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M.D.
numero 7, 7 marzo 2007
Ricerche
Di quali informazioni necessita il paziente
con BPCO?
di Alfonso Sauro - Medico di medicina
generale, Caserta, referente per lItalia del progetto
LINQ e Cristina Caianiello, Agostino Greco, Pietro Lo Greco,
Aquilino Polito, Fausto Scalzitti, Rodolfo A. Sirignano, Domenico
Sortino - Mmg, Caserta
Il questionario LINQ (Lung Information Needs Questionnaire),
ideato nel Regno Unito, è stato proposto come strumento
per evidenziare le necessità informative e le conoscenze
del paziente con broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Un gruppo di Mmg italiani si è impegnato a validare e
diffondere il suo utilizzo anche in Italia. Potrebbe rappresentare
uno strumento per una migliore gestione del paziente con BPCO,
oltre che portare a un risparmio di risorse economiche per il
Ssn
La
broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) colpisce un numero
sempre maggiore di soggetti in tutto il mondo1,2
e spesso la diagnosi viene effettuata solo quando il paziente
manifesta delle esacerbazioni sintomatiche.3
In un quadro complessivo di patologia sottodiagnosticata, quando
viene formulata la diagnosi la BPCO è in uno stadio
moderatamente avanzato per levoluzione lenta della patologia,
per la scarsa sintomatologia nelle fasi iniziali con difficoltà
di riconoscere il danno polmonare e infine per ladattamento
ai sintomi (per esempio spesso i soggetti affetti da BPCO riducono
lattività fisica senza consultare un medico).
La broncopneumopatia cronica ostruttiva ha un elevato impatto
sociale per i costi diretti e indiretti,4,5
che potrebbero essere ridotti anche incrementando lutilizzo
della spirometria come test diagnostico di primo livello, aumentando
laderenza dei sanitari alle linee guida6
e abbreviando i tempi delle liste dattesa.7
Va ribadito che i medici di medicina generale rivestono un ruolo
primario nel management della patologia e luso della
spirometria è semplice e facilmente praticabile nella
routine clinica del Mmg stesso.8-12 Lutilizzo
della spirometria nel setting della medicina generale potrebbe
portare infatti a una selezione dei pazienti da inviare allo
specialista con la conseguente riduzione delle liste dattesa,
a una migliore gestione della terapia, alla riduzione dei costi
e soprattutto a una diagnosi molto più puntuale, che
non con la sola applicazione delle linee guida.13
Inoltre, nonostante le conoscenze sulla BPCO e lattenzione
ad essa posta nei Piani sanitari nazionali, molti pazienti
affetti dalla patologia riferiscono una scarsa qualità
di vita, la presenza di disturbi persistenti cronici quotidiani,
ma anche di non essere sufficientemente informati sui diversi
aspetti della malattia.
Questo dato trova conferma nei risultati di una recente ricerca
che ha evidenziato quanto i pazienti abbiano una scarsa autosufficienza
e una spiccata difficoltà nella comprensione delle indicazioni
fornitegli dal medico, con conseguente scarsa o nulla aderenza
alla terapia e unerrata autogestione della patologia
stessa. Nella ricerca viene accentuata la necessità
di una comunicazione chiara e personalizzata, con un ruolo fondamentale
del Mmg, imperniato sulla centralità del rapporto medico-paziente.14
Tutto ciò è sicuramente vero anche per i pazienti
affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Il questionario LINQ
Fino ad oggi non è stato possibile disporre di strumenti
validi e validati atti a rendere evidenti al medico curante
le informazioni di cui ha necessità il paziente affetto
da BPCO.
Il questionario LINQ (Lung Information Needs Questionnaire),
presentato in questo articolo, vuole porsi come utile mezzo
per cercare di colmare questo vuoto.
LINQ nasce nel Regno Unito, dove è stato sviluppato usando
un procedimento interattivo con 10 gruppi di lavoro (59 general
practitioners), prima validato per un uso interno e poi pubblicato
e diffuso tra i pazienti15-17.
È stato tradotto anche in cinese e altri Paesi aderiscono
alliniziativa di implementazione. La cooperazione italiana
nasce in occasione del congresso dellEGPRN (European
General Practice Research Network) tenutosi a Malta nellottobre
200418.
Si riassumono di seguito gli obiettivi, i metodi e i risultati
del lavoro di un gruppo di medici di medicina generale italiani
impegnati a creare, validare e diffondere in Italia il questionario.
Obiettivi
Lobiettivo finale del nostro gruppo di lavoro è
quello di testare e diffondere in Italia il questionario con
lo scopo di:
-
identificare
i fattori influenzanti la percezione dei pazienti affetti
da BPCO;
-
determinare
la gestione della malattia;
-
identificare
di quali informazioni specifiche necessita il paziente;
-
verificare
nel tempo i cambiamenti gestionali dopo avere applicato il
LINQ.
Gli
obiettivi intermedi, oggetto di questo studio, sono:
-
costruzione
del questionario in italiano;
-
verifica
della comprensibilità delle domande da parte dei pazienti;
-
validazione
del questionario in italiano.
Metodi
Il questionario è stato tradotto seguendo un sistema di
validazione per la correttezza e la corrispondenza terminologica
con laiuto di un madrelingua che ha ritradotto la versione
italiana nuovamente in inglese per evidenziarne eventuali differenze.
Nella prima fase di traduzione e adattamento alle necessità
del Mmg e del paziente italiano, il questionario tradotto è
stato sottoposto a:
-
9
medici di medicina generale, che hanno indicato eventuali
correzioni o modifiche;
-
15
pazienti affetti da BPCO, per verificarne la semplicità
e la comprensibilità, estrapolare dei dati minimi iniziali
e calcolare il tempo di compilazione.
La
versione italiana presenta delle differenze da quella inglese,
in quanto si è ritenuto necessario integrarla con notizie
che potrebbe essere utili per una migliore gestione del paziente.
Queste integrazioni non alterano lo schema di base e non sono
rilevanti ai fini dellattribuzione del punteggio.
Nellarco di sei mesi il questionario è stato distribuito
nello studio dei nove Mmg a un totale di 300 assistiti.
Dato
che lo scopo era evidenziarne la semplicità di linguaggio
e la comprensibilità, i pazienti coinvolti non dovevano
essere necessariamente affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Non si è ritenuto fondamentale richiedere il dato sulla
scolarità, data la naturale eterogeneità degli assistiti.
È stato chiesto a loro di leggere le domande e di esprimere
un giudizio sulla loro comprensibilità, scegliendo tra
le seguenti indicazioni:
-
ho
capito bene la domanda;
-
ho
capito in parte la domanda;
-
non
ho capito la domanda.
In
tabella 1 sono riassunti gli step effettuati per validare la
versione italiana.
Risultati sulla comprensibilità
Lanalisi dei dati rilevati (tabella 2) ha mostrato che:
-
28
su 300 assistiti hanno consegnato il test senza compilarlo;
-
248
su 300 assistiti hanno risposto per tutte le domande: Ho
capito bene la domanda;
-
24
su 300 hanno risposto: Ho capito in parte la domanda,
in particolare:
16 riguardo la domanda: Cosa ti è stato
detto della dieta da seguire? in modo specifico su cosa
significa mangiare alimenti sani;
8 riguardo la domanda: Quanta attività
fisica svolgi?, per la difficoltà di quantificare
lo sforzo.
Per
nessuna delle domande è stata segnalata la non comprensibilità.
La sintesi dei dati è riportata in tabella 2. Lanalisi
dei risultati evidenzia che il questionario è stato ritenuto
facilmente comprensibile da tutte le classi di scolarità,
anche quelle più basse.
Ulteriori dati
Anche se non è un obiettivo primario di questo lavoro,
riteniamo utile riportare alcuni dati emersi in questa fase
su quelle che sono le necessità di ulteriori informazioni.
I risultati preliminari raccolti dai medici impegnati nella prima
fase applicativa del test in Italia sono sovrapponibili in tutto
a quelli rilevati dai colleghi inglesi.
La compliance alla terapia è risultatata essere sufficiente,
seppur non ottimale, ma viene evidenziata una scarsa conoscenza
delle cause della patologia e delle motivazioni del trattamento.
Il 67% degli assistiti che hanno completato il questionario indica
di non sapere nulla o di avere errate conoscenze sulla prognosi
della malattia.
L8% dei soggetti fumatori riferisce che non gli è
stato mai detto di smettere di fumare.
Il 36% non sa se e quando chiamare lambulanza in caso di
peggioramento del respiro.
Non si è ritenuto utile approfondire lanalisi di
questi dati vista lesiguità numerica (in quanto effettuato
su soli 15 assistiti). Nonostante ciò, ci preme sottolineare
che essi indicano che i pazienti affetti da broncopneumopatia
cronica ostruttiva hanno un notevole bisogno di maggiori informazioni
soprattutto sulla malattia e sulla terapia e anche, seppure in
misura minore, sullautogestione della stessa.
Riflessioni
La versione italiana del LINQ in prima analisi risulta essere:
-
semplice
da utilizzare per i medici, il cui ruolo è solo interpretativo,
-
semplice
da utilizzare per i pazienti, che non mostrano difficoltà
a comprendere le domande,
-
rapido:
viene completato in soli 6 minuti e potrebbe essere compilato
dal paziente mentre è in sala dattesa,
-
efficace,
in quanto permette rapidamente di mettere in risalto quali
punti il medico di medicina generale deve tenere in particolare
considerazione nellaffrontare quel determinato paziente.
È
importante sottolineare che non richiede alcuna ulteriore incombenza
lavorativa, in quanto la compilazione da parte del paziente
non richiede la presenza del medico.
Il LINQ inoltre potrebbe rivelarsi utile per migliorare alcuni
aspetti tra cui:
-
il
rapporto medico-paziente;
-
la
gestione della patologia da parte del Mmg;
-
lautogestione
della patologia da parte del paziente;
-
laderenza
allesecuzione di indagini mirate;
-
laderenza
a percorsi di disassuefazione dal fumo;
-
laderenza
alla terapia.
Per
questi motivi potrebbe portare a un risparmio di risorse economiche
per il Servizio sanitario nazionale e di tempo e forze sia per
il Mmg sia il paziente.
Questi ultimi aspetti dovrebbero essere oggetto, una volta validato
e diffuso il questionario anche in Italia, di ricerca clinica
per verificarne la reale incidenza.
Concludendo possiamo affermare che il questionario LINQ rappresenta
un valido mezzo per indagare le necessità del paziente
affetto da BPCO e la gestione in toto della patologia.
È evidente che cè la necessità di un
suo utilizzo e sperimentazione su più larga scala per poterne
definire maggiormente lutilità e nello stesso tempo
per eventualmente migliorarlo e/o implementarlo per renderlo ancora
più utile ed efficiente.
Medici di medicina generale che hanno collaborato alla ricerca:
Mario Bizzarro (Avellino), Marianna Ceniccola (Caserta), Attilio
Costarella (Caserta), Carmine Farinaro (Caserta), Fernando Iannelli
(Caserta), Vincenza Marotta (Caserta), Luigi Russo (Caserta),
Gianfranca Ricci Maccarini (Ravenna), Filippo Zizzo (Lissone,
MI).
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