M.D.
numero 17, 16 maggio 2007
Congressi
Snami: nuovo programma di azione sindacale
Snami
è nato nel 1979, alla vigilia della riforma sanitaria
(883) e con unidea guida: la medicina di Stato può
essere integrata con la medicina privata in sana e leale concorrenza,
con retribuzioni a stipendio a quota capitaria omnicomprensiva
di tutte le mansioni. E dal 15 al 20 maggio il sindacato si
ritrova a Copanello di Stalettì (CZ) per il XXVI Congresso
e per rinnovare le cariche sociali, ma anche per mettere a punto
il nuovo programma di azione.
Il medico non può essere mantenuto esclusivamente
dallo Stato - aveva sostenuto lo Snami come tratto distintivo
del proprio fare sindacato - ma ha il diritto-dovere di esercitare
anche la libera professione contro lappiattimento di un
servizio impiegatizio e paraimpiegatizio. A quasi trentanni
dalla propria fondazione lo Snami torna a riflettere sulla difesa
e valorizzazione dellautonomia professionale e il rifiuto
dei ruoli non propri della professione medica, ma anche, molto
concretamente, sul rifiuto del compenso a risultato, specie
se di carattere economico o legato al budget. È una sorta
di cambiamento nella continuità quello che
propone per i prossimi tre anni, perché non si vogliono
mettere in discussione i fondamenti della politica sindacale
impostata sino ad ora.
È un momento difficile per la MG che lamenta disagi professionali,
ritardi e inadempienze negli accordi regionali e come difficilmente
era successo in passato, con spirito di categoria unitario,
sta chiedendo a gran voce la riapertura delle trattative. E
in questa situazione problematica sempre più spesso i
medici rispondono a un oggettivo aumento del contenzioso medico
legale, che è la punta delliceberg del disagio,
con la medicina difensiva che Snami affronta nel XXVI Congresso
con un simposio su La medicina difensiva: protezione per
il medico? a cui M.D. porterà un suo contributo
con una relazione che affronterà il tema dal punto di
vista dei media.
Nel campo della medicina di famiglia, infatti, il comportamento
dei professionisti si sta modificando per difendersi dallaggressività
del paziente, ma anche per il motivo diametralmente opposto,
ovvero laggressivo controllo delle autorità sanitarie
che impongono tetti di spesa farmaceutica. Chi paga tutto questo?
Naturalmente il paziente che, in un meccanismo perverso di iperprescrizione-ipoprescrizione,
è lunico senza difesa. Snami, di contro, propone
di introdurre nuove pressioni sulla parte pubblica affinché
si faccia diligente nel comunicare esattamente, e per tempo,
al cittadino le scelte intraprese dalla politica in ambito economico
e sanitario e creazione di unalleanza con i cittadini-pazienti
per delineare con loro le vere necessità
assistenziali.