M.D.
numero 17, 16 maggio 2007
Clinica
Le secrezioni dal capezzolo femminile
di Giorgio M. Baratelli - Chirurgo senologo, Ospedale di Gravedona
(CO)
La secrezione spontanea o provocata dal capezzolo può
avere svariate motivazioni cliniche. Spesso è di natura
benigna, ma è sempre meritevole di un approfondimento
per valutare lopportunità di ulteriori accertamenti.
Occorre prestare attenzione alle sue caratteristiche, con
un attento esame clinico, considerando che la secrezione sieroematica
monolaterale insospettisce maggiormente
Il
riscontro di una secrezione dal capezzolo è il più
delle volte un evento notevolmente allarmante per la donna,
per la collettiva grande paura del tumore della mammella.
Statisticamente è la terza causa (con una frequenza
stimata attorno al 5%), dopo il riscontro di un nodulo
e la percezione di dolore, per la quale la donna decide
di consultare il senologo.
Nel 90% dei casi però la secrezione mammaria è
di natura benigna e bisogna tenere presente che nel 50% circa
delle donne, soprattutto in età fertile e a seguito di
una gravidanza, una accurata spremitura delle mammelle è
in grado di provocare una minima secrezione.
La secrezione deve essere distinta dalla pseudosecrezione, che
è la fuoriuscita di detriti cellulari che si raccolgono
nellombelicatura, in caso di capezzolo introflesso.
Da segnalare, come curiosità, che nella lingua inglese
cè la differenziazione tra discharge - secrezione
spontanea - e secretion - fluido presente nei dotti galattofori,
che può essere aspirato o fatto fuoriuscire mediante
un massaggio delicato.
Per il Mmg è importante inquadrare questo sintomo in
modo da indirizzare i successivi accertamenti, secondo una sequenza
razionale.
Per un corretto inquadramento diagnostico occorre precisare:
-
se
si tratta di secrezione monolaterale o bilaterale, mono-orifiziale
o pluri-orifiziale (elemento sul quale iniziare a basare la
diagnosi differenziale);
-
le
caratteristiche della secrezione (spontanea o provocata, entità
e colore);
-
letà
e lo stato fisiologico della donna;
-
la
terapia farmacologica in corso;
-
leventuale
presenza di altri sintomi mammari o extramammari.
Per
quanto riguarda la caratteristica spontanea o provocata,
questo dato è da mettere in relazione alla quantità
stessa della secrezione.
Al momento della visita è consigliabile ricercare la secrezione
premendo delicatamente dal margine areolare verso il capezzolo
esercitando una modica pressione e una spremitura del capezzolo.
Il colore della secrezione permette di compiere una grossolana
distinzione tra secrezioni benigne (brunastre, verdastre, cremose)
dalle secrezioni maligne o sospette (acquose, sierose, sieroematiche
o francamente ematiche).
La secrezione di latte (bilaterale e spontanea) al di fuori del
periodo di allattamento, o galattorrea, deve indirizzare a ricercare
una causa sistemica (iperprolattinemia).
Il dato di maggior rilevanza riguarda la lateralità della
secrezione, perché solo in caso di secrezione bilaterale
è legittimo supporre lesistenza di unalterazione
sistemica che influenza entrambe le ghiandole e che quindi giustifica
lesecuzione di indagini sistemiche. Occorre inoltre tenere
presente che a causa della diversa sensibilità delle due
mammelle agli ormoni, una secrezione bilaterale può essere
riferita dalla paziente come monolaterale. È importante
quindi controllarne sempre la bilateralità con un attento
esame clinico.
Secrezione monolaterale
La secrezione monolaterale non deve mai essere sottovalutata,
perché essendo espressione di unanomalia presente
in un albero galattoforo deve focalizzare le indagini sulla mammella
e sullalbero galattoforo che produce la secrezione.
In particolare occorre eseguire, oltre a una consueta raccolta
anamnestica accurata, che riveste unimportanza fondamentale
per definire il rischio oncologico della donna, una visita senologica,
una ecografia, una mammografia e lesame citologico della
secrezione. Trattandosi di una patologia locale, presente in
un solo dotto galattoforo, non è indicato ovviamente eseguire
esami sistemici, quali il dosaggio della prolattina.
Le cause della secrezione monolaterale e mono-orifiziale sono:
-
estasia
duttale (determina anche secrezione pluriorifiziale);
-
malattia
fibrocistica (determina anche secrezione pluriorifiziale);
-
papilloma
intraduttale o papillomatosi intraduttale;
-
iperplasia
duttale, tipica o atipica;
-
carcinoma
in situ;
-
carcinoma
invasivo.
Le
caratteristicheno della secrezione non sono indicative della
patologia che la sostiene, benigna o maligna.
A titolo orientativo in caso di:
-
papilloma
intraduttale (che ha una bassa probabilità di trasformazione
maligna): la secrezione può essere sierosa, sieroematica,
o francamente ematica;
-
iperplasia
duttale (tipica o atipica): la secrezione può essere
sierosa o acquosa;
-
carcinoma
in situ: la secrezione può essere sierosa (6%), sieroematica
(12%), ematica (24%) o acquosa (45%).
In
caso di sospetto di secrezione ematica, spesso riferita come tale
dalla donna, che considera sangue tutto quanto di colorato esce
dal capezzolo, il semplice test per la ricerca del sangue occulto
sulla secrezione (che è in grado di individuare anche 5-10
eritrociti per mm3) può facilmente confermare o escludere
il sospetto. Va tenuto presente che il test del sangue occulto
è positivo anche sulle secrezioni causate da ectasia duttale
e malattia fibrocistica.
Il sospetto di carcinoma è maggiorante sostenuto
in caso di secrezione:
-
spontanea;
- unilaterale
e mono-orifiziale;
- associata
a una massa palpabile o visibile con la diagnostica per immagini;
- sierosa,
sieroematica, o francamente ematica, acquosa;
- età
avanzata della donna.
Il
sospetto di carcinoma deve comunque sempre allertare il medico,
anche se non sono presenti contemporaneamente tutti gli elementi
indicati.
La visita o i successivi esami dimaging (ecografia e mammografia)
possono permettere di diagnosticare la presenza di un nodulo nella
mammella. In questo caso la diagnostica successiva sarà
orientata a definirne la natura, con lesame citologico
del nodulo mediante agoaspirato con ago sottile.
Esame
citologico della secrezione
Nei casi nei quali non si sia riscontrato alcun nodulo, ci si
orienterà sulla scorta dellesame citologico della
secrezione, strisciata su un vetrino (tabella 1).
Lesame citologico può dimostrare assenza di cellule
o la presenza di cellule infiammatorie, cellule duttali, eritrociti,
cellule in aggregati papillari e cellule tumorali maligne.
A volte però può non essere conclusivo. La sua attendibilità
è in rapporto alla correttezza della metodica (striscio
e fissazione) e allesperienza del citopatologo. In letteratura,
limitatamente ai casi di tumore malig, sono state riportate una
percentuale di falsi positivi del 3-4% e di falsi negativi del
20%.
Occorre infine sottolineare che, in assenza di massa palpabile,
la citologia della secrezione, anche quando orienta verso una
forma maligna, non è in grado di differenziare i carcinomi
in situ dai carcinomi infiltranti. Lesame citologico non
è indicato in caso di secrezioni bilaterali e/o pluriorifiziali,
di colore lattescente o giallo-bruno-verdastro.
Intervento chirurgico
Il passo successivo è quello di programmare lintervento
chirurgico, con finalità sia diagnostiche sia terapeutiche.
Non va dimenticato che in caso di sospetto lintervento
deve essere eseguito anche quando visita clinica, imaging ed esame
citologico sono negativi, per limportanza di potere rimuovere
un carcinoma in fase iniziale, che ha dato come unico sintomo
di sé la secrezione (10-30% dei casi, in rapporto alletà
della paziente). Lintervento consiste nella resezione
di tutti i dotti galattofori e nella biopsia del parenchima mammario
retro-areolare.
Nel caso di donne giovani, nelle quali si vuole preservare la
capacità di allattare, può essere eseguito un intervento
conservativo, cioè lasportazione del solo dotto galattoforo
secernente (microdochectomy).
Lintervento è eseguito mediante unincisione
semicircolare periareolare, in anestesia generale o locale, in
regime di day surgery. Ai fini estetici è importante terminare
con una buona ricostruzione del capezzolo, svuotato dai dotti
galattofori resecati.
La paziente deve essere preventivamente informata della possibilità
di un secondo intervento nel caso che lesame istologico
definitivo dimostri la presenza di carcinoma in situ o
microinfiltrante interessante i margini di resezione.
Galattografia e altre indagini
Un punto in discussione nella comunità medica è
se completare liter diagnostico pre-operatorio con la galattografia,
una mammografia eseguita dopo avere iniettato, mediante una cannula
sottile, un mezzo di contrasto radiopaco idrosolubile nel dotto
galattoforo secernente.
Generalmente lesame non è doloroso per la paziente,
anche se in alcuni casi la procedura può risultare indaginosa
per le difficoltà di incannulazione del dotto.
Secondo alcuni autori la galattografia è utile al fine
di pianificare correttamente lintervento chirurgico, in
quanto permette di diagnosticare pre-operatoriamente la lesione,
ne dimostra la sede e la distanza dal capezzolo.
Altri autori la ritengono un esame superfluo perché non
modifica né lindicazione né la pianificazione
dellintervento chirurgico, a fronte di un costo in tempo
(da 30 a 60 minuti circa), risorse e discomfort per la paziente,
che non devono essere sottovalutati.
In altri termini, anche nel caso che lindagine risultasse
negativa non è indicato desistere dallintervento,
quando è presente un sospetto di carcinoma.
La galattografia potrebbe trovare indicazione quando è
programmato un intervento conservativo, per identificare il galattoforo
secernente, che comunque può essere più facilmente
reperito con una sottile agocannula o con liniezione di
colorante in sala operatoria.
In casi particolari (donne ad alto rischio familiare) o a scopo
di ricerca, possono essere eseguite la duttoscopia, il lavaggio
dei dotti e la RNM della mammella.
Secrezioni bilaterali
Occorre distinguere le secrezioni bilaterali fisiologiche dalle
secrezioni patologiche e queste, a loro volta, vanno distinte,
a seconda delle cause, in mammarie o extramammarie.
Secrezioni fisiologiche
Tali secrezioni possono verificarsi in diverse condizioni:
-
nel
neonato la secrezione di latte (latte della strega
o witchs milk) è dovuta alla stimolazione
delle ghiandole mammarie per il passaggio transplacentare
degli ormoni materni; si esaurisce nel giro di 10-14 giorni;
-
durante
la gravidanza e lallattamento;
-
secrezione
basale: è una secrezione bilaterale di modesta entità,
limpida o biancastra, presente nei giorni che precedono il
ciclo, anche dopo parecchi anni dallallattamento. È
dovuta a unaumentata sensibilità delle ghiandole
mammarie ai normali livelli di prolattina.
Secrezioni
patologiche
-
Cause
mammarie: estasia duttale bilaterale, displasia cistica bilaterale.
Si tratta di solito di secrezioni di colorito verdastro o
brunastre, il più delle volte pluriorifiziali.
In casi eccezionali le stesse cause che determinano una secrezione
ematica monolaterale possono essere presenti bilateralmente
e contemporaneamente (papilloma bilaterale, iperplasia duttale,
carcinoma duttale in situ bilaterale).
Infine occorre segnalare la possibilità di secrezione
ematica bilaterale che eccezionalmente può manifestarsi
nei primi giorni di allattamento; è dovuta a iperplasia
delle cellule duttali e solitamente è un evento autolimitantesi.
-
Cause
extramammarie: iperprolattinemia primaria o secondaria.
|