M.D.
numero 16, 9 maggio 2007
Note
stonate
Un disegno occulto sulle nostre teste
Sono
un medico di 65 anni, ho vissuto le mutue e le Asl, il tempo
definito e il tempo pieno, la notula e la quota capitaria, e
ho fatto un ipotesi su cosa vogliono veramente i politici appartenenti
ad entrambi gli schieramenti.
1. Rapporto tra Mmg e assistito. Da anni si cerca di rompere
quel particolare rapporto basato sulla confidenza, sulla conoscenza
di tutto il nucleo famigliare, sullempatia da un lato
e sulla fiducia dallaltro. È un rapporto unico,
gratificante per entrambi e di grande utilità nello svolgimento
del nostro lavoro. È la marcia in più
che ci ha consentito finora di operare anche in mancanza di
ogni mezzo tecnico. Le associazioni, le Utap e ora le Case della
Salute sembrano avere lunico scopo di abolirlo, trasformandolo
in un anonimo rapporto tra un pubblico funzionario e un qualsiasi
utente, facendo diventare così il paziente solo una pratica
dufficio.
2. Liste dattesa. Più volte mi è capitato
di sentirmi dire da un paziente: ho aspettato mesi quellesame
o quella visita e quando sono arrivato non cera nessuno
prima di me, nessuno quando me ne sono andato. Insomma
limpressione che mi sono fatto è che spesso le
liste dattesa siano fasulle, gonfiate ad arte.
3. I ticket che i pazienti devono pagare per esami e indagini
diagnostiche ormai coprono quasi del tutto i costi della prestazione.
Consideriamo congiuntamente questi elementi, qual è il
quadro dinsieme? Spingere verso la medicina privata il
maggior numero possibile di cittadini appartenenti a quella
che una volta era considerata middle class. Trasformare finalmente
il Ssn in apparato di assistenza per gli indigenti e occuparsi
principalmente di quello che interessa chi intraprende la carriera
politica nel nostro Paese: la gestione clientelare di assunzioni
e carriere, i rapporti sindacali, commissioni a non finire,
ecc. E noi Mmg soccomberemo, travolti da interessi che passano
alti sopra le nostre teste.
Massimo Veronesi
Medico di medicina generale,
Genova
I
tanti modi di definirci medici
Ci
sono molti modi di definirci. Di tutti il mio preferito è
proprio medico di famiglia, perché mette laccento
sul paziente come persona. Prima ancora che le malattie curiamo
il malato, nella sua interezza di persona, biologica, psichica,
spirituale. Un medico olistico, insomma.
La definizione medico curante testimonia la nostra centralità
nel prenderci cura del paziente. Un secolo fa un medico poteva
pensare di conoscere tutto lo scibile della medicina e 30 anni
fa poteva pensare di essere un esperto della propria specialità.
Oggi la medicina acquisisce ogni giorno conoscenze, tecniche
ed esperienze nuove rendendo necessaria una specializzazione
estrema. È quindi determinante la presenza di un medico
della persona in grado di gestire la necessità di approfondimento
diagnostico, così come la sintesi terapeutica e la storia
naturale. Una sorta di avvocato difensore del paziente nel tribunale
della malattia, in antitesi con il paziente fai da te che stratifica
senza orizzontarsi visite specialistiche e terapie ad orecchio.
Lappellativo di medico di fiducia è determinante.
Se non cè la fiducia (reciproca) fra medico e paziente,
è meglio cambiare medico (e paziente).
Medico di medicina generale ne evidenzia la professionalità,
lesperienza specifica e la specialità. Medico della
mutua sottolinea la realtà della limitatezza delle risorse
(tempo e denaro) in cui ci troviamo. Il medico mette a disposizione
il proprio studio privato, la propria attrezzatura, gli strumenti
di primo soccorso e delle cure ambulatoriali, la propria automobile,
e persino dovrebbe farsi carico (se potesse) di personale come
segretaria e infermiera. Tutto questo in cambio di limitatissime
risorse dal Ssn. A causa della stessa povertà di compenso
si trova a dover seguire un carico di 1.500 pazienti, con la
inevitabile frammentazione del tempo che può a dedicare
ad ognuno.
Ma fra tutte, la definizione medico di base è la più
triste, perché è quella della Asl, è quella
burocratica che evidenzia la cecità di un sistema statalizzato
inefficiente e sprecone e naturalmente portato alla burocrazia.
La burocratizzazione è oggi il veleno della sanità.
La gran parte delle nostre energie non sono mirate a visitare,
diagnosticare e curare, ma a districare la tela burocratica
ogni giorno più opprimente. Persino la gestione dellinformatizzazione
riesce ad appesantire, anziché facilitare, il nostro
lavoro.
Gaetano Bottazzi
Medico di medicina generale,
Piacenza
Punture
- Elenchi assistiti: una proposta provocatoria |
Ci
risiamo: 53 Mmg indagati in Umbria per aver riscosso quote
di assistiti deceduti. Questa storia infinita ci perseguita
da decenni. Una proposta: visto che qualcuno vuole che siano
i Mmg
a depennare i defunti dagli elenchi, sia ufficialmente stabilita
una giornata alla settimana (il venerdi, visto che di solito
il sabato è dedicato agli ECM) in cui tutti i Mmg
si rechino allanagrafe comunale su appuntamento per
sistemare le cose, con relativa chiusura totale per tutta
la giornata degli studi
e attivazione della guardia medica. Ci sarà da divertirsi.
Giancarlo Valli
Medico di medicina generale,
Verona |