M.D.
numero 9,
21 marzo 2007
Focus
on
Nuovo profilo del Mmg tra proposte e contestazioni
di
Monica Di Sisto
Per
i medici di famiglia questo è il momento di ripensare
profondamente la propria figura professionale. E così
i sindacati Snami e Fimmg hanno cominciato un percorso interno
di confronto con i propri consigli e comitati centrali con
lintento di ridisegnare il profilo professionale in
vista della convenzione prossima ventura. Ma non tutti hanno
le stesse idee sullargomento, neppure allinterno
delle stesse organizzazioni, così la prospettiva del
nuovo accordo per i Mmg dItalia diventa sempre più
incerta. |
Il
dibattito e la discussione sulla necessità di riformare
lattuale profilo professionale del medico di famiglia
continua a essere al centro del confronto sindacale di categoria.
Non fa segnare una battuta darresto alla discussione nemmeno
lultima relazione dellIstat sulle condizioni di salute,
i fattori di rischio e il ricorso ai servizi sanitari da parte
degli italiani che ha confermato per lennesima volta che
il Mmg è il professionista della salute nel quale i cittadini
hanno maggior fiducia (64.3%) mentre gli italiani che confidano
nel medico specialista privato e nel medico ospedaliero risultano
essere, rispettivamente, il 32.1% e il 13.3% del totale. In vista
della convenzione prossima ventura Snami e Fimmg stanno attuando
non senza difficoltà un percorso interno di confronto per
riprogettare il profilo professionale del Mmg.
Snami ricomicia da cinque
Un nuovo ruolo per il medico di famiglia, per garantire più
servizi ai cittadini e valorizzare i professionisti. Snami, nella
riunione del Comitato centrale del 3 marzo scorso a Milano, ha
condiviso e approvato un documento da proporre ai rispettivi comitati
di settore, in riferimento al tavolo sulle cure primarie istituito
dal ministro della Salute Livia Turco. Si tratta di una
proposta articolata che dovrà essere perfezionata dai responsabili
di settore Snami - spiega il presidente Piergiuseppe Conti - e
che sarà di sicuro interesse per la parte pubblica, anche
per lo scarsissimo impatto economico con il quale otterremo finalmente
una riqualificazione del servizio di continuità assistenziale
e risolveremo in parte la sottoccupazione dei medici.
Cinque i punti forti proposti dal sindacato.
1. Rimodulazione del ruolo del medico di continuità assistenziale.
Questo dovrà avere pari dignità contrattuale rispetto
al medico di assistenza primaria; il servizio di continuità
assistenziale è diretto al soddisfacimento delle esigenze
del paziente in caso di interventi non differibili sia domiciliari
sia ambulatoriali, 24 ore su 24 (per esempio, codici bianchi
e verdi); il potenziamento dovrà andare di pari passo con
unadeguata e seria riqualificazione economica e organizzativa
del servizio; sono assolutamente da rifiutare proposte di ristrutturazione
della medicina generale in cui i Mmg possano in qualche modo sfruttare
i giovani colleghi o comunque i colleghi che operano in guardia
medica.
2. Ripotenziamento del 118.
Non può essere ulteriormente tollerabile che, in alcune
realtà, vi siano medici che lavorano a rapporto libero
professionale (senza convenzione); i medici potranno passare alla
dipendenza solo se ne faranno richiesta; in ogni caso i loro compensi
si dovranno adeguare a complessità e impegno del lavoro,
aumentando la loro tutela assicurativa.
3. Il medico di famiglia si riappropria delle specifiche competenze.
Attualmente tali competenze gli sono state sottratte dalla proliferazione
di costosi centri specialistici, mentre il Mmg deve gestire direttamente
le patologie croniche, leducazione e linformazione
sanitaria, riducendo il carico burocratico.
4. Comitati di distretto.
Composti da tre Mmg eletti, saranno gli strateghi
del territorio: il loro ruolo dovrà essere esecutivo.
5. Proseguire lopera iniziata e portata avanti in accordo
con le altre sigle sindacali di (ri)definizione della medicina
generale (MG) quale disciplina a sé stante, insegnata nellambito
del corso di laurea e nel post-laurea.
La proposta Fimmg
Obiettivo prioritario per la Fimmg è quello di permettere
alla medicina generale di gestire lintera area delle cure
primarie, vale a dire tutti gli aspetti che riguardano i bisogni
di salute che non siano di tipo ospedaliero: lascolto del
paziente, lattività tradizionale di diagnosi e cura,
le attività di prevenzione e di attività domiciliare
rispetto alle persone fragili e la gestione ordinata delle patologie
croniche. La Fimmg ha esaminato nel Consiglio nazionale di marzo,
la proposta di documento per la rifondazione della
MG (da vagliare ulteriormente in un gruppo tecnico stabilito in
quella sede) che ha attribuito allo stato giuridico del Mmg come
lavoratore parasubordinato e dal sistema di pagamento
a piè di lista, prevalente fino alla metà degli
anni Novanta, la marginalizzazione della medicina generale italiana
nellambito del Ssn. Senza dimenticare gli effetti distorti
della concorrenza innescata dalla differenza tra rapporto ottimale
e massimale, ma anche una struttura del compenso su base capitaria
che poco stimola il Mmg a investire nei fattori di produzione.
Quattro i punti cardine fondanti la proposta sindacale.
1. Evitare la dipendenza e il contratto di erogazione.
2. Identificare unarea contrattuale delle cure primarie
allinterno della quale ciascun medico possa esprimere la
sua professionalità come medico di fiducia (medico di famiglia,
di libera scelta retribuito a quota capitaria che comprenda attività
di prevenzione, di diagnosi, cura e di attività domiciliari)
o medico di cure primarie retribuito a compenso orario (continuità
assistenziale, medico dei servizi ecc.). In questambito
la Fimmg scommette sulle Unità di Medicina Generale (Umg)
composte da 20-25 Mmg come base del sistema di raccordo con il
Dipartimento delle cure primarie dellAsl.
3. Prevedere lo sviluppo di carriera per cui, allinterno
dellarea, siano previste attività di docenza, di
formazione, di ricerca, di prestazione diagnostica di primo livello
e di organizzazione di servizi da svolgere a pieno titolo, secondo
libere vocazionalità, da medici di medicina generale in
quanto tali.
4. Ammettere che allinizio di carriera, o alla fine, secondo
libere inclinazioni del medico, possa essere previsto un mix di
attività, sempre però riconducibili allarea
delle cure primarie.
Il dissenso della Fimmg Lazio
Un secco no alla proposta è però arrivato a sorpresa,
prima del Consiglio, dalla Fimmg Lazio, che ha respinto il documento
bollandolo come irricevibile sulla base di considerazioni
metodologiche, politiche, di democrazia interna e sostanziali.
La sezione ritiene che lanalisi preliminare di qualsiasi
modifica dello stato giuridico dei Mmg debba essere sottoposta
ad un referendum fra tutta la categoria. Senza tale consultazione,
si precisa, nessuno si ritenga legittimato a decidere e/o assumere
impegni con chicchessia. Il rapporto di fiducia medico-paziente,
sottolinea la Fimmg Lazio su cui si basa la cinquantennale
politica del nostro sindacato, viene stravolto da una spersonalizzata
Unità di Medicina Generale, definita nel documento di proposta
una specie di atomo imprescindibile di cui tutti i Mmg fanno necessariamente
parte.
La Fimmg Lazio auspica a un reindirizzo della politica nazionale
nellottica di una richiesta di ruolo e dignità professionale
del Mmg, e precisa di tornare a una convenzione nazionale inquadrata
come Dpr e non come accordo di contratto nazionale.
Lavvio di un percorso di ricomposizione del conflitto è
affidato al vicepresidente Fimmg, Fiorenzo Corti, che in una lettera
aperta ai medici della Lombardia, da tempo in agitazione, risponde
un po anche alle contestazioni degli iscritti del Lazio.
Corti passa al contrattacco, chiedendo ai colleghi di prestare
molta attenzione alle pontificazioni che giungono dal web a firma
di taluni soggetti. Ed aggiunge una richiesta al limite
tra lemotivo e il lombrosiano: Se vi
capita loccasione non solo di leggerli, ma anche di vederli,
quando parlano ascoltateli bene e guardateli in faccia, poi, da
vecchi Mmg, fate unipotesi diagnostica e decidete, da uomini
liberi e con grande serenità.
Spetta, però, ad un nuovo gruppo tecnico insediato con
il Consiglio nazionale di marzo limpegno di presentare una
proposta definitiva e convincente al Consiglio nazionale, ai Consigli
direttivi regionali e provinciali e alle assemblee provinciali
entro maggio 2007 e lorganizzazione di un Convegno quadri
nazionale nel giugno 2007 per la deliberazione definitiva della
proposta di riammodernamento.
Unità di medicina generale: un virus
dentro le Utap?
Cè un tempo per fare analisi, riflettere sul proprio
profilo professionale e sullimpatto possibile delle innovazioni
istituzionali nel modello delle cure primarie. Ma cè
anche un tempo più breve, dettato dalle immediate proposte
che il ministero della Salute ha messo in campo con il Patto di
settore con medici, decisori politici e il Paese fin dalla scorsa
estate, per ripensare lassistenza primaria h. 24 sul territorio.
I sindacati medici hanno messo in campo ciascuno un proprio modello
da proporre alla parte pubblica. Quelli targati Fimmg e Fp Cgil
medici hanno sollevato perplessità e polemiche, ma ciò
che accomuna tutte le proposte è il fatto di rispondere
a una stessa esigenza: quella sì, condivisa, di portare
i servizi sul territorio fuori dallombra lunga dellazienda
ospedaliera.
Le
Umg targate Fimmg
Unità di medicina generale composte da 20-25 mmg, 4 infermieri
e 8 collaboratori di studio, come unità-base di risposta
al bisogno di salute del territorio, come già evidenziato,
fanno parte del documento di rifondazione della medicina
generale. Secondo la visione organizzativa della Fimmg, lUmg
è lunità organizzativa elementare che deve
funzionare come mattone fondativo del governo clinico prossimo
venturo (figura 1).
Scegliere la Umg non vorrà dire necessariamente rinunciare
a modelli organizzativi precedentemente scelti, come Utap o Case
della Salute: proprio come unatomo rispetto alla molecola
essa potrà esserne parte, implementarle, costruirne di
nuove, oppure no, ma soprattutto potrà e, nella maggior
parte dei territori e dei casi specifici, dovrà interagire
per la gestione del paziente con altre figure professionali quali
gli specialisti, gli specialisti convenzionati, lospedale
e tutti gli altri soggetti del territorio.
LUmg è dunque un team, che non ha bisogno di una
sede unica, che può connettere fino a 25 medici di famiglia,
di cui cinque a rapporto orario, 4 infermieri, un case manager,
8 collaboratori di studio e 3 unità per la gestione degli
archivi dei pazienti finalizzata alla prevenzione. Ogni Unità
dovrebbe assistere una popolazione di 20-25mila cittadini, assicurando
una continuità di servizio per 10-12 ore ambulatoriali
e 24 domiciliari. LUmg sarebbe anche il luogo più
favorevole, secondo lidea della Fimmg, per cominciare a
dare sostanza alla carriera del medico di famiglia con incarico
a tempo indeterminato e un orario di attività a tempo pieno
di 36-38 ore settimanali.
Per il neo-convenzionato - che entrerebbe nella Umg sulla base
di una graduatoria regionale - è previsto lo svolgimento
esclusivo per almeno due anni dellattività oraria
rivolta agli assistiti. Dopo altri tre anni, anche se nel frattempo
ha acquisito scelte, il Mmg può avanzare di carriera e
cominciare a svolgere funzioni di organizzazione allinterno
dellUnità, anche dirigenziali, magari con un accesso
per titoli o una apposita selezione, per avere la possibilità
di accedere eventualmente anche a incarichi esterni nelle attività
dirigenziali distrettuali, aziendali, regionali, ministeriali.
Case della salute: avanti tutta
Da sempre si dice che i ghost writer del capitolo specifico
nel Patto per la salute siano stati loro, ma FP Cgil Medici non
ne fa un mistero: la sopravvivenza stessa del Ssn, con i suoi
principi di universalità, equità e solidarietà,
secondo il sindacato si gioca per buona parte sul territorio.
Per questo il sindacato spinge per lattivazione di una nuova
struttura di base con lobiettivo di ridisegnare la rete
dei servizi socio sanitari e garantire partecipazione e sicurezza
ai cittadini. La Cgil Medici ha indicato la Casa della salute
come punto di arrivo per la riforma non solo della convenzione
fra Mmg e il Ssn, ma per lintero comparto delle cure primarie.
La Casa della salute è, secondo il profilo tracciato dal
sindacato, un luogo fisico dove il cittadino sa di poter trovare
risposte alle sue esigenze in una struttura in cui lavorino fianco
a fianco gli attuali Mmg, specialisti in grado di fornire servizi
di diagnostica e specialistica - dalla radiografia alla visita
otorinolaringoiatrica - ma in cui confluiscano anche i sanitari,
oggi impegnati nelle 13 mila guardie mediche sparse sul territorio.
La struttura dovrebbe diventare il primo punto di riferimento
per il cittadino, aperta 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 con un bacino
ottimale di 20-30 mila cittadini. Massimo Cozza, segretario nazionale
della Fp Cgil Medici, avanzando questa prospettiva di riforma
nel corso di un convegno a Bologna, ha sottolineato limportanza
della sperimentazione che potrà essere avviata per questa
nuova forma di assistenza con i 10 mln di euro previsti nella
finanziaria e con il bando sui criteri per le Regioni che dovrebbe
essere emanato a breve.
Resta fondamentale per il sindacato dei medici della Cgil la presenza
del medico di famiglia e del suo studio nelle zone più
disagiate del Paese come la montagna, ma in questo caso più
che mai è decisiva linformatizzazione e il collegamento
in rete degli operatori - medici singoli, case della salute, presidi
ospedalieri erogatori di servizi e prestazioni - per innalzare
anche in queste zone la qualità dellassistenza. La
Casa della salute, inoltre, è legata a doppio filo con
il distretto sanitario a cui apporta contributi di conoscenza
e di proposta. Il sindacato, infatti, dice no allappalto
al privato di pezzi di territorio, anche se in forma di cooperativa.
E boccia anche le soluzioni che puntano su una sempre maggiore
autosufficienza degli studi dei medici di famiglia.
Tali strutture saranno in grado di erogare servizi sanitari (54.8%),
sociosanitari (35.7%), servizi e attività sociali (4.3%)
e altri servizi quali CUP e distribuzione dei farmaci (5.2%) e
avranno un bacino di utenza minimo stimato di circa 20.000 abitanti.
Le Case della salute rappresenteranno in sostanza, i nuovi sistemi
di protezione sociale, capaci di integrare prevenzione,
cura e riabilitazione, prevedendo una presenza medica 24 ore
su 24 e la continuità diagnostica per 12 ore al fine
di realizzare progressivamente il governo clinico del territorio
in grado di costruire la squadra tra medico di famiglia, medici
del distretto, specialisti ambulatoriali, professioni sanitarie
in un lavoro che deve essere a rete e non più gerarchico
e frammentato.
Obiettivo sarà garantire la continuità assistenziale,
labbattimento dei costi per inappropriati ricorsi allospedale,
attualmente pari a 7,7 milioni di euro, e la decurtazione delle
spese dal 40% al 50%, in caso di recupero dei vecchi edifici originariamente
destinati a ospitare strutture sanitarie. E sarà la nuova
convenzione, secondo il sindacato, a dover puntare a ridisegnare
il rilancio e incentivare il cambiamento, scommettendo su reti
e strutture che consentano realmente multiprofessionalità,
informatizzazione e taglio dei carichi burocratici.
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