Editoriale
Il bastone e la carota: la saga del Ssn
continua
Il
rapporto tra rappresentanze dei Mmg e ministero della Salute
sembra entrato in una nuova fase. Dopo le grandi personalità
e i tifosi dellospedale, oggi al capo del dicastero cè
un ministro politico di professione, con pluriennale esperienza
sulle politiche di welfare, che ha imparato che il dialogo con
le categorie, nella dialettica della rappresentanza, se non
è tutto, costituisce però una gran fetta della
possibilità di successo del mandato. E così fino
ad oggi si sono moltiplicate le occasioni di confronto con i
medici e le loro rappresentanze. Si moltiplicano le occasioni
in cui si ribadisce che bisogna ridare al medico il ruolo politico
che gli compete, che deve essere il protagonista della programmazione
e dellorganizzazione dei servizi sanitari, ridimensionando
così lo strapotere dei direttori generali che in molti
ospedali non hanno dato risposte adeguate alle aspettative dei
cittadini, sia per quanto concerne le liste di attesa, sia dal
punto di vista strutturale e gestionale.
Poi succede, però, che arriva una campagna informativo-pubblicitaria
promossa dallo stesso ministero della Salute, che accosta il
lavoro dei medici e degli infermieri ai casi di malasanità.
Oppure, da parte
di alcune Regioni come Puglia, Lazio e Liguria, arriva limposizione
di prescrizione dei farmaci sulla base del solo prezzo, ma anche
infinite, variabili, limitazioni della libertà prescrittiva
del medico. E questa imposizione, come pure è stato fatto
notare da parte sindacale, è solo mitigata dalla possibilità
per il singolo professionista, attraverso lattivazione
di nuovi e frustranti percorsi burocratici, di prescrivere farmaci
sulla base di motivazioni squisitamente cliniche, peraltro già
previste dalla normativa AIFA vigente.
Viene da chiedersi: ma che succede? Siamo di fronte allennesimo
caso di schizofrenia istituzionale, oppure solamente
a un nuovo capitolo della saga del Ssn che si potrebbe scherzosamente
intitolare con ladagio popolare il bastone e la
carota? Le rappresentanze professionali, scientifiche
e sindacali dei Mmg, ma non solo, forti della ritrovata unità,
molto bene fanno a voler giocare fino in fondo la
partita, sollecitando soprattutto listituzione preposta
a mostrare un segno di volontà concreta, proponendo al
ministero di dare corpo a un percorso
di formazione non più giustapposto al contesto assistenziale
in cui è inserito, ma disegnato per orientare identità
e competenze dei professionisti al raggiungimento degli obiettivi
di salute del servizio sanitario. Ma tutto ciò, per la
MG, come per molti altri campi si va ripetendo da troppi anni,
passa necessariamente dalla promozione dellinsegnamento
della disciplina della medicina generale in ambito universitario
con la creazione, oltre che di uno specifico percorso di carriera
per i Mmg, di una struttura, integrata con il Ssn, dedicata
a formazione e ricerca in medicina generale e affidata ai
medici di famiglia. Se la disponibilità dichiarata si
debba annoverare nella categoria ortaggio, o di
una vera volontà politica, sarà palese solo nellattuazione
di questa scelta.