M.D.
numero 9, 21 marzo 2007
Diagnostica
Identificazione precoce della demenza
di Salvatore Giaquinto - Capo Dipartimento Riabilitazione, IRCCS
San Raffaele Pisana, Roma
Ideata per il setting della medicina generale, la scala di
valutazione BICQ (Basic Italian Cognitive Questionnaire) è
uno strumento semplice,con alta sensibilità e specificità,
per individuare i pazienti con iniziale deficit cognitivo
e per decidere se siano necessarie ulteriori indagini specialistiche
La
malattia di Alzheimer è la devastazione della mente
umana, la compromissione della personalità, lalterazione
dei rapporti interpersonali, limpossibilità a
svolgere anche le azioni più semplici.
Non si diventa di colpo affetti da questa malattia, a differenza
dellictus cerebrale o del trauma cranico, eventi potenzialmente
assai lesivi per il cervello, che hanno una precisa data di
insorgenza. La demenza si sviluppa gradualmente in un arco di
12 anni circa e quando i pazienti sono condotti dallo specialista,
la malattia è conclamata.
Linizio è subdolo, insidioso. I parenti, che sono
sempre ottimi osservatori, notano qualcosa di strano nel comportamento
e nellaspetto generale. La persona appare indifferente
anche ai suoi svaghi abituali. Le partite di calcio dapprima
seguite con passione sembrano essere entrate nel limbo dellindifferenza.
Lumore è appiattito e le iniziative sono gradualmente
affievolite. Se la persona occupa un alto grado sociale, se
svolge compiti di responsabilità, il cambiamento è
ancora più evidente. Alle domande specifiche la persona
è evasiva, dà risposte generiche, per molto tempo
è a casa in disparte e la conversazione familiare è
ridotta. La famiglia pensa che la persona sia stanca, magari
stressata e depressa. Le inquietudini della famiglia aumentano
quando appare qualche vistosa amnesia (ad esempio il mancato
riconoscimento di un parente) o qualche vistoso disturbo
del comportamento (una grossolana distrazione in bagno).
Il primo a vedere il malato è il medico di famiglia,
che in genere non ha ricevuto un training neurologico e neuropsicologico
specifico.
Daltra parte una diagnosi così impegnativa non
può essere stilata nellambulatorio del Mmg, che
non è certamente attrezzato per esami neuroradiologici,
elettrofisiologici e di laboratorio. Il Mmg deve così
decidere se il caso clinico è meritevole di accertamenti
o se si tratta di un falso allarme, dovuto a stanchezza da stress.
È nata così lidea di fornire al Mmg una
scala di valutazione molto semplice, che non richiede addestramento
e che mostra alta sensibilità e specificità, che
in pratica è unintervista strutturata. Si forniscono
al Mmg quelle domande che, secondo lesperienza accumulata,
più facilmente indicano la necessità di proseguire
gli esami in ambiente specialistici.
In pratica, linvio di tutte le persone col minimo sospetto
di demenza iniziale intaserebbe i centri, linvio limitato
ai soli casi conclamati taglierebbe una sezione importante di
pazienti. Possiamo fare un paragone con il radar di una contraerea:
una condotta conservatrice darebbe solo gli allarmi sicuri,
ma col rischio di non dare importanza a segnali incerti eppure
pericolosi; una condotta liberal farebbe scattare
misure di emergenza anche per stimoli insignificanti come uno
stormo di uccelli.
Ci si può chiedere perché sia importante la diagnosi
precoce, dal momento che non esiste ad oggi la cura radicale
della malattia. Eppure, i motivi ci sono. Innanzitutto la famiglia
viene preparata e si fanno delle scelte di vita. Poi, alcuni
programmi del paziente, a medio e a lungo termine, sono annullati.
Si somministrano farmaci, che non hanno molto effetto nelle
fasi avanzate della malattia, ma possono migliorare lorientamento
e lattenzione. Ci si prepara a una diversa comunicazione
col paziente, richiamandone lattenzione, toccandolo,
parlandogli nella maniera più semplice possibile, senza
metafore, senza frasi idiomatiche, con sintassi elementare
e periodi brevi, con discreta distanza fra le parole.
Percorso
di validazione del questionario
Il questionario offerto al Mmg fu elaborato dalla prof. Lucilla
Parnetti della Clinica Neurologica Universitaria di Perugia
e da chi scrive allIRCCS San Raffaele Pisana di Roma.
Compilato un elenco di domande, iniziò la validazione
con la collaborazione di Mmg volontari. I loro pazienti furono
numerati e da una tavola di randomizzazione furono estratti
a caso dei nomi. Le persone, contattate telefonicamente, fornirono
il loro consenso e furono intervistate direttamente dal Mmg.
Nasceva così il Basic Italian Cognitive Questionnaire
(BICQ), pubblicato su Mechanisms of Ageing and Development (2006: 127:
123-128).
Dei 963 soggetti selezionati a caso dalla popolazione generale
di età >50 anni, 130 (13.5%) avevano un punteggio
uguale o inferiore a 10 al BICQ. A questo punto una valutazione
diagnostica completa fu eseguita in 103 di loro. 41 soggetti
(40%) risultavano cognitivamente normali, mentre 34 (33%) rispondevano
ai criteri diagnostici di mild cognitive impairment
(MCI), ossia questi soggetti non avevano chiara demenza, ma
non erano neppure normali; 28 soggetti (27%) erano diagnosticati
come persone con demenza.
Il questionario consiste di 12 domande e ogni domanda esatta
genera un punto. Il cosiddetto cut-off, ossia il punteggio critico,
è 10 sulle 12 domande. Persone con valori superiori a
10 non sono deteriorate, mentre persone con quel punteggio o
con valori inferiori debbono essere inviate in un Centro Alzheimer
o in altri presidi diagnostici per la conferma della patologia.
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Le
prime 5 domande riguardano lorientamento personale.
Esse sono (fra parentesi gli errori a quella domanda):
1. Quanti anni ha? (13.8%)
2. Qual è la sua data di nascita? (13%)
3. Dove è nato? (13%)
4. Fino a quale età è andato a scuola? (13%)
5. Dove abita ? (14.6%)
La domande n. 1 e 2 non sono la stessa cosa. Gli anziani con
deterioramento cognitivo possono ricordare la data di nascita,
ma possono non tradurla nel numero di anni effettivi. Il luogo
di nascita può essere dimenticato, se nella vita del
paziente ci fu un trasferimento molti anni prima.
La n. 4 dà informazioni sulla scolarità e sulla
collocazione temporale. Lindirizzo di casa è
la necessaria informazione per ogni citttadino: le persone
che non sanno indicare lindirizzo sono certamente a
rischio di demenza, ma bisogna considerare che molti anziani
per ragioni logistiche lasciano il centro storico per trasferirsi
in anonime periferie, con molte strade intitolate a perfetti
sconosciuti e quindi con nomi difficili da ricordare. Anche
il numero telefonico è sconosciuto a molti anziani
sani, perché non hanno labitudine di chiamare
casa propria.
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Le
domande n. 6 e n. 7 riguardano lorientamento nel tempo
e nelle persone:
6. Qual è la data di oggi e il giorno della settimana?
(53%)
7. Chi cè qui con lei? (5.3%).
La realtà può essere definita come Io-Qui-Adesso
e viene automaticamente controllata. La n. 6 si riferisce
alla data (anno, mese e giorno). Il giorno della settimana
è spesso sconosciuto ad anziani normali che non leggono
giornali e che non hanno ritmi lavorativi. La n. 7 saggia
labilità a fronteggiare una situazione ambigua.
Infatti, se la persona è sola, la risposta sarà
nessuno oppure dottore, cè
lei. Invece, se la persona è accompagnata, ci
si aspetta che sappia dire i nomi e il tipo di parentela.
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Le domande n. 8 e n. 9 riguardano la famiglia.
8. Come si chiamano (o si chiamavano) i suoi genitori? (28.4%)
9. Come si chiamano i suoi nipoti? (60%).
La n. 8 esplora la memoria a lungo-termine: gli anziani
quasi certamente non hanno da anni genitori viventi. Il
cognome da signorina della mamma è più facilmente
dimenticato.
La n. 9 è molto critica, come si vede dallalta
percentuale di errori. Il deterioramento mentale iniziale
porta facilmente a non ricordare i nomi dei nipoti. Nelle
famiglie italiane ce ne possono essere anche molti. Inoltre,
nella difficoltà a rievocare i nomi dei nipoti ci può
essere un effetto generazionale, perché i nomi possono
seguire mode, a seconda del divo del momento, personaggio
politico o sportivo, attore/attrice. Il fatto non è
recente. Lindimenticato musicista Gorni Kramer si chiamava
Gorni di cognome e Kramer di nome, perché il padre
era sostenitore di un famoso ciclista di allora, che era appunto
Kramer. Oggi a molti neonati si impongono nomi come Tabatha,
Yuri, Alioscia, che lanziano nonno stenta a sillabare.
E se il paziente è solo, come fa il medico a controllare
se i nomi riportati sono esatti? Bene, la domanda sarà
ripetuta a distanza di tempo: se i nomi sono stati inventati
(la cosiddetta confabulazione), non ci sarà corrispondenza.
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Le
ultime domande riguardano lo shopping:
10. Può dirmi quanto costa un chilo di pane?(50.7%)
11. Mi dice due marche di pasta? (52.3%)
12. Deve pagare 6,5 € e consegna una banconota da 10
€. Quanto si aspetta di resto? (11.5%).
Non tutti gli anziani vanno a fare la spesa. Ma è importante
valutare le abilità nelleffettuare acquisti,
anche virtuali, se si sospetta il deterioramento mentale.
Le capacità di calcolo e di maneggiare il danaro sono
compromesse.
La n. 10 non è facile nemmeno per le persone normali,
sebbene il pane sia presente su ogni tavola. Sono ammesse
risposte differenti, sulla base del tipo di pane, ma lintervallo
dei costi è chiaramente definito.
La n. 11 esplora la cosiddetta memoria incidentale, ossia
la memoria senza sforzo. Tipica è quella della pubblicità.
La pasta è il nostro piatto nazionale e molti sono
gli spot commerciali, che reclamizzano in maniera efficace
una certa marca. Più efficace e frequente è
lo spot, più impresso resta il nome. Interessante conclusione
della nostra inchiesta è che le marche più frequenti
erano solo due, seguita a distanza da una terza.
La n. 12, infine, richiede il calcolo, ma a differenza del
MMSE, nel quale bisogna partire da 100 e sottrarre sempre
7, il questionario BICQ simula una situazione di shopping.
Lanalisi statistica ROC ha mostrato, come si è
detto, che il cut-off 10 presenta alta sensibilità
e alta specificità. Ossia, con alta probabilità,
non entrano falsi positivi (passano per dementi persone che
non lo sono), né si presentano falsi negativi (sfuggono
persone malate). Per questi motivi, si pensa che lo strumento
possa avere favorevole accoglienza nellambito della
medicina generale.
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