M.D.
numero 9, 21 marzo 2007
Appunti
Crisi della medicina preventiva e spreco di
risorse
Dopo
lentusiasmo che aveva spinto la medicina pubblica a promuovere
campagne per il Pap
test annuale, è ormai un dato acquisito che in linea
di massima fare il Pap test tutti gli anni è uno spreco
di risorse. La frequenza consigliata è attualmente di
una volta ogni due-tre anni, e addirittura dopo i 60 anni si
consiglia di non fare più lesame, con buona pace
dei carcinomi della vagina. Anche la mammografia, altro cavallo
di battaglia della prevenzione, è sotto tiro. Non più
ogni anno dai 35 anni in su, ma ogni due anni dai 40 ai 60 anni,
massimo 65 anni. Dopo questetà, il carcinoma della
mammella non scompare, ma gli esperti di economia sanitaria
ci dicono che non vale più la pena fare mammografie.
Il discorso non è così semplice come i ragioneri
sostengono, ma per avere un terreno comune di confronto è
utile accettarlo così comè. Ci sono infatti
implicazioni più estese e, soprattutto, economicamente
più valide, che i politici e i cosiddetti esperti dovrebbero
invece esplorare e seriamente considerare. Basterebbe una semplice
domanda: "Pap test e mammografie, con le eventuali rarissime
colonscopie, sono le sole prestazioni di prevenzione che incidono
sul bilancio del Servizio sanitario nazionale?
Per chi conosce la medicina solo in base alle definizioni, la
risposta è certamente sì. Nella realtà
le cose stanno però in modo del tutto diverso. Per esempio
la locuzione: Dottore, mi faccia fare tutti gli esami
è una richiesta ricorrente negli studi dei medici di
medicina generale. Questi esami in genere non servono a completare
liter diagnostico iniziato sul piano anamnestico-semeiologico
in risposta a una precisa problematica clinica presentata dal
paziente al Mmg. Ma sono utilissimi a saziare la fame di prevenzione
di un pubblico ovviamente privo di conoscenze in campo medico,
male informato dai media e ciò nonostante depositario
di un enorme potere di rivalsa verso il medico di famiglia.
Daltra parte, anche quando il paziente riferisce al medico
una data sintomatologia, spesso questa è volutamente
esagerata e talvolta inventata di sana pianta da pazienti sommariamente
edotti da riviste ed enciclopedie mediche, per giustificare
la richiesta dei relativi esami. Ad aggravare il problema
cè poi la frequenza di ripetizione degli esami.
Altro che ripetizione biennale o triennale del Pap test. La
maggior parte dei pazienti ammalati di preventofilia,
vuole ripetere gli esami almeno ogni anno. Se poi un risultato
è contrassegnato da un asterisco, che prontamente compare
appena i valori si discostano anche minimamente da quelli normali,
la richiesta dellassistito è per una ripetizione
immediata e il Mmg deve sudare sette camicie per convincere
il paziente ad attendere almeno un mese.
A tutto ciò si aggiungono gli esami richiesti dai medici
sportivi, dalle commissioni per le patenti, quelli, estremamente
variopinti, chiesti dai radiologi per le indagini contrastografiche.
A quanto ammonta la spesa per questi esami preventivi?
Con quello che si risparmierebbe limitandoli alle reali necessità
si potrebbe forse pagare un Pap test, una mammografia ogni quindici
giorni a tutte le donne dai tre ai novantanni.
E allora, non sarebbe il caso di prendere in esame seriamente
la questione e cercare di porre dei freni a una situazione che
è ormai fuori controllo? Non possiamo far collassare
lintero Ssn e privare quindi del necessario aiuto chi
ne ha veramente bisogno per soddisfare le fisime di chi ha tempo
da perdere. È necessario introdurre protocolli per stabilire
quali esami possono essere a carico del servizio sanitario nazionale,
per quali patologie e ogni quanto tempo. Affidare queste decisioni
al Mmg è come affidare la guardia dei polli al figlio
della faina.
Antonio Attanasio,
Medico di medicina generale
Mandello del Lario (LC)
Report
- Medicina di iniziativa: segnalazione di un'esperienza |
Uno
degli aspetti che meritano attenzione è sicuramente
quello della medicina di iniziativa. La medicina di gruppo
di Camerano, in provincia di Ancona, alla quale appartengo,
copre una fascia di circa tremila utenti, la metà
dei cittadini.
Nellambito del software gestionale Millewin è
possibile estrarre dal database gli assistiti che non afferiscono
allo studio da un dato periodo di tempo. Sono stati così
convocati (in una fascia oraria dedicata), tramite lettera
seguita da telefonata, tra febbraio e luglio 2006, i pazienti
(88) nella cui cartella non compariva una misurazione della
PA da almeno 2 anni. Degli 88 contattati si sono presentati
in 30. Di questi, 12 sono risultati ipertesi, 9 dislipidemici,
3 obesi, 3 diabetici.
Si è anche recuperato un paziente con abuso etilico.
Il campione è limitato e liniziativa personale
non permette un rapido allargamento del servizio, ma il
risultato è suggestivo: nonostante la nostra medicina
di gruppo resti aperta 8 ore al giorno e 2 ore il sabato,
tramite accesso libero e/o su appuntamento, solo un invito
personale ha indotto alcuni soggetti con patologie anche
note a tornare a controllo e questo nonostante lacculturazione
mediatica del cittadino di oggi.
Luigia A. Pascali,
Medico di medicina generale,
Camerano (AN) |
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