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M.D.
numero 18, 23 maggio 2007
Contrappunto
Ospedale-territorio: unintegrazione
difficile
di Giuseppe Belleri - Medico di medicina
generale, Flero (BS)
Sullintegrazione socio-sanitaria e sulla continuità
assistenziale tra ospedale e territorio sono stati versati i
proverbiali fiumi di inchiostro; lenfasi retorica di documenti
ufficiali e dichiarazioni programmatiche contrasta purtroppo
con la dura realtà con cui devono fare quotidianamente
i conti i medici di medicina generale di tutta Italia. Ma qualche
schiarita allorizzonte comincia a intravedersi
Due
sono le cartine di tornasole per saggiare il tasso di integrazione
e di continuità del nostro sistema sanitario: le prescrizioni
di diagnostica ambulatoriale e la farmaceutica, con particolare
riferimento alle note Aifa.
La continuità assistenziale si intreccia anche con lannosa
querelle sulle prescrizioni indotte (M.D. 2007; 13: 6); ora
finalmente, dopo anni di norme tanto astratte quanto inefficaci,
grazie alliniziativa di alcune amministrazioni regionali
sembra proprio arrivato il momento della svolta. Il problema
è ben noto ai Mmg e potrebbe essere riassunto nel motto
evangelico a ciascuno il suo, ovvero ogni decisore
della rete assistenziale nel momento in cui prescrive unindagine
o un farmaco deve valutare attentamente i suoi risvolti amministrativi
ed economici (la questione medico-legale è più
controversa). Per un ovvio senso di equità non può
essere chiamato a rispondere della prescrizione solo chi opera
a valle del primo decisore. In molti casi risulta impossibile
ricostruire quella catena delle responsabilità (M.D.
2007; 13: 3) che ricade invece interamente sullultimo
e più debole anello della catena prescrittiva (per esempio
la concedibilità o meno a carico del Ssn di un farmaco
soggetto a nota Aifa).
La tracciabilità delle prescrizioni è
già una realtà in due settori:
-
per
quanto riguarda gli accertamenti diagnostici sia gli accordi
collettivi nazionali sia le deliberazioni di numerose amministrazioni
regionali hanno regolato chiaramente i rapporti tra I e II
livello: qualora lo specialista, al fine di completare liter
diagnostico, ritenga necessario procedere alla effettuazione
di ulteriori indagini, se abilitato allutilizzo del
ricettario regionale formula direttamente la prescrizione
sul proprio ricettario (M.D. 2007; 14: 16-7).
-
per
le prescrizioni farmaceutiche vale più o meno lo stesso
principio, ma solo per i farmaci soggetti a nota Aifa e piano
terapeutico, redatto dai medici specialisti delle strutture
pubbliche e accreditate tenuti a tale incombenza e al recapito
del Piano terapeutico stesso al servizio farmaceutico della
Asl.
Dalla
delibera della Regione Toscana |
Allegato
n. 3, delibera 148 del 26.2.2007, Prontuari terapeutici
ospedalieri (
):
a. il numero dei principi attivi presenti in ogni gruppo
deve essere il più basso possibile;
b. nei gruppi devono essere, preferibilmente, inserite,
ove presenti, molecole a brevetto scaduto;
c. (
) i medici, dipendenti o convenzionati, che allatto
della dimissione ospedaliera o visita specialistica ravvedano
la necessità di eseguire una prescrizione farmaceutica
o di dare al Mmg o Pls indicazioni in merito alla terapia
farmacologica, devono attenersi al prontuario ospedaliero
in essere presso la struttura in cui operano. Nel caso in
cui il medico ravveda la necessità di prescrivere
un farmaco al di fuori del PTO, è tenuto a trasmettere
copia della prescrizione farmaceutica alla direzione sanitaria
aziendale con allegata relazione dei motivi di tale decisione. |
Per
i farmaci soggetti a nota Aifa senza obbligo di piano terapeutico,
resta valido il principio generale, stabilito dalla legge 229/99
(art. 15, comma 10), che obbliga il medico dipendente a informare
lassistito sulla prescrivibilità o meno a carico
del Ssn dei farmaci consigliati alla dimissione, mettendo quindi
sullo stesso piano tutti i medici operanti nel Ssn - siano essi
convenzionati, dipendenti, accreditati, specialisti o generalisti
- riguardo allosservanza delle disposizioni limitative dellAifa.
Ciononostante, a distanza di sette anni dallintroduzione
di questa norma, non sono infrequenti i casi di inosservanza dellobbligo
di appropriatezza, i cui effetti collaterali investono direttamente
il Mmg, stretto tra la prescrizione indotta da trascrivere,
le pretese del paziente e le norme regolatorie. Questo problema
si è riacutizzato con limmissione sul mercato degli
IPP generici, caldeggiati dalle Asl ma spesso ignorati al momento
della dimissione a causa della discrasia tra il prontuario terapeutico
ospedaliero e quello nazionale redatto dallAifa (M.D. 2007;
6:10-11 ).
Delibera
Campania |
Dalla
delibera n. 17 del 26.3.2007, della Regione Campania (
)
art. 4 comma 8:
Le Aziende sanitarie devono verificare le condizioni di
fornitura dei farmaci inibitori della pompa protonica alle
strutture ospedaliere, evitando offerte anomale che potrebbero
essere finalizzate allinduzione a consumi sul territorio,
in particolare considerando le cessioni a costo zero o a
prezzo simbolico. |
Le
Regioni
Per
ovviare a tali contraddizioni sono scese in campo le Regioni Toscana,
Sicilia e, parzialmente, la Campania, con norme che fanno un po
di chiarezza in questa materia controversa, seppur con un certo
grado di disomogeneità tra loro.
Sul fronte della discordanza tra prontuario ospedaliero - spesso
privo di farmaci generici - e quello nazionale, le linee di indirizzo
toscane sono esplicite: il numero dei principi attivi presenti
nel prontuario ospedaliero, per ogni gruppo chimico/terapeutico
ATC, deve essere il più basso possibile e, allinterno
dei singoli gruppi, devono essere inserite preferibilmente molecole
a brevetto scaduto mentre i medici dipendenti al momento della
prescrizione alla dimissione devono attenersi al prontuario ospedaliero
in essere presso la struttura.
Delibera
Regione Toscana e applicazione note Aifa |
Dallallegato
3, delibera n. 148 del 26.2.2007 sullapplicazione
delle note Aifa:
(
) Il medico che si trova a dover riprodurre sul ricettario
del Ssn la prescrizione rilasciata da un medico dipendente
o convenzionato, nellesercizio delle proprie funzioni,
in assenza del rispetto del note Aifa, può provvedere
alla prescrizione con oneri
a carico del Servizio sanitario nazionale
della prescrizione allegando alla ricetta
la proposta che ha originato la prescrizione stessa. In
tal caso lobbligo di rifondere il Ssr delle somme
impropriamente sostenute deve essere posto a carico del
medico che ha originato la prescrizione. |
Anche
la Campania ha sposato una linea di condotta analoga; nella sua
più recente delibera sulla razionalizzazione della spesa
farmaceutica, a proposito del prezzo di riferimento per gli IPP,
ha introdotto una clausola per armonizzare i diversi prontuari
ospedalieri. Capita infatti che a livello nosocomiale siano dispensati
farmaci forniti dalle aziende produttrici a costo zero o a prezzi
stracciati - in genere originali e non generici -
che poi ricadono sul territorio condizionando il Mmg,
in contrasto con la politica regionale di incentivazione dei farmaci
a brevetto scaduto e rimborsati dal Ssn alle farmacie convenzionate.
Ma cè di più: quasi rivoluzionaria
appare la norma toscana che introduce una sorta di tracciabilità
delle prescrizioni per individuare il primo prescrittore del farmaco
e ovviare quindi allelusione dellobbligo di appropriatezza.
Infatti il medico che deve trascrivere sul proprio ricettario
del Ssn il farmaco suggerito da un
medico dipendente o convenzionato,
anche in assenza del rispetto del note Aifa, con lentrata
in vigore della
delibera toscana potrà comunque provvedere alla prescrizione
a carico del Ssn allegando però alla ricetta il consiglio
terapeutico che ha originato la prescrizione stessa; di conseguenza
lobbligo di rifondere il Ssr delle somme impropriamente
sostenute ricadrà sul medico che ha originato la prescrizione
ritenuta inappropriata. In pratica si solleva il Mmg dalla responsabilità
economica dei farmaci soggetti a nota Aifa suggeriti dai consulenti
specialistici.
Delibera
dellassemblea regionale siciliana del 18 aprile 2007 |
Art.
15. Limporto relativo alle prescrizioni giudicate
inappropriate dallOsservatorio regionale per lappropriatezza
delle prestazioni sanitarie è posto, dalla AUSL di
residenza del paziente, interamente
a carico del medico prescrittore. Nel caso di prescrizioni
inappropriate effettuate su indicazioni dello specialista
limporto viene ripartito in egual misura tra i due
medici. |
Più
o meno sulla stessa lunghezza donda è la Regione
Sicilia: nellambito di una delibera per la promozione dei
generici, ha stabilito lo stesso principio anche se leventuale
rimborso per farmaci prescritti in modo inappropriato sarà
diviso a metà, cioè equamente suddiviso tra medico
di medicina generale trascrittore e specialista induttore.
Insomma, sebbene con modalità disomogenee e diversificate,
qualche cosa si sta movendo sul fronte delle prescrizioni indotte,
che fino ad oggi sono invariabilmente ricadute sulle spalle -
e sul budget - del solo medico di medicina generale.
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