M.D.
numero 37, 6 dicembre 2006
Contrappunto
Fimmg avverte: scelte deleterie dalla politica
di Stefania Piccolo
Parte dal capoluogo lombardo listanza della Fimmg in difesa
dei Mmg e dei cittadini in merito ad alcune prese di posizione
governative, ma anche di tutta la politica, nonché di
rappresentanti istituzionali, che potrebbero avere delle ricadute
negative in termini di erogazione e qualità delle cure,
ma anche sul futuro professionale di tutta la categoria
La
Fimmg attraverso il suo segretario Giacomo Milillo punta il
dito contro una vecchia politica dei tetti di spesa che raffiora,
la contrapposizione tra Governo e Farmindustria quale pericolo
per laggiornamento medico, le osservazioni dellAntritust
che suggeriscono lobbligo di prescrizione del principio
attivo invece del nome commerciale del farmaco, la spedizione
delle ricette on line nei database del ministero dellEconomia
e il taglio della deducibilità sulla quota di spese per
lauto dei medici.
A preoccuppare il segretario Fimmg è lemendamento
alla Finanziaria redatto da alcuni rappresentanti di Alleanza
Nazionale (M.D. 2006; 35: 8-9), che hanno proposto un taglio
secco del 10% della spesa farmaceutica e specialistica rivolto
proprio ai Mmg. Un emendamento, che se anche non venisse accolto,
testimonia la tentazione della politica di governare la spesa
sanitaria semplicisticamente attraverso tagli di cui dovrebbe
farsi carico soprattutto la medicina del territorio. Una presa
di posizione in netta contraddizione con le enunciazioni bipartisan
secondo cui proprio dallincentivazione della medicina
territoriale può partire il rilancio del Ssn in termini
di efficacia, efficienza e sostenibilità.
Le soluzioni sono altrove e più volte sono state fatte
presenti alla politica dal sindacato:
-
responsabilizzare
non solo i Mmg, ma tutti gli operatori sanitari, quindi anche
gli ospedalieri visto che una quota significativa di ciò
che il medico di famiglia prescrive in termini di visite
ed esami diagnostici deriva da richieste di specialisti ospedalieri;
-
individuare
le aree terapeutiche dove cè ragione di sospettare
un eccesso di spesa, valutando non le cifre tout court, ma
se le prestazioni corrispondono a un bisogno reale o se esistano
importanti differenze nel modo in cui i medici assistono i
cittadini con le stesse patologie;
-
definire
insieme Mmg, ospedalieri e direzioni sanitarie, il modo più
razionale di curare i pazienti nelle aree a forte sospetto
di spreco.
Ulteriore
fonte di spreco per il segretario della Fimmg è la previsione
in Finanziaria dellobbligo di trasmissione telematica di
tutte le prescrizioni al database del ministero delle Finanze:
Perché quando un paziente chiede una prescrizione
non sempre la usa. A volte resta inutilizzata, scade e va ripetuta:
Altra nota dolente della Finanziaria in approvazione è
la riduzione della deducibilità delle spese per lautovettura
dal 50 al 25% per i liberi professionisti che penalizzerebbe ulteriormente
Mmg e medici di continuità assistenziale. Secondo
dati di settore - spiega Milillo - ADI e ADP richiedono al Mmg
di trascorrere al volante circa 24 ore settimanali. Nel servizio
di continuità assistenziale, inoltre, la disponibilità
di un auto fornita dalle Asl per le visite non è una consuetudine
e circa la metà dei 14mila medici di CA utilizzano la propria
auto. Inoltre Mmg e medici di CA non beneficiano della detrazione
IVA sullacquisto dellauto, poiché erogano prestazioni
esenti da IVA.
Antitrust e formazione
Decise critiche sono riservate anche alla proposta dellAntitrust
(M.D. 2006; 36: 4-5; 10-11), che suggerisce di obbligare i medici
a prescrivere un medicinale indicando in ricetta il solo principio
attivo. La prima precisazione di Milillo riguarda il valore generale
del farmaco quale risorsa determinante in favore della salute,
ma avverte che la sua utilizzazione richiede competenza, esperienza
e conoscenza diretta dei pazienti perché cè
sempre una variabile di risposta individuale alla terapia da non
sottovalutare.
Motivo per cui - precisa - risulta inammissibile la proposta
dellAntitrust di sostituire la competenza del medico con
una politica commerciale obbligatoria e dirigista che espropria
il paziente dei suoi diritti e il medico del suo ruolo.
Una posizione argomentata dal segretario della Fimmg, partendo
da alcune puntualizzazioni in merito ai farmaci generici, in particolare
dalla normativa italiana che ammette una variabilità di
più o meno il 20% rispetto alla specialità di riferimento.
Troppo - sottolinea Milillo - per non causare significativi
cambiamenti delleffetto terapeutico.
In questo scenario complesso e complicante lattività
del Mmg, non manca il riferimento alla criticità del sistema
ECM e alle prese di posizione di Farmindustria. Milillo ha tenuto
a precisare che da parte della categoria non cè nessun
rimpianto sul fatto che vengano meno i fondi per le promozioni
o per le visite agli stabilimenti che celano fine settimana turistici,
ciò non cancella la realtà che lunica informazione-formazione
che giunge al medico è quella sponsorizzata dalle aziende
e questo non basta per dire che sia tutta scorretta. In
altre parole la Fimmg al riguardo non ritiene il conflitto di
interessi un difetto in sé: ma è una situazione
che va resa pubblica - spiega Milillo - e da tenere presente nel
giudicare le informazioni che si ricevono.
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