M.D.
numero 3, 7 febbraio 2007
Clinica
Inquadramento dell'anorgasmia femminile
di Alberto Mandressi - Direttore UO di Urologia, Ospedale di
Circolo di Busto Arsizio (VA)
Nellaffrontare questo disturbo della sessualità
non si può prescindere dal contesto complessivo della
vita della donna. Lapproccio deve mirare a risolvere le
problematiche psicologiche e relazionali e non essere focalizzato
solo sul sintomo
L'orgasmo
nelle donne è una risposta ancora da apprendere. Non
si è ancora a conoscenza se realmente vi sia un fondamento
biologico oppure vada collegato solamente a fattori culturali.
Alcune donne riferiscono di avere una risposta orgasmica al
bacio, alle semplici carezze sul corpo, all'allattamento al
seno, altre sono orgasmiche con la sola contrazione pelvica.
L'orgasmo è stato riferito come risposta a stimolazioni
visive, uditive così come a quelle tattili e in effetti
una donna può essere orgasmica in assenza di mammelle,
utero, tube, ovaie, vagina o vulva.
L'orgasmo senza diretto coinvolgimento genitale è più
facile da comprendere, ricordando che uomini e donne possono
essere orgasmici durante il sonno soltanto per sogni erotici.
Per essere orgasmica una persona deve avere il cervello relativamente
integro.
Clinica
Lanorgasmia femminile o disturbo dellorgasmo femminile
può essere di natura:
-
primitiva: quando una donna non ha mai avuto un orgasmo;
- secondaria:
quando c'è perdita della capacità di avere un
orgasmo;
- occasionale.
La
capacità di avere orgasmi è ritenuta da molte donne
un segno di maturità e competenza sessuali.
L'incapacità di raggiungere l'orgasmo è invece considerata
talora come prova di inadeguatezza e queste donne possono provare
tristezza, angoscia depressiva, frustrazione, stizza, senso di
colpa. Altre donne possono invece non considerare la loro anorgasmia
come unimportante disfunzione e quindi accettano come appropriata
la loro modesta risposta e ritengono sufficienti altre compensazioni
del comportamento sessuale (abbracciare, accarezzare, procurare
gratificazione al partner).
Tra i fattori relativi all'anorgasmia i più importanti
sono:
-
restrizioni
culturali, che generalmente reprimono la sessualità
delle donne;
-
mancanza
di un'adeguata tipologia del ruolo per il quale una donna
adulta dovrebbe essere sessualmente preparata. Quando la madre
o altri importanti modelli del ruolo femminile non hanno provveduto
durante gli anni formativi a un'immagine adatta di donna calda,
amorosa, sessualmente positiva, lo sviluppo personale della
donna può essere significativamente menomato;
-
l'ignoranza,
la mancanza di un'effettiva conoscenza della sessualità,
dell'anatomia, della fisiologia, le sensazioni e i comportamenti
sessuali di altre persone e/o la mancanza di esperienza;
-
valutazioni
sessuali irrazionali;
-
un
partner che abbia eiaculazione precoce;
-
un
partner che abbia difficoltà di erezione.
Trattamento
Il trattamento dellanorgasmia dipende dai tipi e dai fattori
causali. La forma primitiva è la più facile da curare.
La terapia consiste nella rimozione di inibizioni sessuali, nel
fornire istruzioni, nell'autorizzare a imparare e nell'incoraggiare
un'atmosfera di fiducia e di interesse tra la paziente e il suo
partner sessuale.
L'anorgasmia secondaria, quando cioè una donna, sessualmente
sensibile in precedenza, perde la capacità di essere orgasmica,
si manifesta di solito se sono stati perduti alcuni stimoli fisici
o psicologici di cui la donna ha bisogno.
Le donne che sono orgasmiche in alcune situazioni e non in altre
possono essere capaci di allargare la loro risposta usando la
cosiddetta "manovra a ponte" che consiste nel combinare
la tecnica, attraverso la quale rispondono, con la situazione
nella quale non reagiscono. Per esempio le donne che sono anorgasmiche
col rapporto pene-vagina possono imparare a diventare orgasmiche,
combinando la spinta peniena con una stimolazione manuale della
clitoride.
Le donne con anorgasmia irregolare sono talvolta orgasmiche, ma
desiderano aumentare la frequenza della loro risposta orgasmica.
Queste donne sono spesso difficili da aiutare. Molte di queste
pazienti trovano difficoltà ad abbandonare il controllo.
Per ottenere il massimo piacere dalle esperienze sessuali è
fondamentale che una persona abbandoni il controllo e lasci regnare
liberamente le sensazioni erotiche. Le donne che hanno paura di
perdere il controllo nella loro vita sessuale sono spesso rigidamente
controllate in altri aspetti della vita. Il cambiamento di questo
modello può talora richiedere una prolungata psicoterapia.
Prevenzione
La prevenzione si può attuare:
-
permettendo
ai bambini di provar piacere da soli e incoraggiandoli ad
accettare il loro corpo;
-
fornendo
dettagliate informazioni circa l'anatomia e la fisiologia
sessuale, compresi i rapporti sessuali e la gravidanza, a
bambini e adolescenti, a un livello e ad un grado di complessità
conformi alla loro capacità di comprensione;
-
riconoscendo
da parte degli adulti la necessità di servire come
modelli del ruolo per i bambini;
-
insegnando,
da parte dei genitori, valori sessuali positivi e non mettendo
a fuoco soltanto aspetti negativi o restrizioni;
-
con
l'abitudine, da parte del medico, di raccogliere informazioni
sull'attività sessuale, dimostrando così la
volontà di occuparsi anche dei problemi sessuali nella
vita dei pazienti.
Lapproccio psicoterapico
di Ferdinando Pellegrino, Direttore UO Salute Mentale ASL Salerno
1 - Costa dAmalfi
Nel corso del colloquio clinico è prassi normale formulare
domande sulla sessualità; la sessualità è
infatti un prezioso indice di disagio psichico o di vera psicopatologia,
in quanto è strettamente rapportata alla personalità
del soggetto, al suo modo di agire e reagire agli eventi della
vita, alla percezione che egli ha di se stesso e del suo grado
di autostima.
È difficile isolare un disturbo della sessualità
dal contesto di vita del soggetto, dalle relazioni, dagli affetti;
esso anzi è spesso associato ad altri disturbi della
sfera sessuale o di natura psichica, come i disturbi dansia
o depressivi, e in molti casi è legato a particolari
tratti di personalità (isterici, ossessivi, fobici) che
condizionano la vita individuale e relazionale.
Chi si rivolge allo specialista per problemi di anorgasmia lo
fa in genere perché sollecitato dal partner o da altre
persone; una donna monogama per tutta la vita può non
avere difficoltà a vivere la sessualità in modo
coartato e inibito - e considerarla normale - sia per fattori
psicologici sia culturali o per il tipo di relazione che ha
instaurato con il proprio compagno. I problemi possono insorgere
se questa donna si trova a riscoprire la propria sessualità
con un altro uomo o se sollecitata da una sensazione di insoddisfazione
psicologica che diventa motivo di curiosità e di rivitalizzazione,
di rinnovato interesse per il proprio corpo e per la sessualità,
agita o immaginaria che sia.
Lanorgasmia, o altri disturbi sessuali come la mancanza
di desiderio sessuale o delleccitazione, vengono quindi
vissuti con disagio e come patologia solo in una piccola percentuale
di casi e rappresentano la punta di un iceberg molto grande,
in cui si intrecciano problematiche psicologiche individuali
e relazionali, molto spesso difficili da comprendere e da gestire.
Lanorgasmia è un problema di contatto con il proprio
corpo, con la propria immagine corporea, con il ruolo, reale
o immaginario, che si pensa di avere nella vita quotidiana:
-
la
sessualità esprime una capacità relazionale
profonda; molti hanno difficoltà a lasciarsi andare,
a concedersi a unaltra persona senza barriere
o timori;
-
la
sessualità esprime la pienezza di se stessi; molti
hanno un cattivo rapporto con se stessi, e nellinsieme
hanno altri disturbi, come quelli del comportamento alimentare,
o sono adusi alluso di droghe o alcolici;
-
la
sessualità è anche un modo per esprimere e affermare
se stessi; molti hanno difficoltà ad essere autentici
e assertivi;
-
la
sessualità matura è indice di autonomia psicologica;
molti sono condizionati dal passato (quando sto con
il mio ragazzo penso a mio padre), sono fragili e
dipendenti (Mi concedo a lui perché così
continua a volermi bene) e difficilmente riescono a
vivere una vita sessuale soddisfacente.
Dal
punto di vista clinico lapproccio più indicato è
quello di focalizzare lattenzione sulla personalità
del paziente, evitando di considerare il disturbo isolato da tale
contesto. È opportuno considerare le prime esperienze sessuali,
le modalità con cui sono state vissute, il clima affettivo
in cui si è vissuti, le prime relazioni significative,
limportanza che ha la sessualità nelleconomia
generale della persona, i progetti futuri, le relazioni attuali,
il contesto familiare e lavorativo, come nel caso di una mia
paziente di 43 anni che si pone come obiettivo di andare alla
ricerca della vera sessualità, di un orgasmo vissuto
sino ad oggi solo nellimmaginario; da anni non ha più
rapporti con il marito, ma anche prima erano rari e vissuti
con amarezza e delusione.
Esaminati questi aspetti è importante poi considerare le
modalità di insorgenza del disturbo, la sua persistenza,
la sua occasionalità. Ci si può trovare di fronte
a donne che riferiscono di non avere mai percepito una sensazione
orgasmica o che per lo meno non la riescono a meglio definire
e identificare, altre che hanno difficoltà a raggiungere
lorgasmo solo con il partner abituale (soffre di eiaculazione
precoce
è preso da altri pensieri e non mi stimola),
mentre riescono ad avere una sessualità vivace con altre
persone. Vi sono anche donne che, al contrario, hanno una buona
sessualità con il proprio uomo e chiedono aiuto perché
non riescono a esprimere bene tale sessualità in rapporti
occasionali con altri uomini: Non lascerei mio marito,
ma ho anche bisogno di stare con altri.
è evidente che qualsiasi approccio deve mirare a risolvere
le problematiche psicologiche e relazionali di base e non essere
polarizzato esclusivamente sul sintomo. Ciò è possibile
attraverso una psicoterapia ben condotta che aiuti la donna a
riconsiderare il proprio modo di essere, a ridefinire il proprio
ruolo e le proprie relazioni, a riorganizzare con maggiore efficacia,
per quanto possibile, la propria struttura di personalità.
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