M.D.
numero 2, 31 gennaio 2007
Appunti
Ma è proprio tutta colpa dei sindacati?
Sarò
nato pessimista, ma ho la netta sensazione che sono in tanti
ormai a considerare i Mmg come una categoria non degna della
qualifica professionale. Il comportamento della
stragrande maggioranza dei nostri colleghi ha contribuito in
maniera determinante allo scenario cui ci troviamo di fronte.
Uno scenario che ci vede ormai impiegati di un servizio
pubblico con tutte le negatività legate allo stato giuridico
di libero professionisti e nessuno dei vantaggi
legati allo stato di dipendenza.
Lingerenza dei funzionari Asl persino negli aspetti intimamente
clinici della nostra professione non poteva non essere la conseguenza
dellabiura di fatto del giuramento di Ippocrate che molti
medici si erano impegnati a seguire nel percorso della loro
attività.
Lasciare che il nostro ruolo fosse trasformato da garanti della
tutela della salute secondo scienza e coscienza a garanti del
corretto utilizzo delle risorse pubbliche e quindi in quello
di funzionari pubblici, in nome di una appropriatezza tutta
da verificare, ha creato forti contraddizioni che quotidianamente
viviamo sulla nostra pelle. E così mentre da un lato
assistiamo a un accumularsi di lodi, di benevoli consigli, di
esortazioni, di raccomandate con richieste di controdeduzioni
e/o rimborsi, di deferimenti alla Corte dei Conti e altro, dallaltro
dobbiamo affrontare le richieste di pazienti sempre più
esigenti e che, protetti da normative di privacy comunque da
verificare, possono permettersi, quando non ottengono ciò
che secondo loro è in ogni caso dovuto, di denunciare
i Mmg allAsl con le più fantasiose motivazioni,
venendo così ad avere ospitalità la delazione
in quanto tale se non in alcuni casi la vera e propria diffamazione.
E così siamo finalmente diventati la figura centrale
del territorio come da tanti anni promesso da chi avrebbe dovuto
governare il sistema e da chi avrebbe dovuto tutelare
una categoria professionale. Colpa dei governanti? Colpa dei
sindacati? No, colpa soprattutto dellintera categoria
che al di là del lamento e del tiriamo a campare
non ha prodotto nulla e ha lasciato che poche persone decidessero
del futuro dei più. Molti dei quali si sono acquattati
nella posizione che permetteva loro di prendere più soldi
possibili, svendendosi per poche lire e lasciando intendere
a chi conduceva e conduce il gioco che la strada degli incentivi
era ed è quella giusta per ingabbiare persone e indurle
a una svendita professionale. Da un lato dunque
il potere con le proprie richieste e dallaltro i rappresentanti
di Ordini e sindacati che hanno finito per rappresentare se
stessi a fronte dellincredibile assenza di partecipazione
della popolazione medica. Una assenza ingiustificata e ingiustificabile
e quando una intera categoria professionale è assente,
cosa ci si vuole aspettare?
Tutto diventa lecito e ammissibile; e allora non ci si può
lamentare e pretendere tutele legali e/o sindacali nel momento
in cui si è colpiti personalmente, non considerando che
il problema personale che si sta vivendo è il risultato
dellassoluto menefreghismo di fronte ai ripetuti appelli
di coloro che per passione hanno deciso di spendere tempo della
loro vita nella speranza di poter contribuire, ciascuno nel
proprio piccolo, a salvare il salvabile di questa professione
e nellintento di tutelare chi non vuole perdere il maledetto
vizio di fare il medico.
Bartolomeo Delzotti
Medico di medicina generale
Verdello (BG)
Servono corsi ECM di lingua italiana
Da
anni conduco una piccola guerra privata contro le zampe di gallina
e, dato che la coltivazione della calligrafia è diventata
meno diffusa della coltivazione della cannabis, sono arrivato
al punto di chiedere ai miei pazienti di non andare più
dagli specialisti che scrivono i loro referti a mano.
Purtroppo è allorizzonte una nuova guerra da combattere.
Per capirci, faccio un esempio di referto scritto a mezzo computer:
In terapia non disturbi o alterazioni ecografiche aritmie
ventricolari in aumento per numero e complessità da sforzo
non significativo di insufficienza coronarica da sforzo alla
FC raggiunta. Come si usa dire: sic. Niente
punteggiatura: nessun punto esclamativo, nessuna cediglia, nessuna
tilde, ma soprattutto nessuna virgola. So benissimo che la punteggiatura
è unarte difficile, maleno esercitata perfino dai
grandi scrittori, che hanno spesso nascosto le loro pecche in
questo settore dietro il paravento della libertà estetica
e della loro personalità. Però qui non siamo in
letteratura. Siamo in medicina. Il grande Joyce poteva anche
permettersi di risparmiare inchiostro risparmiando sulla punteggiatura,
ma il costo delle cartucce laser non è una giustificazione
sufficiente per risparmiare sulla punteggiatura in un referto
cardiologico, nemmeno se il paziente si chiamasse Ulisse (e
il mio comunque si chiamava Mario). Credo a questo punto che
sia urgente modificare un po il tiro degli eventi di educazione
medica continua. Basta con i corsi di microchirurgia del testicolo
sinistro e basta anche con i corsi di inglese scientifico. Servono
corsi di lingua italiana e di punteggiatura.
Antonio Attanasio
Medico di medicina generale
Mandello del Lario (LC)