M.D.
numero 37, 6 dicembre 2006
Prospettive
Era ora, porte aperte alla salute nelle scuole
di Salvatore Milito - Medico di medicina
generale, Roma
Nel nostro Paese mancava uniniziativa istituzionale atta
a formare nei cittadini una coscienza civile su sanità
e salute. Il progetto Guadagnare salute del ministero
della Salute, che introduce lobbligo dellora di
educazione alla salute nelle scuole, potrebbe invertire questa
tendenza, almeno sulla carta, sperando così di disciplinare
il dilagante e spesso superfluo ricorso al sistema sanitario
Il
medico ha un compito non del tutto nuovo, ma reso più
impegnativo dal dilagare delle notizie sanitarie a mezzo stampa:
smentire le notizie gonfiate e contenere le irragionevoli
aspettative. Il marketing è così pervasivo da
rendere difficile il compito del curante nel proporre scelte
che, agli occhi dellassistito, non rispondano a criteri
di novità, di alto costo percepito come garanzia
di efficacia.
Laggiornamento del medico consiste, tra laltro,
nel separare ciò che è trasferibile alla pratica
da ciò che va accantonato in attesa di validazione. I
passi successivi sono: mettere il paziente in guardia dai toni
miracolistici, proporgli soluzioni dettate dallesperienza
e dalletica professionale, farlo desistere dal volere
sostituire un farmaco o una procedura già collaudati
con scelte promosse dai rotocalchi, ridimensionare lallarmismo
a cui certa stampa non rinuncia, emendare le informazioni negative,
anche se riportate correttamente, dalla carica di angoscia insita
in esse. Benché nessun Mmg si tiri indietro rispetto
a questi compiti, cè sempre un buon numero di pazienti
restii a seguire i suoi consigli. Non è sempre questione
di comprendonio del cittadino o di chiarezza espositiva del
medico. Né si può spiegare tutto con il concetto
di compliance. Spesso è pigrizia o rinuncia a modificare
comportamenti appresi e radicati nella personalità del
soggetto.
Ma non bisogna neppure dimenticare che la cultura del farmaco
è diventata prioritaria rispetto a quella del benessere
fondato sulladozione di stili di vita salutari, i quali,
da soli, potrebbero prevenire l80% delle malattie croniche.
Al Mmg non sfuggono i benefici di cui godono i non fumatori,
i consumatori moderati di alcol, i non sedentari, i più
parchi a tavola. Eppure, nonostante egli sia un convinto assertore
e divulgatore di queste misure, una visita che non si concluda
con la prescrizione di un farmaco o di un accertamento diagnostico
è spesso, per molti assistiti, una visita monca.
Iniziativa istituzionale
Mancava uniniziativa forte che aiutasse i Mmg nel loro
lavoro di incitamento a comportamenti più salutari. La
lacuna sembra sul punto di essere colmata, per ora solo sulla
carta, con il progetto Guadagnare salute promosso
dal Dipartimento Prevenzione e Comunicazione del Ministero della
Salute, in risposta alle raccomandazioni dellOMS e dellEU
sulla diffusione di una corretta manutenzione del
proprio corpo e della propria mente. Tra le disposizioni studiate
(che entreranno in vigore a marzo 2007) spicca una novità
assoluta e, a dir poco, rivoluzionaria: lintroduzione
nella scuola dellobbligo dellora di educazione alla
salute, con la quale si spera di disciplinare il dilagante e
spesso superfluo ricorso al sistema sanitario.
In questa proposta traspare anche una sorta di presa di coscienza
che potrà avere risvolti importanti per la medicina di
famiglia: nessuno, tanto meno il Mmg, può imporre allammalato
fiaccato nel suo raziocinio da una malattia seria e quindi
animato da un individualismo comprensibilmente sprezzante dellinteresse
generale, di pesare sul bilancio solo quel tanto
indicato dallEBM. Non si può, in queste circostanze,
lasciare il curante solo con questo compito improprio quanto
ingrato (percepito dal paziente come uninfrazione al patto
di alleanza che egli ha contratto con il suo curante) senza
rischiare di deteriorare il rapporto fra i due in un momento
in cui è prioritario il buon andamento dellassistenza
prestata allammalato. Si può comprendere che il
medico di famiglia sia chiamato a gestire anche linteresse
generale con scelte appropriate, ma è certamente un bene
che il cittadino sia istruito, sin dalletà scolastica,
circa lobbligo per i medici di attenersi, per quanto possibile,
alle evidenze scientifiche.
Nel progetto ministeriale si affronta anche il problema delleducazione
alimentare. Questo tema è in cima alle raccomandazioni
rivolte dal Mmg al suo paziente, ma è indubbio che un
comportamento virtuoso appreso in giovane età
ha più possibilità di mettere radici nella cultura
complessiva del futuro adulto. Alla scuola, dunque, il ruolo
di formazione dellutente prossimo venturo
del Ssn e di ridimensionamento della medicalizzazione imperante,
con lobiettivo di dare al futuro cittadino alcune nozioni
ansiolitiche su come prevenire responsabilmente
le malattie; su quando sia il caso di ricorrere al proprio curante;
sullautocura dei piccoli mali di stagione e dei disturbi
passeggeri. Nessuna razionalizzazione o riduzione della spesa
sanitaria potrà essere vagheggiata se gli utenti del
Ssn non si liberano da quel riflesso condizionato che riversa
negli studi medici numerosi non-malati, con il conseguente aumento
della domanda di prestazioni.
La prevenzione cardiovascolare insegnata ai liceali
Sicuramente il progetto del ministero della Salute Guadagnare
Salutepotrebbe tradursi quale fattore incentivante di
quelle iniziative di prevenzione a livello locale che hanno
come soggetti attivi gli studenti.
A tale riguardo va annoverata uniniziativa che vede come
protagonista un liceo di Brescia.
Gli studenti del Liceo Scientifico Calini di Brescia sono infatti
i protagonisti di CARICA, acronimo di CAlini e RIschio
Cardiovascolare, un progetto pilota di prevenzione cardiovascolare
promosso dal Centro per la prevenzione e la cura dei fattori
di rischio cardiovascolare dellUniversità
di Brescia, in collaborazione con la Società Italiana
dellIpertensione Arteriosa (SIIA). Una iniziativa a cui
hanno aderito, tra gli altri, il Provveditorato agli Studi di
Brescia, la Croce Rossa Italiana, il Comune e la Provincia di
Brescia e la Società Italiana di Medicina Generale. Secondo
i promotori del progetto, sensibilizzare i più giovani
sullimportanza della prevenzione e di uno stile di vita
corretto è il primo passo per poter evitare linsorgere
delle patologie cardiovascolari e delle complicanze che ne derivano.
Le malattie cardiovascolari, infatti, rappresentano la principale
causa di morte e di peggioramento della qualità di vita
della popolazione italiana.
Il programma di CARICA è destinato a coinvolgere
in totale circa 300 studenti. Si articola in sei seminari, di
cui il primo è partito a novembre di questanno
e lultimo è previsto per febbraio 2007. Ogni seminario
prevede un modulo didattico destinato a due classi
riunite (circa 50 studenti delle classi terze, quarte e quinte),
che si svilupperà in due parti, precedute dalla distribuzione
di questionari per la valutazione dellattività
fisica e delle abitudini alimentari. Nella prima parte, collettiva,
un medico del Centro per la prevenzione e la cura dei
fattori di rischio cardiovascolare dellUniversità
di Brescia spiega agli studenti quali sono i fattori di rischio
soffermandosi in particolare sui possibili interventi preventivi.
Nella seconda parte, individuale, si definisce il profilo di
rischio di ciascun studente, con la misurazione della pressione
arteriosa, dellindice di massa corporea, della colesterolemia
e lesecuzione di un elettrocardiogramma. Il frutto di
queste valutazioni sarà la documentazione fornita allo
studente (e alla famiglia, se minorenne) contenente i risultati
dello screening effettuato. Gli studenti interessati potranno
anche accedere a interventi di secondo livello,
con programmi personalizzati per la correzione dei fattori di
rischio, svolti in collaborazione con personale medico universitario
degli Spedali Civili di Brescia ed i medici di medicina generale.
Alla luce dei risultati della prima fase, liniziativa
potrà essere estesa ad altri studenti, anche di altri
Istituti. (a.s.)