M.D.
numero 7, 7 marzo 2007
Il
caso
Napoli: assistenza farmaceutica calmierata
di Filippo Mele
Accade in Campania, alla Asl Napoli 1, quella metropolitana,
che contempla ben 10 distretti e 900 Mmg. Si tratta della decisione
di stabilire un tetto nella prescrizione di farmaci di 194 euro
lanno per assistito. Una disposizione aziendale, derivante
da una delibera della Regione Campania, che ha lobiettivo
di contenere i costi della sanità e di non sforare le
percentuali stabilite a livello centrale. Tale decisione ha
scatenato la protesta dei sindacati di categoria che hanno minacciato
di adire le vie legali denunciando lAsl per mobbing o
di invitare i propri iscritti a mettersi, tutti insieme, in
riposo psico-fisico per 30 giorni o, ultima ratio, a scioperare.
Una levata di scudi che ha costretto gli ideatori del contestato
tetto a rimettere in discussione il provvedimento
I
sindacati di categoria si ribellano alla logica economicista
della Asl NA 1: Abbiamo contrastato in tutti i modi la
decisione aziendale - ha dichiarato Luigi Sparano, segretario
provinciale di Napoli della Fimmg - che deriva esclusivamente
da logiche ragionieristiche, senza badare alle categorie di
pazienti in cura e ai meccanismi che in una grande città
inducono alla prescrizione di medicinali. Nel nostro territorio,
infatti, è forte e variegata lofferta di servizi
sanitari, pubblici e privati. E, si sa, più cè
offerta più aumenta la spesa. Siamo riusciti, con una
prova di grande maturità di tutte le organizzazioni sindacali
della medicina generale napoletana (Fimmg, Smi, Snami e Simet),
a rifiutare il tentativo di imposizione del tetto di spesa da
parte della Asl NA 1 verso i singoli medici. I sindacati della
medicina generale presenti al tavolo aziendale hanno fortemente
respinto lassegnazione di un budget individuale per la
spesa farmaceutica costruito su soli obiettivi di risparmio,
presentando un documento comune in sede di riunione. Si è
concordato, perciò, con le Asl linizio di un percorso
da compiere insieme a tutte le figure coinvolte nei processi
prescrittivi: Mmg, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali
esterni e ospedalieri. Il tutto per cogliere lopportunità
di creare comportamenti prescrittivi appropriati alla luce della
medicina basata sulle evidenze. Sono state individuate, in proposito,
le patologie croniche che maggiormente rappresentano il più
forte impegno di spesa da parte della Asl con la necessità
di istituire specifici tavoli di appropriatezza, con funzione
di osservatorio, opportunamente dedicati. In questa ottica,
le patologie individuate sono: malattie cardiovascolari,
diabete, epatopatie croniche, malattie osteoarticolari.
Dagli obblighi allinvito
Insomma, laffondo aziendale per ora sembra parato anche
se una nuova minaccia è in arrivo pur sotto forma di
semplice invito e non di obbligo. La stessa Asl NA 1, infatti,
sempre in ossequio alla legge regionale di rientro, sta inviando
ad ognuno dei suoi Mmg una nota con cui indica i tetti che quel
professionista, sulla scorta delle sue prescrizioni precedenti,
non dovrebbe superare nellanno in corso per tutte le voci
di spesa, dalla diagnostica alla farmaceutica. A confermare
questa prassi il segretario provinciale Fimmg: indipendentemente
dagli accordi, lAzienda sta inviando ai medici una sorta
di preventivo di spesa in base al numero dei pazienti in carico.
Si tratta di un calcolo esclusivamente economicistico come per
il tetto dei 194 euro lanno per i farmaci. Ma lesigenza
della Asl NA 1 in questo caso è di incentivare i prescrittori
a non superare quelle cifre che, ad ogni modo, non sono vincolanti.
Noi rifiutiamo, tuttavia, anche questo invito, poiché
non solo non è stato concordato con le forze sindacali,
ma ancora una volta non tiene conto di criteri scientifici e
di appropriatezza.
Larte della creatività
Mala tempora currunt per la medicina di famiglia campana e
nazionale. Lo Stato vuole risparmiare, le Regioni vogliono risparmiare
le Asl vogliono risparmiare, e i Mmg, ovunque, da Bolzano a
Trapani, si trovano sullorlo di una crisi di nervi stretti
tra le richieste dei pazienti, che pretendono salute innovativa
e strumentale e farmaci di ultima generazione, e le imposizioni
o inviti di quelle Asl da cui, in definitiva, dipendono. Asl
che ne inventano ogni giorno una nuova. E si sa che in tema
di creatività Napoli è unantesignana. Risulta
infatti che appena si è paventata la decisione della
Asl, molti medici di famiglia partenopei avessero già
acquistato calcolatrici e software dedicati per impegnarsi nella
contabilità delle medicine prescritte ai
propri assistiti. Pronti a dare lo stop nel caso di sforamento.
Ma, parafrasando il famoso detto del principe (napoletano) Antonio
De Curtis, in arte Totò, viene da chiosare: Siamo
medici o caporali?