Editoriale
Caro medico di famiglia ti scrivo
Dopo
tante sollecitazioni, le risposte private e informali hanno
preso forma pubblica. Il ministro per la Salute Livia Turco
ha preso carta e penna e ha scritto ai vertici Fimmg annunciando
loro una decisione importante: quella di istituire una Commissione
Ministeriale per le cure primarie e lintegrazione socio-sanitaria.
Scritto e fatto, la Commissione si è insediata il 13
febbraio.
Il ministro nella missiva ricorda di avere sottolineato, fin
dallinizio del suo mandato, quanto la richiesta di continuità
della assistenza da parte dei cittadini nellarco delle
24 ore, sette giorni su sette, rappresenti in questo momento
una priorità assoluta. Il rapporto di fiducia tra cittadini
e Ssn si basa essenzialmente sulla capacità
di esserci, e di esserci nel modo giusto, quando serve, sostiene
Livia Turco. Ciò significa anche, come è ormai
evidente, reinterpretare in chiave costruttiva e positiva alcune
linee operative che hanno caratterizzato
gli interventi di razionalizzazione nelle diverse Regioni. In
altre parole, costruire e garantire unofferta adeguata
di assistenza sul territorio, il più vicino possibile
al domicilio, o al domicilio stesso. Non solo quella parte del
percorso assistenziale che non ha più senso continuare
a garantire attraverso le strutture ospedaliere, quindi, ma
la vera e propria presa in carico. La costruzione di questo
secondo pilastro dovrà basarsi, secondo Turco, prevalentemente,
sulla capacità di assicurare risposte, in tempi brevi
e certi, ai bisogni dei cittadini. Le linee strategiche di un
Piano di azione per la promozione delle cure primarie e lintegrazione
socio-sanitaria, ancora tutto da delineare, dovranno ispirarsi,
secondo il ministro, innanzitutto alla capacità di dare
ai cittadini un segnale evidente di discontinuità e di
inversione di tendenza e saranno il primo banco di prova della
costituenda Commissione. Costruire il sistema delle cure territoriali,
o di prossimità, richiederà alcuni anni - ammette
Turco - e investimenti significativi, soprattutto sulle
risorse umane e professionali.
E richiederà anche lindividuazione di un percorso
di condivisione attorno a quello che è stato annunciato
dovrà essere un vero e proprio cambiamento di paradigma,
in base al quale il territorio dovrà diventare il punto
di riferimento effettivo per il cittadino, il luogo della fiducia
e delle sicurezze, mentre lospedale dovrà trasformarsi
sempre di più in un luogo al quale ci si rivolge eccezionalmente,
per prestazioni che richiedono un livello di tecnologie, e di
professionalità legate alla loro utilizzazione, che non
possono che esistere in quel luogo.
Ma la parola chiave, a nostro avviso, non potrà che essere,
alla vigilia auspicata dei rinnovi convenzionali, risorse.
Quelle umane, di riflessione e di innovazione, i Mmg italiani
le hanno già annunciate e spesso messe in campo, a partire
da generali e truppe, per la prima volta insieme sotto le stesse
insegne. Dal Governo (e dalle Regioni), si rimane in attesa
di adeguate furerie e vettovaglie.