Editoriale
I medici di famiglia e lanno che
verrà
La
primavera del 2007 dovrebbe regalare alla categoria dei medici
di famiglia la prima Conferenza nazionale delle Cure Primarie.
Mai nessun anno come la fine del 2006 ha puntato i riflettori
sul mestiere di Mmg. Secondo quanto più volte ribadito
dallesecutivo in tutte le sedi, il medico di famiglia
resta il centro attorno al quale bisogna articolare questo nuovo
spazio di tutela e assistenza sanitaria.
In primis perché il rapporto di fiducia medico-cittadino
è fondamentale. E poi perché già oggi lo
studio del Mmg, dove già in alcuni casi sono maturate
esperienze di associazione e ampliamento dellofferta di
servizi al suo interno, rappresenta un cardine e un punto di
riferimento cruciale per i territori. Lesecutivo conta
di far compiere alla categoria un balzo definitivo
verso unaltra concezione della medicina del territorio.
Per questo serve, sempre secondo il Governo, anche un nuovo
impegno nella formazione del medico di famiglia, riscoprendo
la sua specificità nei percorsi di livello universitario
e nelle altre iniziative di aggiornamento, dove bisognerà
far sì che le nuove dinamiche della medicina di famiglia
diventino protagoniste, sia come materia specifica che
come docenza da affidare a chi ha vera esperienza sul campo.
La tabella di marcia istituzionale prevede che Governo e Regioni
definiscano, entro la fine di questanno, le linee di indirizzo
per realizzare la continuità assistenziale dallospedale
al domicilio del paziente. Lobiettivo è promuovere
ulteriori forme e modalità di erogazione delle cure
primarie, per favorire lassistenza domiciliare, come previsto
dal Patto per la Salute fra Governo e Regioni. Ma fino ad ora
ancora non si è mai riunita la Commissione tra Governo
e professioni che dovrebbe studiarla e realizzarla. Ed esperti
come quelli che si sono spesi per far decollare nel nostro Paese
le forme innovative come gli Ospedali di Comunità, o
le forme associative, cooperative, societarie della medicina
di famiglia, ancora non sono stati coinvolti. Chi scriverà
le nuove regole? Chi raccoglierà e saprà tradurre
le esperienze del territorio e rappresentarle nei nuovi schemi
istituzionali?
Lanciamo una proposta: che i ministri che si esercitano nelle
materie sanitarie, dal dicastero specifico della Salute a quello
dellEconomia, vivano almeno una settimana da Mmg prima
di emettere il prossimo provvedimento in materia.