M.D.
numero 6, 28 febbraio 2007
Pratica
medica
Un caso di polmonite interstiziale non specifica
di Franco Carnesalli - Medico di medicina generale, Milano,
Dipartimento di Pneumologia AIMEF
Un assistito di 35 anni mi chiama per una visita domiciliare,
riferendomi di presentare febbre, mialgie, affaticamento,
che perdurano ormai da 15 giorni. Durante le passate settimane
avevo visto il paziente in ambulatorio, per tosse secca
e lieve dispnea da sforzo. In quelle occasioni avevo prescritto
due cicli di antibiotici orali. |
Anamnesi:
il paziente è fumatore di un pacchetto di sigarette al
giorno da oltre ventanni. Lanamnesi fisiologica,
familiare e patologica è negativa.
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Esame
obiettivo: temperatura
39 °C, frequenza cardiaca 120 battiti/min, frequenza respiratoria
24 respiri/min. Allauscultazione del torace crepitii
inspiratori bilaterali.
Dopo avere verificato la permanenza della dispnea, delle artralgie
e della febbre, nonostante i due cicli di antibiotici che
non hanno risolto la sintomatologia, decido di inviare il
paziente allo pneumologo dellospedale di zona con richiesta
durgenza.
Ricovero
ospedaliero
Allingresso, oltre alla sintomatologia nota e ai dati
obiettivi già rilevati, è stata valutata la saturazione
di O2 (94%).
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Indagini
ematochimiche: leucocitosi con neutrofilia (GB 140.000 con
neutrofili 87%); piastrine 720.000; AST 70, ALT 64; VES 91,
CPK nella norma, reuma test 100, ANA e ANCA positivi. Elettroliti
e funzioni renali nella norma, così come lesame
delle urine. Emocoltura e sierologia virale non mostra dati
significativi.
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Radiografia
del torace: iperdensità bilaterali della trama broncovasale
(figura 1).
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TAC
ad alta risoluzione del torace: opacità a fondo di
bicchiere bilaterali, prevalentemente periferiche (figura
2).
La
funzione polmonare ha mostrato un difetto di ventilazione restrittivo
severo e riduzione della diffusione dei gas. Il lavaggio alveolo-bronchiale
non ha dato esito positivo. Il paziente è stato sottoposto
a biopsia del polmone che ha rivelato infiltrazione dell'interstizio
alveolare con cellule croniche infiammatorie, linfociti e macrofagi,
e iperplasia dei pneumociti. È presente anche muco e
fibrosi lieve.
Per la rigidità e dolorabilità dei polsi è
stata eseguita una radiografia che ha evidenziato osteoporosi
ed erosioni compatibili con artrite reumatoide.
Diagnosi e terapia
È stata posta diagnosi di polmonite interstiziale non
specifica e il paziente è stato trattato con prednisone
orale 60 mg/die; dopo tre giorni ha mostrato un notevole miglioramento
clinico.
Decorso clinico
La diminuzione graduale del prednisone a 30 mg/die fino a
tre mesi ha dato una stabilizzazione dei segni radiologici e
funzionali polmonari, ma la tendenza a recidivare ha consigliato
un lungo periodo di terapia domiciliare con prednisone 5 mg/die.
Note & approfondimenti
La polmonite interstiziale non specifica (NSIP - non specific
interstitial pneumonitis) è una variante secondaria ad
artrite reumatoide.
Solo nel 1994 Katzenstein AL e Fiorelli RF (Am Surg Pathol 1994;
18: 136-47) hanno descritto la NSIP come un modello di polmonite
interstiziale a diagnosi istologica diversa dalle altre polmoniti
idiopatiche interstiziali, come la polmonite interstiziale usuale
(UIP), la polmonite acuta interstiziale, la polmonite interstiziale
linfatica e la polmonite interstiziale desquamativa.
È un gruppo eterogeneo di entità patologiche con
una varietà di caratteristiche clinico-radiologiche.
I fattori eziologici sono sia idiopatici sia da causa ben conosciuta,
come le malattie del tessuto connettivo, uso di droghe, esposizioni
a inalanti chimici, infezioni professionali o ambientali; inoltre
sono descritti casi di NSIP riferiti allassociazione con
la neoplasia polmonare primitiva.
La NSIP è la forma più comune di polmonite interstiziale
e può essere scoperta solo con indagine istopatologica.
A differenza del caso descritto, l'età media di esordio
è tra i 40 e i 50 anni e non vi è prevalenza di
sesso.
La sindrome clinica è tipicamente cronica (anni), anche
se si osservano casi subacuti (mesi).
La sintomatologia usuale include dispnea, tosse, affaticamento,
perdita di peso, mentre la febbre è un sintomo più
raro.
La NSIP può anche precedere le manifestazioni non polmonari
(articolari), mentre le forme secondarie possono essere accompagnate
da manifestazioni non toraciche, come i sintomi articolari.
Lobiettività toracica mostra tipicamente crepitii
inspiratori e nella maggioranza dei pazienti le prove di funzionalità
polmonare evidenziano il difetto restrittivo.
In tutti i pazienti la capacità di diffusione dei gas
è diminuita. La causa predominante di ipossiemia a riposo
è il mismatching di ventilazione/perfusione. La barriera
anatomica alveolo-capillare (interstizio addensato) determina
il danneggiamento della diffusione e può contribuire
allipossiemia con l'esercizio.
Il test del cammino con lipossiemia da sforzo può
essere utile nel controllo del decorso clinico, dell'attività
di malattia e della risposta terapeutica.
La radiografia del torace rivela tipicamente ipovolemia, aumento
della trama e opacità parenchimali irregolari, soprattutto
ai lobi inferiori. I reperti possono mostrare opacità
della trama con bronchiectasie da trazione. È possibile
anche enfisema dei lobi superiori compensatorio e secondario
ai danni polmonari.
Anche se raro lhoneycomb (polmone ad alveare) viene osservato
soprattutto nella variante fibrotica di NSIP.
Alla TAC la UIP, tipica polmonite interstiziale, è distinta
dallhoneycombing subpleurico, con le opacità reticolari
e con bronchiectasie da trazione, maggiormente vista nelle zone
più basse. A volte, le caratteristiche fibrotiche radiologiche
di NSIP sono indistinguibili dalla UIP atipica, per cui è
necessario
lesame istologico per differenziarle.
Il lavaggio bronco alveolare è utile per escludere altre
eziologie, come le infezioni e nella NSIP può essere
a carattere linfocitico con un diminuito rapporto CD4/CD8.
Le biopsie transbronchiali possono essere utili quando è
necessaria la differenziazione con patologie polmonari parenchimali
(sarcoidosi, polmonite da ipersensibilità, infezioni
granulomatose, carcinoma linfangitico).
Ad eccezione della presentazione classica di UIP, le caratteristiche
clinico-radiologiche delle polmoniti interstiziali sono abbastanza
aspecifiche, necessitando dell'esame istopatologico per stabilire
la diagnosi.
Katzenstein e Fiorelli hanno diviso il modello istologico di
NSIP in tre sottogruppi basati sul grado di infiammazione e
di fibrosi:
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gruppo
1: infiammazione principalmente interstiziale,
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gruppo
2: combinazione di infiammazione e fibrosi (modello misto),
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gruppo
3, principalmente fibrosi (modello fibrotico).
Terapia
La NSIP risponde alla terapia corticosteroidea, con stabilizzazione
o miglioramento. Il dosaggio ottimale e la durata della terapia
è variabile e dipende dalla risposta terapeutica, che può
essere controllata dagli studi di imaging del torace e dai test
di funzionalità polmonare.
Studi d'osservazione suggeriscono che agenti citotossici come
azatioprina e ciclosporina in combinazione con steroidi possono
giovare nei casi di NSIP non responder agli steroidi stessi.
Se paragonata alle altre polmoniti idiopatiche interstiziali la
prognosi è generalmente favorevole.
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