M.D.
numero 17, 16 maggio 2007
Monitor
Up to date sul melanoma
La
mortalità per melanoma si è stabilizzata,
ma lincidenza del tumore è in aumento. Confermati
i fattori di rischio e limportanza della prevenzione
e della diagnosi precoce, avvalendosi dellosservazione
clinica e di nuove metodiche strumentali
Giunta
alla sua settima edizione, la giornata nazionale di prevenzione
dei tumori cutanei Skin Cancer Day 2007, che si
è svolta il 5 maggio scorso, promossa da SIDeMaST (Società
Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e Malattie
Sessualmente Trasmesse) e da ADOI (Associazione Dermatologi
Ospedalieri Italiani), è stata anche unoccasione
per focalizzare lattenzione sul melanoma.
Epidemiologia e fattori di rischio
In Europa nel corso del 2006 si sono registrati 59.700 nuovi
casi di melanoma (46% nei maschi e 54% nelle femmine),
con una mortalità che ha colpito 13.200 persone
(55% maschi e 45% femmine). In Italia, si è assistito
a un incremento dellincidenza, passando dai 5-7
casi/100.000 abitanti di 30 anni fa, ai 10-3 casi attuali,
con notevoli differenze tra Regioni del Nord e del Sud, dovute
sia alle diverse caratteristiche della popolazione sia alle
differenti metodiche di rilevazione.
A fronte però del forte aumentonn dincidenza, stimato
nelle nazioni industrializzate a popolazione bianca attorno
al 4-5% dincremento annuo, la mortalità, fino a
pochi anni fa percentualmente elevata, si è stabilizzata
attorno al 15-20% dei casi, ovvero, considerando i melanomi
nella loro globalità, lindice di sopravvivenza
si aggira attorno all80% a cinque anni.
La prognosi dipende in larga misura dalla tempestività
della diagnosi: trattamenti chirurgici precoci inducono una
sopravvivenza >90% dei casi a 5 anni, che nelle donne
raggiunge il 100% circa, mentre nelle forme diagnosticate
tardivamente non vi sono trattamenti efficaci.
I fattori di rischio sono confermati: esposizione intermittente
al sole, particolarmente se accompagnata da ustioni, soprattutto
durante letà giovanile; fattori genetici (fototipo
e sensibilità alle radiazioni solari, presenza di storia
familiare per melanoma).
Diagnosi precoce e nuovi strumenti diagnostici
I melanomi nascono nella maggior parte come melanomi in
situ e crescono di spessore col tempo; pertanto, se identificati
precocemente sono nella maggior parte dei casi ancora sottili
e quindi trattabili. Gli aspetti dei melanomi sono caratteristici
e possono essere identificati anche clinicamente (ricordando
nella valutazione di una lesione pigmentaria la cosiddetta regola
ABCD - asimmetria, bordi, colore, dimensioni, evoluzione),
ma nei melanomi sottili è spesso impossibile intravedere
clinicamente criteri di malignità.
Un aumento dellaccuratezza diagnostica è possibile
associando allosservazione clinica quella strumentale,
con nuove indagini che servono per identificare elementi morfologici
caratteristici delle forme precoci di melanoma, ma anche
differenziare le lesioni pigmentate benigne da quelle
maligne, evitando escissioni chirurgiche inutili.
Follow-up digitale
Il follow-up digitale si basa sulla comparazione degli aspetti
dermoscopici delle lesioni pigmentate seguite a intervalli di
tempo regolari. Viene utilizzato per seguire lesioni che presentano
aspetti equivoci o lesioni clinicamente innocenti osservate
in soggetti a rischio. I sistemi digitali consentono di registrare
le immagini delle lesioni e di seguirne levoluzione
nel tempo.
Sulla base di questo paragone è possibile cogliere anche
lievi modificazioni morfologiche che possono essere
predittive per trasformazione maligna.
La dermoscopia digitale consente inoltre di orientare lindagine
dellistopatologo in modo mirato, verso particolari porzioni
di lesione con caratteristiche dermoscopiche dubbie che potrebbero
rappresentare la prima sede di trasformazione maligna
di un nevo.
Digital total body photography
La tecnica si basa sulla valutazione fotografica dellintera
superficie cutanea del paziente secondo schemi prestabiliti,
che obbligano alla raccolta di immagini relative a tutte le
aree cutanee. Viene impiegata nei soggetti che hanno nevino
numerosi o che hanno noti fattori di rischio. Le foto
delle diverse aree cutanee, acquisite a intervalli regolari
di tempo, vengono paragonate per la ricerca di nuove lesioni
o di lesioni in evoluzione. La metodica si basa sulla maggiore
probabilità che hanno lesioni nuove o lesioni in
evoluzione di essere un melanoma.
Microscopio laser confocale
La microscopia laser confocale, che consente un ingrandimento
di circa 1000 volte, fornisce in tempo reale, senza limpiego
di mezzi di contrasto e senza produrre danno cutaneo, immagini
in dettaglio della morfologia cellulare e delle strutture nucleari
dellepidermide e del derma papillare.
Lelevata risoluzione delle immagini offre la possibilità
di distinguere la natura cellulare della lesione esaminata
(melanocitaria, epiteliale, linfatica) e di individuare
il livello di atipia citologica e architetturale del
tessuto. Questo strumento offre la possibilità di avere
immagini corrispondenti a quelle ottenute dal comune esame istologico,
senza la necessità di eseguire alcuna procedura chirurgica
e senza provocare alcun danno alla cute del paziente.