M.D.
numero 9, 21 marzo 2007
Riflettori
Federalismo dei farmaci? No, grazie
di Rebecca Lamini
A rappresentare questa posizione troviamo gli industriali
del settore che si dicono penalizzati da un assortimento di
prezzi di riferimento per le specialità più gettonate
e con il quale, in modo personalizzato da Regione
a Regione, si tenta di riparare i buchi di bilancio stabilendo
per legge in anticipo quanto le imprese riceveranno dal Ssn
per le specialità a suo carico. Preoccupazione per le
politiche regionali sui farmaci esprime anche lAifa, fuori
dal coro i Mmg della Fimmg del Lazio
Farmindustria
e Aifa, pur partendo da posizioni diverse, nutrono la medesima
preoccupazione sullassistenza farmaceutica. I primi si
dicono penalizzati dai prezzi di riferimento e dalla politica
espressa dalle Regioni. LAifa invece è preoccupata
che i Lea relativi alla farmaceutica siano sacrificati, in alcune
realtà, alla riduzione del budget e che con essi vengano
meno i diritti di tutti i cittadini a vedere assicurati alcuni
presidi essenziali in modo uniforme in tutto il Paese. Eppure
i loro argomenti non hanno convinto i medici della Fimmg del
Lazio, secondo i quali, invece, fissare un prezzo di riferimento
per i farmaci più richiesti è uniniziativa
che dimostra come si possa governare la spesa farmaceutica
senza mettere le mani in tasca ai cittadini. E senza nemmeno
scaricare la responsabilità in toto sui loro medici curanti,
con tetti alle prescrizioni e scelte simili.
No al bancomat della farmaceutica
La spesa farmaceutica a carico del Ssn a dicembre 2006 ha registrato
una diminuzione del 12.3% rispetto allo stesso mese del 2005.
Il segno meno era stato registrato anche a novembre (-8.9%),
dopo due mesi di crescita zero. Secondo Federfarma i primi dati
parziali di gennaio indicano che il trend di calo della spesa
prosegue. Il forte calo registrato a dicembre - spiega
Federfarma - è dovuto alla riduzione del valore medio
di ciascuna ricetta (-12.7%), in seguito agli interventi sui
prezzi dei medicinali varati dallAifa. Eppure cè
stato un minor impatto dei ticket: varie Regioni hanno infatti
deciso di abolirlo o ridurlo, ampliando le esenzioni. Lincidenza
del ticket sulla spesa lorda è passata dal 3.8% del 2005
al 3.1% del 2006.
Guardando i dati, al presidente di Farmandustria Sergio Dompé
è parso più che chiaro che il bancomat della
farmaceutica ha colpito ancora. Secondo Dompé,
infatti, il trend in calo della spesa farmaceutica a carico
del Ssn è da collegare ai tagli sui prezzi dei medicinali
varati dallAifa. Ma di fronte a dati tanto netti il presidente
tiene a sottolineare: È giusto tagliare il superfluo
ma se insieme a questo si tagliano anche pezzi di valore del
nostro sistema, il taglio potrebbe essere controproducente.
Dompé ritiene ora indispensabile che le aziende, insieme
a medici, ricercatori, distributori, Regioni e Governo, arrivino
a ridefinire le regole del gioco, al fine di rimettere in relazione
spese e valori. Ma dai Mmg della Fimmg, nello specifico quelli
del Lazio, linvito è stato in parte respinto al
mittente.
Il piano del Lazio e i Mmg
Con tutta lufficialità data dalla presenza del
ministro della Salute Livia Turco e di quello dellEconomia
Tommaso Padoa Schioppa, la Regione Lazio ha siglato con il Governo
un piano di rientro della spesa che prevede interventi sulla
spesa farmaceutica, per un risparmio totale di 210 milioni di
euro. Per quanto riguarda gli inibitori di pompa protonica,
per esempio, si è decisa lapplicazione di un prezzo
di riferimento (11 euro), così le molecole di questa
classe si troveranno a essere tutte rimborsate al costo del
generico disponibile, con un risparmio da 50 milioni di euro.
Il comunicato della Regione cita anche la monoprescrizione delle
statine, cioè la prescrizione di una sola scatola di
medicinale per ricetta che dovrebbe rendere 24 milioni di euro.
Questo provvedimento - ha sottolineato a sorpresa in una
nota la Fimmg Lazio - è unopportunità per
le aziende serie che fanno ricerca e un reale impulso per la
medicina dellevidenza che così passa dalle parole
ai fatti. Così facendo, spiegano, il pubblico potrà
far convergere le risorse sui farmaci davvero innovativi, spingendo
le industrie a fare investimenti nello sviluppo e a non sedersi
sulle rendite di posizione generate dalla fascia A. Il tutto,
inoltre, con unindicazione che libera i Mmg dalla responsabilità
del contenimento.
Al riguardo lAifa ha precisato che il diritto del cittadino
di avere un accesso uniforme ai farmaci di fascia A, però,
indipendentemente dalla sua collocazione geografica, costituisce
nella normativa vigente un diritto che non può essere
messo in discussione dalle politiche di ripiano della spesa
farmaceutica assunte nelle singole Regioni. Inoltre, la Fimmg
nazionale in una nota correttiva della posizione assunta dalla
sede regionale, ha avvertito sul rischio che comporta imitare
le valutazioni di appropriatezza prescrittiva da parte dei medici,
dando maggior peso a valutazioni di contenimento della spesa
anziché a quelle inerenti al miglioramento dello stato
di salute dei pazienti/consumatori.
Il bisogno più urgente, sul quale tutti però concordano,
è quello dellintroduzione di una gestione nuova
e condivisa, con il funzionamento a regime del più volte
invocato Tavolo per una nuova politica del farmaco.