M.D.
numero 8, 14 marzo 2007
Appunti
Proposte su come uscire dalla stagnazione
Ho
letto su M.D. larticolo del collega Luciano Zaccari dal
titolo: Diventare dipendenti? Sì, se si vuole
(2006; 38: 13). Condivido lanalisi e le conclusioni poste
dal collega, cioè il passaggio alla dipendenza del Ssn.
Questo perché, nella situazione attuale, esiste una sola
parola per definire lo status della medicina generale: anacronistico.
Tra i Mmg negli ultimi 10-15 anni persiste un disagio professionale
a cui nessun sindacato, al momento, è riuscito a dare
delle risposte valide.
È recente la notizia della riunione dei maggiori esponenti
e responsabili delle organizzazioni sindacali e culturali della
medicina di famiglia per trovare delle soluzioni condivise.
Si tratta di una lodevole iniziativa, ma forse è giunta
troppo tardi.
Nel frattempo è sempre più marcato il conflitto
dinteressi per il Mmg, tra i compiti assistenziali e i
compiti burocratici e fiscali (note Aifa, attenzione ai costi,
certificazioni varie, ecc.).
In effetti la soluzione non è poi tanto difficile da
realizzare. Basti pensare a quanto già è in vigore
per i medici specialisti ambulatoriali. Qualcuno potrà
obiettare che i colleghi operano allinterno delle strutture
pubbliche. Sono convinto però che il problema non stia
qui. La proposta? Lasciare il Mmg libero professionista dal
punto di vista normativo; compenso come dirigente medico primo
livello a 38 ore settimanali più rimborsi spese per la
gestione degli studi e delle attività territoriali; abbassamento
del numero massimo di assistiti (800-1.000); innalzamento degli
standard qualitativi dellattività. Ovvero rendere
obbligatori una persona in segreteria, la dotazione dellecografo,
il computer, il cardiografo con collegamento a servizi di telemedicina,
laboratorio (per esami semplici), collegamento al CUP; prestazioni
di particolare impegno professionale (PIP) e quantaltro
per qualificare il lavoro e far emergere professionalità
al momento non espresse.
In questo modo il medico dedica il proprio tempo a risolvere
problemi sanitari, le note si applicano, ogni Mmg lavora con
il numero massimo degli assistiti e delle proprie possibilità
senza essere ricattato a fasi alterne dal paziente e/o dalla
Asl.
Gennaro Auricchio,
Medico di medicina generale
Volla (NA)
Appello per avere una pensione equa e
dignitosa
Svolgo
attività di medicina generale dal 1976 con 500 assistiti
e medicina dei servizi territoriali con 24 ore settimanali.
Mi sono laureato nel dicembre 1975 a 25 anni, ho una specializzazione
in medicina del lavoro, ho riscattato gli anni di laurea, ho
in corso un riscatto per il fondo ambulatoriale, ho presentato
da vari anni domanda di riscatto di allineamento per la medicina
generale di cui non ho ancora ricevuto il relativo conteggio.
Al febbraio del 2007 posso contare su 37 anni di contribuzione
previdenziale. Pensando ad alleviarmi il carico di lavoro negli
ultimi anni di servizio, optando per una sola attività
(medicina dei servizi a tempo pieno) ho richiesto allEnpam
il conteggio della pensione di anzianità presupponendo
di lasciare lattività di Mmg alla fine del 2008,
cioè al compimento del 58esimo anno detà
con 39 anni di contribuzione.
Che mortificazione quando ho ricevuto il conteggio! Presumevo
un importo non esaltante, ma 790 euro mensili lordi li giudico
ridicoli, sicuramente non proporzionali allimpegno intellettuale,
fisico e morale profuso nellespletamento di 39 anni di
lavoro, seppure con 500 assistiti.
Faccio quindi un appello al presidente dellEnpam, al nuovo
segretario della Fimmg e agli altri sindacati, ma soprattutto
ai colleghi interessati ad operarsi in modo da ottenere nel
prossimo rinnovo dellACN un adeguamento dei compensi,
principalmente dei contributi previdenziali, in modo da poter
sperare dopo 40 anni di lavoro, sicuramente usurante, in una
pensione dignitosa.
Penso comunque che con 40 anni di contribuzione dovrebbero annullarsi
quei meccanismi disincentivanti che scoraggiano ad andare in
pensione prima dei 65 anni, essendo lattività di
medico, soprattutto del Mmg, stressante e usurante e solo pochi
fortunati riescono ad arrivare a 65 anni non logorati e in piena
salute.
Roberto Eschini,
Medico di medicina generale
Pisa
Punture
- Fine giornata lavorativa: la sindrome di scoramento |
Frenetici
contatti telefonici fra Asl, paziente, Mmg (io) per interpretare
se, come, a che dosi, con o senza piano terapeutico, utilizzare
o meno un certo farmaco. Poi un quarto dora gettato
alle ortiche con il paziente di turno per spiegargli che
sebbene la prescrizione del farmaco xy sia dello specialista
Asl, naturalmente a dosaggi incongrui rispetto alle indicazioni
registrate, noi Mmg possiamo coprire al massimo
60 giorni di terapia attenendoci alle posologie autorizzate.
Lultimo assistito è andato via, lo studio è
vuoto e io non riesco a cacciare dalla mente un pensiero
ossessivo che compare con frequenza ormai costante a fine
giornata lavorativa: che ho studiato a fare Medicina? Il
Mmg del futuro dovrà avere studiato ragioneria e
poi nel piano universitario avere obbligatori esami di economia
con adiuvanti corsi di informatica.
Aiuto, mi sono perso! E la pensione è ancora terribilmente
lontana.
Giorgio Ferraro,
Medico di medicina generale, AIMEF, Torino |
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