M.D.
numero 4, 14 febbraio 2007
Pratica
medica
Eritema nodoso e diagnosi di sarcoidosi
di Leonardo Trentadue - Medico di medicina generale, Ferrandina
(MT)
Un paziente di 38 anni, di professione impiegato, che
raramente vedo in ambulatorio, si presenta in studio per
la comparsa di chiazze rotondeggianti su entrambe le gambe.
Si tratta di macchie rossastre, del diametro di 2-2.5 cm,
di consistenza duro-elastica e dolenti alla palpazione.
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Visita
ambulatoriale
Ad
eccezione di unappendicectomia effettuata a 20 anni, allanamnesi
non vi è nulla da segnalare.
Il paziente non ha mai lavorato o vissuto in ambienti a rischio
di sostanze tossiche e ha trascorso, fino a ora, una tranquilla
vita di paese.
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Esame
obiettivo: oltre alle chiazze, sono presenti anche gonfiore
e dolore ai piedi. Il paziente riferisce di accusare dolori
diffusi alle varie articolazioni e di respirare con qualche
minima difficoltà. Allauscultazione del torace
si apprezzano solo piccoli segni di ostruzione bronchiale.
Il paziente non ha mai fumato in vita sua.
Questa triade di sintomi mi insospettisce e decido, anche
se un po avventatamente, di ospedalizzare il paziente.
Ricovero
ospedaliero
Il paziente rimane in ospedale per ben 22 giorni con questa
sequenza sintomatologica: nei primi giorni artrite tibio-tarsica
destra, poi in seguito ipersedimetria, febbricola serotina e
adenoma latero-cervicale e sovraclaveare a destra.
Durante la degenza vengono effettuate diverse indagini diagnostiche.
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Esami
ematochimici: VES 91/1a ora, alfa2-globuline 12.3, piastrine
368.000, PCR 4.3, fibrinogeno 631, IgG 1.600, C3 189, C4
47, alfa1-glicoproteina acida 211, anti HAV totali positivi.
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Ecodoppler
degli arti inferiori: assenza di ateromasia stenosante; tibiali
con flusso nella norma; circolo venoso profondo pervio e continente,
circolo venoso superficiale pervio e continente. Presenza
di linfedema nel tratto distale di gamba e in regione perimalleolare
esterna bilateralmente. Assenza di trombosi in atto.
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ECG:
nei limiti della norma.
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Ulteriori
esami ematochimici: test di Widal-Wright negativo. Negativi
anche AMA e sottotipi, ANA, Ca 72.4, NSE, PSA, PSA libero,
fosfatasi acida prostatica. Infine, per completare gli esami
ematochimici anche ferritina, CEA, alfafetoproteina, beta-HCG,
TPA, beta2-microglobulina, Ca 125, Ca 15.3 e Ca 19.9
risultano tutti nella norma.
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Radiografia
del torace: polmone sinistro: nulla da segnalare. Polmone
destro: in corrispondenza del segmento laterale del lobo medio
sono evidenti due piccole lesioni nodulari di natura da
determinare del diametro di 0.5 cm (la successiva TAC chiarirà
la loro inconsistenza patologica); presenza di alcune linfoadenopatie
di circa 1.5 cm ognuna in sede para-aortica, peri-ilare bilateralmente
e in corrispondenza della loggia di Barety.
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Eco
addome: presenza di piccola cisti parapielica al rene destro;
i restanti organi nella norma.
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Consulenza
oculistica: nulla di patologico a carico del fundus.
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Radiografia
di mani, piedi e caviglie: non evidenti alterazioni osteoarticolari
a carico dei segmenti esaminati.
Il
paziente intanto continua a presentare eritema nodoso e viene
richiesta una consulenza infettivologica. Lo specialista consiglia
di eseguire broncoscopia, linfocitogramma e sottopopolazioni linfocitarie,
sierologia per Aspergillus, Criptococco, Candida e ricerca di
micobatteri in tre campioni di urine con esame batterioscopico
e colturale.
Tutte queste indagini risultano nella norma, ad eccezione del
linfocitogramma che mostra alterazioni.
Diagnosi e terapia
Il paziente viene dimesso con la diagnosi di eritema nodoso in
paziente con sarcoidosi e bronchite cronica ostruttiva. La
terapia è a base di cortisonici e antinfiammatori.
Commento
La sarcoidosi o malattia di Besnier Boeck Schaumann è una
patologia di difficile diagnosi e poco frequente Leziologia
è sconosciuta, anche se si propende per unipotesi
di disturbo immunitario. È una malattia multisistemica
e ubiquitaria e colpisce entrambi i sessi, privilegiando la fascia
di età tra i 20 e i 40 anni.
Anche se si localizza in vari organi, i polmoni risultano i più
colpiti. Nelle sedi interessate compaiono granulomi composti
da fagociti mononucleati e linfociti T-helper.
Se la sintomatologia della sarcoidosi non è conclamata,
si fa diagnosi differenziale con tubercolosi, linfomi, mononucleosi
infettiva, ecc.
La diagnosi si fonda sullassociazione di dati clinici, radiologici
e istologici. Oltre a radiografia e TAC del torace si effettuano
principalmente fibrobroncoscopia con biopsia, prove di funzionalità
respiratoria, scintigrafia polmonare, linfocitogramma. La diagnosi
di certezza si ha però con la biopsia.
Ritornando al caso clinico, la diagnosi più precisa è
forse da riferire alla sindrome di Lofgren che si manifesta
con la triade: eritema nodoso, adenopatia ilare bilaterale e artralgie
diffuse, presenti nel caso esposto.
La terapia è a base di cortisonici e antinfiammatori.
La sarcoidosi non è certamente alla portata degli strumenti
diagnostici del medico di famiglia, il quale però diventa
decisivo nella gestione del follow up della malattiano che richiede
unosservazione costante e accurata.
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