbligo dellintera tutela
della responsabilità civile, se liberi professionisti.
La Federazione prevede anche la possibilità di stipulare
polizze assicurative individuando anche possibili soluzioni stragiudiziali.
La novità è la richiesta di istituire un Fondo
nazionale infortuni da trattamento sanitario, per gli indennizzi
nei casi in cui sia dimostrato il nesso di causalità con
una prestazione sanitaria e non necessariamente un profilo di
colpa professionale.
Il progetto nazionale ³Cure sicure²
Il nuovo allarme errore arriva a distanza di qualche
mese dalla più recente inchiesta sulla condizione di abbandono
delle nostre strutture sanitarie. Al fine di ottimizzare gli interventi
di contrasto alle infezioni ospedaliere lo scorso 10 ottobre è
stato attivato il Progetto nazionale per le cure sicure,
varato in accordo con le Regioni dal ministero della Salute. Attivo
attualmente in 14 Regioni e 33 Asl, verrà esteso in tutta
Italia. Esso prevede di:
1. sviluppare un sistema di segnalazione rapida di eventi sentinella
ed epidemie;
2. sviluppare sistemi di monitoraggio delle infezioni associate
alle diverse forme di assistenza sanitaria e socio-sanitaria residenziale
e domiciliare e costruire un quadro epidemiologico delle infezioni
associate allassistenza sanitaria a livello nazionale;
3. definire requisiti per lautorizzazione e laccreditamento
delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, relativi alla prevenzione
e controllo delle infezioni;
4. promuovere ladesione di pratiche assistenziali basate
su valide e convalidate conoscenze scientifiche (evidence-based)
attraverso: la diffusione di linee guida; la definizione di programmi
formativi per il personale addetto al controllo delle infezioni
associate allassistenza sanitaria e socio-sanitaria;
5. realizzare programmi di comunicazione e gestione del rischio
relativamente alle infezioni in strutture sanitarie e socio-sanitarie
e nei programmi di assistenza domiciliare.
Pratiche assistenziali standard
Per supportare ladesione a pratiche assistenziali di efficacia
dimostrata per la prevenzione e il controllo delle infezioni ospedaliere,
è importante mettere a punto, a livello nazionale, strumenti
utili a promuovere programmi di governo clinico regionali e locali:
tra questi riveste una rilevanza particolare la definizione di
Linee Guida (LG) specifiche e la promozione della loro adozione
locale.
Il processo di definizione e promozione di LG dovrà passare
attraverso diverse fasi:
a) la revisione intensiva delle LG di buona qualità su
questo tema, disponibili a livello internazionale;
b) la definizione di LG nazionali in collaborazione con il PNLG;
c) la loro adozione a livello delle singole Regioni;
d) lattivazione di programmi di trasferimento nelle singole
Aziende sanitarie/strutture;
e) programmi mirati a valutare nel tempo ladesione alle
LG nelle singole strutture. Nel primo biennio di attività
ci si propone di realizzare le prime tre fasi, che consistono
nella definizione di LG italiane, recepite a livello regionale.
Le Circolari ministeriali 52/1985 e 8/1988, come anche il PSN
1998-2000 hanno individuato una figura infermieristica dedicata
al controllo delle infezioni come uno dei requisiti essenziali
dei programmi di controllo delle infezioni nelle strutture socio-sanitarie.
I contenuti della formazione di queste figure sono però
molto disomogenei a livello nazionale. Obiettivo del progetto
sarà la descrizione di quanto avviene nelle diverse Regioni,
sia per quanto concerne i corsi universitari specifici (master
o corsi di perfezionamento), che la formazione Ecm. Verrà
anche effettuata una revisione di quanto avviene in altri paesi
Europei.
Indicatore di risultato, secondo il documento elaborato dal ministero,
sarà il numero di LG sul tema delle infezioni e numero
di Regioni partecipanti alla indagine conoscitiva sulla formazione.
Lo standard di risultato cui il decisore pubblico conta è
quello di raggiungere il 100% delle Regioni partecipanti alla
indagine conoscitiva sulla formazione.
Comunicazione e gestione del rischio
Negli ultimi anni il tema della sicurezza del paziente è
diventato una questione centrale per i servizi sanitari. Inoltre,
il numero di reclami e denunce per malpractice è in continuo
aumento, così come i costi assicurativi per le strutture
sanitarie. In risposta a questo problema, sono stati attivati
da diverse Regioni programmi di gestione del rischio.
Poiché le complicanze infettive associate allassistenza
sanitaria rappresentano alcuni tra i più frequenti eventi
avversi sanitari e sono in parte evitabili, è importante
che i programmi di controllo siano integrati con i programmi più
generali di gestione del rischio.
È anche essenziale che vengano attivati programmi in grado
di informare correttamente i cittadini sui rischi associati allassistenza
sanitaria, come anche delle azioni del Servizio sanitario regionale
e delle singole strutture mirate a ridurre tale rischio.
Obiettivo del progetto è sviluppare metodologie e strumenti
per lattivazione di programmi di comunicazione e gestione
del rischio in tale ambito; nel primo biennio di attività,
ci si propone di descrivere i programmi attivati nelle diverse
regioni ed Aziende sanitarie.
Indicatore di risultato, in questo caso, sarà il numero
di Regioni partecipanti alla indagine conoscitiva.
I primi risultati sono attesi intorno al prossimo anno.
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