M.D.
numero 6, 28 febbraio 2007
Proposte
Dipartimenti universitari, necessità
inderogabile
di Francesco Carelli - Medico di medicina generale, EURACT
Council, Milano
Listituzione in Italia di Dipartimenti universitari
di medicina generale è una priorità per fare uscire
questa disciplina dalla palude in cui continua ad arrancare
con conseguenze non più tollerabili. Nel nostro Paese
esiste già un network di Mmg in grado di offrire un valido
contributo a tale costruzione
In
Italia, nellambito della medicina di famiglia ci sono
due imprescindibili priorità:
1. I Mmg devono premere con urgenza affinché lItalia
istituisca Dipartimenti di medicina generale, anche, ma non
solo, nel rispetto delle norme UE.
2. Lo sforzo dei Mmg che contribuiranno a operarvi deve essere
mirato soprattutto agli aspetti culturali, cioè alla
produzione di strumenti culturali specifici, allinsegnamento
pre e post laurea e allo sviluppo di progetti di ricerca
clinica e non alla creazione di centri di interessi di politica
professionale e sindacale.
È questa lunica strada percorribile affinché
i medici di famiglia italiani entrino a pieno titolo in Europa.
Lostacolo maggiore al cambiamento è rappresentato
dalla resistenza di molti docenti al rinnovamento delle tecniche
e dei contenuti didattici per il timore di perdere antichi
privilegi.
Tutte le Università europee sono consapevoli che nei
sei anni del corso di laurea in medicina non si può formare
oggi un medico finito, ma soltanto una figura professionale
polivalente dotata delle basi scientifiche della
medicina da integrare, dopo la laurea, a seconda del settore
di attività prescelto.
Contrariamente ad altri Paesi, nei quali sono stati istituiti,
presso le facoltà mediche, veri dipartimenti di medicina
generale (MG) affidati a Mmg e gli studenti sono obbligati a
frequentare gli studi dei medici operanti nel territorio, in
Italia esistono esperienze rare e sporadiche dovute alle iniziative
di qualche cattedratico e di alcuni medici di famiglia. Eppure
linsegnamento della medicina di famiglia è ritenuto
un bisogno formativo da più del 90% degli studenti delle
facoltà di medicina intervistati in alcune università
italiane.
Soltanto la costituzione di uno specifico Dipartimento di medicina
generale nelle facoltà mediche può offrire dignità,
valore e continuità allinsegnamento e allapprendimento
dei fondamenti della MG nel curriculum formativo di base del
medico.
Leducazione alla salute, la prevenzione, la diagnosi precoce
delle malattie e il monitoraggio delle patologie croniche
richiederanno una preparazione diversa dal passato dei medici
che operano nel territorio e una integrazione collaborativa
e armonica tra questo e gli ospedali nei processi assistenziali
e di cura.
La medicina di famiglia non è la somma di specialità
esercitate a un livello più basso; i medici di famiglia
hanno un ruolo preciso, che deve essere scelto consapevolmente
al momento della laurea e non come ripiego.
La soluzione è insita nella costituzione dei Dipartimenti
di MG. Ad essi spetta predisporre i modelli organizzativi della
formazione:
-
la
formazione di base, in accordo con le facoltà mediche,
per fornire agli studenti una visione delle problematiche
sanitarie presenti sul territorio;
-
la
formazione specifica per costruire i futuri Mmg;
-
la
formazione permanente e continua in collaborazione con le
società scientifiche, gli ospedali, le facoltà
di Medicina, gli Ordini, per assicurare ai pazienti cure sempre
più di qualità.
Questi
punti essenziali per discutere un piano operativo sono già
presenti in un documento redatto dallOMS secondo cui:
1. Tutte le Facoltà mediche dovrebbero avere un Dipartimento
indipendente di medicina generale affidato e guidato da Mmg
esperti di formazione e con valido curriculum, il cui status
dovrebbe essere uguale a quello dei responsabili degli altri
Dipartimenti clinici.
2. Allinterno del Dipartimento dovrebbe costituirsi uno
staff di Mmg, proporzionale al numero degli studenti e sufficiente
ad assicurare collaborazione nellinsegnamento ad ogni
livello.
3. Il Dipartimento di medicina generale dovrebbe essere coinvolto
nella pianificazione dei piani di studio e giovarsi dellaiuto
di una rete di studi medici di insegnamento di medici di famiglia
e della collaborazione di Ospedali di insegnamento post universitario.
4. Nel piano di studi deve essere privilegiato linsegnamento
individuale negli studi (programma tutoriale) dove gli studenti
dovrebbero osservare ed essere osservati e dovrebbero imparare
facendo, impegnandosi in particolari progetti, interrogando
i pazienti, incontrando altri operatori sanitari, visitando
i pazienti a domicilio.
5. Il Dipartimento dovrebbe organizzare linsegnamento
e la parte esercitativa in piccoli gruppi permettendo agli studenti
di imparare il valore dei peer-review come metodo di formazione
permanente.
6. Linsegnamento del corso di MG deve basarsi su tematiche
piuttosto che su entità patologiche scientifiche.
7. Lobiettivo è quello di avvicinare gli studenti
ai comportamenti, alletica, ai problem solving, alla
comunicazione.
8. Il Dipartimento di MG potrebbe avere una propria autonomia
finanziaria derivante da finanziamenti da parte dei Ministeri
(Università, Ricerca Scientifica e Sanità ),
dalle Regione e dalle Aziende Sanitarie.
Realtà italiana
In Italia esiste una realtà di insegnamento di medicina
generale in varie Regioni. Questa realtà potrebbe essere
perfezionata con opportune modifiche del Dl. 256/91, sostenute
da norme convenzionali complementari, che individuino anche
i criteri e le procedure per la selezione e laccreditamento
dei Mmg che dovranno operare nel Dipartimento, in modo da conservare
una profonda radicazione dellinsegnamento della medicina
di famiglia nel contesto della professione e del servizio sanitario.
Gli Ordini professionali, i Consigli di Facoltà e le
società scientifiche per la valutazione dei componenti
del Dipartimento dovrebbero richiedere il curriculum dei Mmg
aspiranti.
Secondo il documento redatto dalla FNOMCeO (Gli Ordini dei Medici
per la Qualità della Professione), lopportunità
di essere docenti dovrà essere data solo a coloro in
grado di dimostrare di avere operato per la crescita della medicina
generale. Per questo, laccreditamento del Mmg deve basarsi
su una documentata attività formativa ed esperienza professionale
nellarea delle cure primarie, in particolare deve essere
un medico che svolga attività esclusiva di Mmg; sia ben
organizzato; abbia investito strutturalmente e culturalmente
nella medicina generale; possieda conoscenze pedagogiche; sia
in grado di trasferire le sue conoscenze; sappia scrivere articoli,
testi, ecc; sappia portare nellambito dei consessi scientifici
i risultati del proprio lavoro; sappia fare ricerca; sappia
aggiornarsi; dedichi parte del suo tempo alla crescita professionale.
Il Dipartimento potrebbe, quindi, nascere da una convenzione
fra Ordini, Università e Ssr, in rapporto di reciprocità
con quanto già avviene nelle convenzioni che consentono
alle strutture universitarie di erogare assistenza per i servizi
sanitari regionali.
Tutto ciò non è una chimera, ma una reale e tangibile
possibilità. Non bisogna dimenticare che nel nostro Paese
nellambito della medicina di famiglia, sono presenti società
e gruppi scientifici e culturali, nonché forti individualità
che hanno prodotto consistenti contributi culturali di ricerca,
di insegnamento, di organizzazione e di diffusione di conoscenze
e relazioni per i medici di famiglia a livello internazionale.
Sarà così finalmente possibile fare uscire la
MG da quella palude in cui per troppo è rimasta con conseguenze
non più tollerabili. Esiste già un network di
Mmg in grado di offrire un valido contributo:
-
gli
animatori di formazione, meglio definibili con terminologia
europea, trainer o facilitatori o moderatori, esperti di didattica,
che hanno frequentato appositi corsi e che si sono occupati
della formazione continua;
-
i
tutor di medicina generale esperti di didattica tutoriale
che si occupano della formazione specifica post laurea;
-
i
medici di famiglia ricercatori impegnati nello sviluppo
della propria professione nel senso della qualità.
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