M.D.
numero 17, 16 maggio 2007
Farmaci
Prescrizione personalizzata della terapia
antinfiammatoria
di Angela Walmar
Nella
scelta dei farmaci per la gestione del dolore e della flogosi
associati alle patologie osteoartrosiche, è necessario
tenere conto delle caratteristiche del paziente e della presenza
di eventuali fattori di rischio, calibrando di volta in volta
i benefici e gli effetti indesiderati del trattamento
I
quadri clinici dominati da dolore e flogosi, caratteristici
delle patologie osteoartrosiche, sono molto frequenti nel paziente
anziano, causano importanti limitazioni sia dellautonomia
sia della qualità di vita e hanno una gestione farmacologica
per alcuni aspetti ancora controversa.
I farmaci antinfiammatori, Fans tradizionali o non selettivi,
e inibitori selettivi della Cox-2, sono ampiamente utilizzati
per il trattamento sintomatico algo-flogistico delle patologie
osteoartrosiche, tuttavia il profilo dei loro effetti collaterali,
sia in relazione alla gastrolesività sia in ambito cardiovascolare,
continua ad essere oggetto di verifiche.
E, soprattutto, il loro impiego richiede un monitoraggio costante
visto che la maggior parte dei pazienti esposti sono anziani
e quindi, per definizione, più fragili e a maggiore rischio.
In ogni percorso decisionale che dalla diagnosi porta alla prescrizione
di una terapia, non ci si deve limitare alla scelta di un farmaco
perché esiste concordanza tra indicazione e necessità
terapeutica, ma vanno considerate tutte le potenziali condizioni
in grado di influenzare la decisione: non sono solo i risultati
degli studi clinici a definire limpiego e la scelta di
un terapia ma è necessario che ciò avvenga secondo
un approccio personalizzato che valuta e pondera efficacia ed
eventuali fattori di rischio, altre patologie e terapie associate,
costi e benefici, preferenze e abitudini del paziente.
Tra i criteri in grado di orientare la scelta dei farmaci da
prescrivere possiamo citare leventualità di interazioni
con altri farmaci, tra cui lAsa, molecola di ampio impiego
per la sua azione profilattica in pazienti con malattia cardio-
o cerebrovascolare.
Nellambito dei Fans non selettivi, una scelta razionale
in tal senso potrebbe essere rappresentata dal diclofenac, in
quanto in grado di non inibire leffetto antipiastrinico
dellAsa a basso dosaggio, fenomeno che invece si associa
alluso di altri Fans quali ibuprofene e naprossene.
Secondo importante criterio che guida la scelta terapeutica
è la tollerabilità gastrointestinale, nodo critico
di molti trattamenti. Unanalisi pre-specificata dello
studio MEDAL, condotto in 34701 pazienti con osteoartrosi o
artrite reumatoide trattati con diclofenac o etoricoxib (Lancet
2007; 369: 465-73), ha valutato i potenziali eventi clinici
dellapparato gastrointestinale superiore, che sono stati
identificati attraverso una sorveglianza attiva degli eventi
avversi riportati: tra gli eventi registrati sono stati classificati
come complicati la perforazione, lostruzione, lulcera
o sanguinamento significativo. Lo studio ha messo in evidenza
che lincidenza cumulativa di eventi clinici a carico dellapparato
gastrointestinale superiore è stata maggiore nei pazienti
trattati con diclofenac, mentre per quanto riguarda gli eventi
complicati dellapparato gastrointestinale superiore la
tollerabilità è risultata sovrapponibile con i
due trattamenti, che non hanno fatto registrare differenze nei
tassi di questi eventi.
Nella pratica clinica, infine, la scelta di un farmaco antinfiammatorio
non può prescindere dal prendere in considerazione il
rischio di eventi trombotici cardiovascolari, così come
di scompenso cardiaco congestizio e di altri effetti nefrovascolari
(pressione arteriosa, ritenzione di fluidi).
La letteratura più recente, rappresentata sempre dallo
studio MEDAL, riporta il confronto tra i dati di tollerabilità
cardiovascolare di etoricoxib e diclofenac, in cui i tassi di
eventi trombotici cardiovascolari sono risultati simili nei
due gruppi di pazienti (Lancet 2006; 368: 1771-81), mentre si
è osservata una percentuale di scompenso cardiaco congestizio
superiore, anche se non significativa, con etoricoxib al dosaggio
più elevato. Inoltre sono state significativamente più
frequenti le interruzioni a causa di edema con etoricoxib versus
diclofenac (per il dosaggio più elevato) e le interruzioni
per ipertensione.
È importante evidenziare che per tutta la durata dello
studio MEDAL lefficacia dei due trattamenti si è
dimostrata equivalente.