M.D.
numero 14, 25 aprile 2007
Rassegna
Depressione e linguaggio del corpo
di Emanuele Zacchetti - Medico di medicina generale, specialista
in Neurofisiologia Clinica, Psicoterapeuta, Borgosesia (VC)
I disturbi legati allo spettro depressivo si accompagnano
spesso al fenomeno della somatizzazione e del dolore cronico,
ovvero il paziente esprime con il corpo ciò che per
lui è inesprimibile con le parole
La
scelta dellorgano per la somatizzazione |
Una
delle domande che si pone il medico è quella relativa
alla scelta di organo per la somatizzazione,
cioè per quale motivo una persona somatizza a livello
dellapparato digerente, respiratorio, cutaneo, genito-urinario
o con una forma di cefalea, vertigini, dolori muscolari.
Le teorie più moderne si orientano nel campo della
complessità: fattori genetici, biologici, ambientali,
psicologici si sommano per dare origine a quel fenomeno
della somatizzazione.
La teoria legata al concetto di organo debole può
essere quindi spiegata osservando come individui con un
disturbo depressivo manifestano la somatizzazione in organi
in cui durante la loro vita hanno sofferto di qualche
patologia o che geneticamente sono predisposti a soffrirne.
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Il
dolore è unesperienza fondamentalmente soggettiva
e costituisce un fenomeno neuropsicologico pluridimensionale,
a cui partecipano le componenti discriminativa, cognitiva, comportamentale,
affettiva e non ultima la durata.
È esperienza comune dei medici osservare e visitare molti
pazienti che presentano sintomi dolorosi che non vengono
inquadrati in nessuna patologia definita.
Questi dolori cronici sono legati ad apparati, visceri,
cute, muscoli, terminazioni nervose, articolazioni, possono
essere innescati da patologie degenerative o da patologie organiche
ben definite, ma si rendono autonomi diventando percezioni dolorose
che cronicizzano e diventano spesso il centro dellattenzione
di questi pazienti.
In psichiatria si era coniato qualche anno fa il termine depressione
mascherata per definire una forma di depressione che si
manifestava solo con una sintomatologia fisica e con una scarsa
o nulla percezione psichica dei vissuti depressivi come apatia,
tristezza, sensazione di vuoto e inutilità. Il termine
mascherata voleva appunto esprimere come la sintomatologia
classica della depressione fosse nascosta da sintomi organici
legati allesperienza del dolore fisico.
Attualmente questo concetto viene considerato superato e si
ritiene che non ci troviamo di fronte ad un sottotipo di depressione,
ma è la stessa esperienza di depressione che si esprime
e si accompagna al linguaggio del corpo.
Possiamo suddividere i disturbi depressivi in forme in cui prevale
una sintomatologia psichica, quelle in cui prevale solo quella
fisica e lesperienza del dolore e quelle in cui si fondono
le due sintomatologie.
Fenomeno della somatizzazione
I disturbi legati allo spettro depressivo si accompagnano frequentemente
al fenomeno della somatizzazione e del dolore cronico.
Il corpo sembra esprimere attraverso alcune sue parti il disagio,
il conflitto interiore, dei vissuti psichici inesprimibili con
le parole e la depressione può assumere aspetti poliedrici
fino a renderne difficile lidentificazione nella complessità
dei sintomi fisici.
Il linguaggio del dolore ha sempre funzione di messaggio e
spesso dinvocazione di aiuto, si lega al grado di emotività
della persona e ai condizionamenti culturali e ambientali.
Il fenomeno della somatizzazione è legato fortemente
allattenzione particolare che questi soggetti hanno verso
le più piccole sensazioni che provengono dal loro corpo,
è come se tutta lattività psichica fosse
rivolta a sentire il corpo e a percepirlo in tutti i minimi
segnali che i visceri, la cute, i muscoli e le articolazioni
inviano dalla periferia del sistema nervoso al cervello.
Ogni persona è attenta ai segnali del corpo, ma se non
raggiungono unintensità particolare vengono considerati
dal cervello come una sorta di rumore di sottofondo, leggermente
spiacevole, ma non così importante da limitare lattività
che la persona sta svolgendo. Lo stato di concentrazione, linteresse
per quello su cui si sta lavorando, un buon equilibrio psico-fisico
di fondo sono fattori che permettono alla mente di portarsi
al di là della tendenza di amplificare questi segnali,
che giungono dalle varie parti del corpo e che sono percepiti
come piccoli dolori o fastidi.
Nella depressione che si esprime con sintomi di tipo doloroso
corporeo questi piccoli sintomi si espandono, si amplificano,
diventano cronici e su di essi la persona sembra costruire
il centro del suo interesse e della sua attenzione.
Una risposta semplice viene dal considerare che il vissuto depressivo
toglie alla mente quella creatività, concentrazione,
energia, che permettono di portare questa al di là della
percezione di quegli stimoli di fondo descritti in precedenza.
Andando verso la complessità possiamo invece considerare
che il fenomeno della somatizzazione esprime con il corpo ciò
che è inesprimibile con le parole.
Percorsi di terapia e relazione medico-paziente
È unosservazione frequente notare come pazienti
con disturbi da somatizzazione, dopo un percorso di terapia
e di presa di coscienza delle loro conflittualità intrapsichiche,
comincino a percepire parallelamente alla diminuzione dei sintomi
fisici dei vissuti di depressione che in precedenza non erano
presenti. Questo passaggio è importante perché
rappresenta la possibilità di esprimere unemozionalità
nascosta attraverso le parole. A prima vista questo fenomeno
può sembrare più doloroso per il paziente, ma
è fondamentale nelleconomia generale del processo
di miglioramento.
Alcuni pazienti rifiutano questa presa di coscienza e continuano
nella loro espressione corporea del dolore di vivere, sono coloro
che non accettano di essere indirizzati dal loro medico da uno
psichiatra o psicoterapeuta, rimangono sempre convinti di essere
affetti da una patologia organica, che non è stata diagnosticata
da medici esperti. Iniziano così le grandi peregrinazioni
da uno specialista allaltro, da un accertamento allaltro
in un vortice che assorbe molto tempo e denaro.
I medici di famiglia sono i grandi referenti di questi pazienti,
con i quali si instaura un rapporto di amore e odio: nel loro
sentirsi incompresi cercano nel Mmg unancora di riferimento.
Quando la depressione si esprime soprattutto attraverso sintomi
fisici è importante che il medico, ma anche i familiari
più stretti, non arrivino mai ai due estremi che questi
pazienti tendono a portare chi vive con loro o gli operatori
sanitari che li curano, cioè da un lato alleccessivo
distacco e freddezza e dallaltro a un coinvolgimento emotivo
in cui dare esagerato valore ai loro sintomi.
Daltro canto va comunque evitato che il paziente abbandoni
completamente gli accertamenti clinici o le visite mediche,
che invece andrebbero fatte rientrare in schemi ragionevoli
e non ossessivi, alla ricerca della causa del malessere,
tenendo presente che soltanto imparando a comunicare attraverso
il linguaggio delle parole le emozioni profonde, si può
andare al di là del fenomeno della somatizzazione.