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M.D.
numero 3, 7 febbraio 2007
Convenzione
Laccordo nazionale prevale su quello
regionale
di Mauro Marin
Gli accordi regionali possono integrare, ma non modificare
quelli nazionali. È quanto ribadito dalla recente sentenza
del TAR del Friuli Venezia Giulia che ha annullato linnalzamento
del rapporto ottimale previsto dal DGR n. 269/2006
Il
TAR del Friuli Venezia Giulia con sentenza n. 50/2007 ha ribadito
limportante e spesso disatteso principio che gli accordi
regionali non possono disattendere le precise norme dellaccordo
nazionale. In particolare è stata annullato il DRG n.
269/2006 nella parte che stabiliva il rapporto ottimale medico/assistiti
a 1:1.300, in difformità allAcn 23 marzo 2005 che
allart. 33, comma 9, definisce invece il rapporto a 1:1.000.
Gli atti amministrativi riconosciuti illegittimi sono infatti
annullabili ai sensi dellart. 21-octies della legge n.
241/1990 modificata dalle leggi n. 15/2005 e n. 80/2005.
La correzione del rapporto ottimale danneggiava ingiustamente
i diritti dei medici ricorrenti aspiranti a un incarico nelle
zone carenti, ridotte per effetto della norma regionale e il
diritto degli assistiti alla libera scelta tra più medici
convenzionati inseriti nellambito territoriale.
Il Codice Civile
Il Codice Civile, capo II, dellapplicazione della
legge in generale afferma infatti allart. 12: nellapplicare
la legge non si può a essa attribuire altro senso che
quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo
la connessione di esse e dalla intenzione del legislatore.
Il principio che la normativa nazionale è imperativa
su un accordo regionale è riconosciuto per costante giurisprudenza:
la sezione Lavoro del Tribunale di Bologna con sentenza n. 549/2003
depositata il 3 maggio 2004 ha stabilito che laccordo
nazionale non può essere modificato da accordi aziendali
o regionali, ma solo integrato o meglio precisato. Così
pure ha affermato il Consiglio di Stato con sentenza n. 1603/2006
riferita allanalogo contratto nazionale dei medici convenzionati
pediatri.
La legge 18 ottobre 2001 n. 3, che ha modificato il capo V della
Costituzione, non ha dunque sostituito le norme ancora vigenti
e imperative della legge n. 833/1978 e sue successive modifiche
in tema di attribuzioni proprie allo Stato del potere legislativo
di indirizzo in materia di salute, secondo la sentenza n. 50/2007
del TAR del FVG.
Riguardo a questa massima, va rilevato che ai sensi dellart.
33 della legge 6 dicembre 1971 n. 1034, le sentenze dei TAR
sono subito esecutive e in tema di regolamenti hanno efficacia
diretta nei confronti di tutti per costante giurisprudenza (Consiglio
di Stato, sentenza n. 749 del 25.11.1988).
Di conseguenza gli amministratori pubblici e i rappresentanti
sindacali dovrebbero tenere ben presenti questi principi nella
formazione degli accordi locali, attuali e futuri. Così
facendo si eviterebbe di incorrere in contestazioni inerenti
alla legittimità o meno di norme degli accordi regionali
che stabiliscono regolamenti differenti da quelli già
diversamente precisati dallAcn del 2005.
Norme a rischio di legittimità
Partendo da tale assunto potrebbero essere messe in discussoni
altre norme dellaccordo integrativo regionale (Air) del
FVG (DRG n. 269/2006) sebbene rientranti nei contenuti demandati
alla negoziazione regionale (art. 14 Acn 2005) per esempio:
-
LAir
introduce lindennità per la medicina di gruppo
ad associazioni composte da soli due medici, mentre invece
lAcn stabilisce il requisito minimo di tre medici per
formare unassociazione (art. 54 comma 4, lettera e)
. Per effetto di queste inclusioni, resterebbero escluse dal
beneficio associazioni di 3 o più medici che hanno
presentato successivamente la domanda pur avendo tutti i requisiti
prescritti dallAcn.
-
LAir
pone un limite illegittimo, in quanto non previsto dallart.
59 dellAcn, per il calcolo della quota capitaria ai
fini dellerogazione dellindennità per collaboratore
di studio: oltre i 1.300 assistiti in carico nulla è
dovuto in Friuli, in contrasto con limperativo art.
30 della Costituzione secondo cui la retribuzione deve essere
proporzionata alla quantità e qualità del lavoro.
Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Trieste dott. Annalisa
Barzazi con sentenza del 27 settembre 2005 in merito alla
causa n. 731/2004 ha già riconosciuto il diritto del
medico a ricevere dallAsl lindennità per
collaboratore di studio prevista dallaccordo nazionale.
La Cassazione a Sezioni Unite con sentenza n. 7024/2006, in
merito ai farmacisti convenzionati, ha affermato che risponde
di danno erariale lassessore regionale alla Sanità
che ometta il tempestivo pagamento dei crediti vantati dai
sanitari convenzionati nei confronti delle Asl, in quanto
trattasi di omissione datto dufficio per inadempimento
delle obbligazioni pecuniarie da parte della P.A., costituenti
attività vincolata e non discrezionale.
-
LAir
introduce un gettone di 200 euro per limpegno del medico
sindacalista in riunione aziendale, mentre al semplice medico
convenzionato che partecipa a riunioni delle Unità
di Valutazione Distrettuale è ritenuto ancora congruo
un gettone di 50 euro. Va rilevato che lAcn allart.
21 già rimborsa il medico sindacalista del costo della
sostituzione da parte di un collega per il tempo dedicato
allattività sindacale.
-
LAir
è stato integrato dal precedente DGR n.1007 del 6.5.2005
che ha destinato 460.000 euro circa dei fondi regionali per
i Mmg al finanziamento dellAccordo per lUfficio
di Coordinamento per lassistenza distrettuale (Ucad)
utilizzato in gran parte per retribuire mediante compensi
mensili di circa 1.200 euro i medici sindacalisti membri di
diritto, fornire loro altri supporti e incentivi per i medici
eletti componenti delle Ucad. Accordo, unico in Italia, che
assegna incarichi pubblici triennali retribuiti con provvedimento
del direttore generale delle Asl, sulla sola base di una discrezionale
segnalazione di nominativi da parte dei segretari dei sindacati,
senza utilizzo della graduatoria regionale ex art 2, comma
1, DPR 270/2000 (ora art. 15 Acn 2005) che affermava: i medici
da incaricare per lespletamento delle attività
del presente accordo sono tratti da graduatorie uniche (
).
Il DRG 1007/2005 appare in difformità allimperativo
art. 97 della Costituzione secondo cui gli incarichi pubblici
sono assegnati per graduatoria di merito, nellinteresse
pubblico di attribuire gli incarichi ai soggetti richiedenti
oggettivamente più qualificati. Esiste già una
norma specifica per retribuire i rappresentanti sindacali
ed è lart. 21 dellAcn per la medicina generale
del 2005 che prevede compensi a presenza.
-
Secondo
lAcn i secondi incarichi retribuiti, come quello dei
membri dellUcad, richiedenti un impegno orario settimanale
minimo superiore alle 5 ore, rendono i medici convenzionati
membri di diritto dellUcad incompatibili ai sensi dellart.
54, comma 5 dellAcn 2005, a ricevere lindennità
di associazionismo medico prevista dallart. 59 dellAcn.
Ma il DRG 1007/2005 ha eliminato questa incompatibilità
a favore dei rappresentanti sindacali dellUcad, sebbene
sia espressamente prevista dallAcn sia del 2000 e sia
del 2005.
Può
il DRG 1007/2005 disporre legittimamente norme diverse e più
onerose di quelle contenute nellaccordo nazionale per retribuire
i rappresentanti sindacali oltre il dovuto dallAcn? Ciò
assume una particolare gravità nel contesto in cui gli
obiettivi riconosciuti prioritari nellaccordo regionale,
quali lerogazione di indennità per sostenere le forme
di associazionismo medico e per i collaboratori di studio, risultano
ancora erogate in forma parziale di acconto e non erogate a tutti
i richiedenti, sebbene secondo lAcn siano dovute dal 2005.
Infine, appare di dubbia legittimità che una Regione compili
graduatorie per lassegnazione di incarichi pubblici nel
suo Centro per la gestione della formazione in medicina generale
con criteri di valutazione dei titoli privi di riferimenti normativi
e differenti da quelli espressamente dettagliati nellart.
16 dellAcn 2005 per la medicina generale.
Va rilevato che in caso di palese illegittimità dellatto
amministrativo, la pubblica amministrazione responsabile, direttamente
o su richiesta, può e dovrebbe esercitare il suo potere
di emanare un provvedimento di auto-annullamento dufficio
delle norme regolamentari riconosciute illegittime, prodotte da
essa stessa o da unamministrazione a essa gerarchicamente
subordinata (Diritto Amministrativo, Giuffrè ed. 2006).
Ciò appare un dovere dufficio ai sensi dellart.
97 della Costituzione. Lo sviluppo della medicina territoriale
dipende infatti anche da una gestione trasparente dei finanziamenti
destinati agli obiettivi definiti prioritari nellaccordo
regionale stesso, come il potenziamento dellorganizzazione
degli studi medici attraverso i fondi per i collaboratori di studio,
le associazioni e le reti informatiche, a beneficio reale di tutti
gli utenti finali del Ssn.
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