M.D.
numero 33, 8 novembre 2006
Rassegna
Riabilitazione respiratoria nella BPCO: valutazione
del risultato
di Gianni Balzano - Unità Complessa
di Pneumologia e Riabilitazione Respiratoria
Fondazione Salvatore Maugeri, Istituto Scientifico di Telese,
Telese Terme (BN)
Le più recenti evidenze dimostrano che nei pazienti con
BPCO la riabilitazione respiratoria riduce la dispnea, aumenta
la capacità di esercizio e in generale migliora la qualità
della vita. Inoltre, ha un effetto positivo sulla riduzione
dei costi sociali, soprattutto in termini di diminuita utilizzazione
di risorse sanitarie
La
broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è, in ordine
di frequenza, la quarta causa di morte nel mondo e si prevede
che diventerà la terza nel 20201. Nei pazienti con BPCO
la terapia farmacologica presenta unefficacia limitata
e non è in grado di rallentare laccelerato declino
della funzione polmonare tipico della malattia1.
La riabilitazione respiratoria (RR), pur non migliorando la
funzione respiratoria, è tuttavia capace di ridurre i
sintomi e migliorare la qualità della vita, agendo su
alcune conseguenze sistemiche della BPCO, quali le alterazioni
muscolari periferiche, cardiache, nutrizionali e psicosociali2.
Il crescente interesse per la riabilitazione respiratoria verificatosi
di recente e testimoniato dal notevole aumento del numero di
pazienti avviati a questo trattamento è dovuto, per buona
parte, allintenso lavoro di ricerca che è stato
realizzato negli ultimi decenni e che ha assicurato alla disciplina
delle solide basi scientifiche3. Numerose
evidenze dimostrano che la riabilitazione respiratoria riduce
la dispnea, aumenta la capacità di esercizio e migliora
la qualità della vita in pazienti con BPCO. Inoltre,
continuano ad accumularsi dati a favore di un effetto della
RR sulla riduzione dei costi sociali della malattia, soprattutto
in termini di diminuita utilizzazione di risorse sanitarie2,3.
Tabella
1 - Misure di outcome in riabilitazione respiratoria |
Misure
di disability
Test da sforzo
Valutazione della dispnea
BODE index
Misure di handicap
Questionari di qualità della vita
Misure complementari
Utilizzazione di risorse sanitarie
Sopravvivenza |
Il
successo della riabilitazione respiratoria è dovuto anche,
e non poco, alla disponibilità di indici validi e riproducibili
per linterpretazione del risultato (outcome) del trattamento
riabilitativo.
La valutazione del risultato di un programma di RR si basa,
sostanzialmente, su misure di disability (limitazione della
capacità funzionale, cioè della capacità
di espletare le normali attività della vita quotidiana)
e di handicap (svantaggio nella partecipazione alle attività
sociali e lavorative, con peggioramento, in ultima analisi,
della qualità della vita), che vanno eseguite inizialmente
e ripetute alla fine del trattamento4
(tabella 1), non prevede, al contrario, misure di impairment
(menomazione) funzionale, quali la spirometria
e lemogasanalisi arteriosa, che vanno praticate solo allinizio
del programma riabilitativo e hanno lo scopo di confermare la
diagnosi e stabilire la gravità della malattia. Come
accennato la riabilitazione respiratoria, come daltronde
qualunque altro trattamento attualmente disponibile, non è
capace di modificare la limitazione funzionale respiratoria
caratteristica della BPCO. Uneccezione è rappresentata
dalla misura della forza dei muscoli respiratori, che viene
impiegata come misura di outcome per lallenamento dei
muscoli respiratori.
Misure di disability
Sono considerate le misure più importanti per la valutazione
del risultato di un trattamento riabilitativo e comprendono
il test da sforzo, la valutazione della dispnea e un indice
composito recentemente proposto, il BODE index.
Test da sforzo
Possono essere impiegati:
test da sforzo massimale o incrementale;
test da sforzo submassimale;
test del cammino5.
Un test da sforzo massimale o incrementale può essere
praticato su cicloergometro o su treadmill e prevede lincremento
dello sforzo a intervalli regolari, fino a raggiungere la massima
tolleranza del paziente o una frequenza cardiaca dell85%
di quella massima prevista. Durante il test vengono di solito
monitorati frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, pressione
arteriosa, tracciato elettrocardiografico, saturazione ossiemoglobinica
e sensazione di dispnea e di fatica muscolare, ma una valutazione
più sofisticata può includere lanalisi dei
gas espirati, che permette la misura della ventilazione/minuto,
del consumo di ossigeno, della produzione di anidride carbonica,
della soglia anaerobica e dello spazio morto6.
Leffetto dellallenamento muscolare sulla capacità
funzionale del paziente può essere valutato in base alla
variazione di determinati indici, quali la ventilazione/minuto
o il consumo di ossigeno, rilevati in coincidenza con lo sforzo
massimale o con uno stesso livello submassimale di sforzo, prima
e dopo il ciclo di allenamento6.
Benché riproducibili e sensibili alle modificazioni indotte
dal trattamento, i test da sforzo massimale non vengono utilizzati
frequentemente in riabilitazione respiratoria, in quanto scarsamente
tollerati da pazienti con malattie polmonari croniche di una
certa gravità2.
I test da sforzo submassimale su cicloergometro o su treadmill
prevedono lesecuzione di uno sforzo costante, fissato
ad un determinato livello percentuale della massima capacità
di sforzo e valutano la resistenza allesercizio in base
alla durata dello sforzo che il paziente riesce a tollerare7.
Benché, rispetto al test da sforzo massimale, sia meno
riproducibile, in quanto più influenzato dalla motivazione
del paziente, questo test è molto responsivo al trattamento
riabilitativo, in quanto è capace di evidenziare spiccati
aumenti della resistenza allesercizio e significative
riduzioni della richiesta ventilatoria per un determinato livello
di sforzo8.
I test del cammino sono i test da sforzo più frequentemente
impiegati nel campo della riabilitazione respiratoria, in quanto
sono di semplice esecuzione, comportano una minima richiesta
di risorse, sono ben tollerati e riflettono egregiamente labilità
del paziente a eseguire specifiche attività della vita
quotidiana, come il camminare2,4,5. Il
paziente viene istruito a camminare velocemente in un corridoio,
in maniera da coprire la massima distanza possibile in un determinato
tempo (6 o 12 minuti). La distanza percorsa esprime la tolleranza
allesercizio9. Nel test del cammino
di 6 minuti una variazione di almeno 54 metri nella distanza
percorsa può essere considerata clinicamente significativa,
ammesso che il test sia stato condotto correttamente9.
Una variante del test del cammino, disegnata specificamente
per pazienti con BPCO, è lo shuttle walking test, che
prevede il camminare su e giù su un percorso di 10 metri
(shuttle) a una velocità che aumenta ogni 2 minuti e
che viene scandita da un segnapassi acustico. Anche in tal caso
il risultato viene espresso in termini di distanza percorsa,10
la quale, tuttavia, data la natura incrementale del test, riflette
in questo caso la capacità di esercizio più che
la resistenza allo sforzo4.
Lo shuttle test sembra riproducibile e responsivo al trattamento,
ma non è stato sufficientemente studiato, perché
sono ancora relativamente pochi i laboratori che lo utilizzano.
Valutazione della dispnea
La dispnea è il sintomo principale di cui si lamentano
i pazienti con BPCO ed è allorigine della limitazione
della capacità funzionale. Il grado di dispnea è
correlato in modo imperfetto con il livello di ostruzione delle
vie aeree o con gli altri indici funzionali respiratori, in
quanto è fortemente influenzato da fattori psicologici11.
Non essendo, pertanto, prevedibile sulla base di altre valutazioni,
la dispnea devessere misurata direttamente.
I principali documenti ufficiali riguardanti la riabilitazione
respiratoria raccomandano che la dispnea venga misurata prima
e dopo un programma riabilitativo:
durante esercizio fisico mediante scale cliniche;
in relazione alle attività della vita quotidiana
mediante questionari.2,4,5,11,12
La riabilitazione respiratoria è capace di migliorare
entrambe le misure di dispnea, e questa è considerata
unevidenza scientifica di livello A, in quanto tutti gli
studi randomizzati eseguiti al riguardo sono concordi nel mostrare
tale miglioramento3,13.
La dispnea associata ad esercizio fisico può essere misurata
nel corso di un test da sforzo mediante vari tipi di scale.12
Quelle più frequentemente impiegate sono la scala
di Borg14 e la scala visuale-analogica15.
Nella prima ciascun grado di dispnea viene descritto con parole
semplici e facilmente comprensibili e corrisponde a un valore
numerico compreso fra zero (assenza di dispnea) e dieci (massima
dispnea).
La scala visuale-analogica prevede che il paziente indichi il
livello percepito di dispnea su una linea verticale lunga 100
mm, sulla quale sono descritti vari punti compresi fra quello
dellestremità inferiore (assenza di dispnea) e
quello dellestremità superiore (massima dispnea).
In entrambe le scale, dunque, il grado di dispnea percepito
dal paziente può essere espresso da un numero.
La dispnea complessiva, quella cioè associata alle comuni
attività della vita di tutti i giorni, viene, di solito,
valutata mediante questionari12. Fra i
più utilizzati vi sono il British Medical Research
Council Dyspnea Questionnaire16, la componente
riguardante la dispnea del Chronic Respiratory Disease Questionnaire,
che valuta limpatto della dispnea su cinque attività
indicate dal paziente come importanti17
e il Baseline and Transitional Dyspnea Index (BDI/TDI), che
misura le conseguenze della dispnea sulla capacità funzionale,
sullo sforzo e sul compito da eseguire in condizioni di base
(BDI) e quando si presume possano essersi verificate delle variazioni
(TDI), per esempio dopo trattamento farmacologico, riabilitativo,
o altro tipo di intervento18.
BODE index
Il BODE (Body mass index, Obstruction, Dyspnea, Exercise) index
è un indice composito, introdotto recentemente e che
si ricava sommando i punteggi relativi a quattro parametri -
indice di massa corporea, livello di ostruzione delle vie aeree,
gravità della dispnea e capacità di esercizio
- due dei quali (dispnea e capacità di esercizio) rappresentano
misure di disabilità.19 Proposto
inizialmente come indice prognostico nella BPCO, in quanto ben
correlato alla morbilità e mortalità, è
stato in seguito valutato anche come indice di outcome in riabilitazione
respiratoria20. Lunico studio finora
pubblicato al riguardo dimostra che, dopo trattamento riabilitativo,
il BODE index migliora significativamente e che tale miglioramento
è associato a riduzione di mortalità e morbilità20.
Misure di handicap
Lhandicap, o svantaggio sociale, è la diretta
conseguenza dello stato di disability. Tuttavia, dopo un programma
di riabilitazione respiratoria, i miglioramenti delle misure
di handicap sono solo debolmente correlati con i miglioramenti
delle misure di disability,21 e devono
essere misurati direttamente.
Per misurare il livello di handicap vengono utilizzati questionari
sulla qualità della vita. Esistono tre tipi principali
di strumenti:
scale di utilità, o facilità, come la Quality
of Well Being Scale, che valutano la qualità della vita
in maniera generica;22
questionari, come il Sickness Impact Profile, che valutano
la qualità della vita in relazione allo stato di salute
generale;23
scale specifiche, come il Chronic Respiratory Disease
Questionnaire17 e il St. Georges
Respiratory Questionnaire,24 che valutano
la qualità della vita in relazione alla malattia respiratoria.
Mentre i questionari generici possono essere utili per confrontare
fra loro diverse malattie dal punto di vista dellimpatto
che mostrano di avere sulla qualità della vita, i questionari
specifici possiedono una maggiore sensibilità nel cogliere
miglioramenti indotti dalla riabilitazione respiratoria.2,4
In pazienti con BPCO, bassi punteggi di qualità della
vita sono associati ad alti tassi di ospedalizzazione e ad elevato
impiego di risorse sanitarie. Tale associazione è indipendente
dalla gravità della BPCO e dalle misure funzionali,25
il che conferma la necessità di misurare direttamente
il livello di qualità della vita.
Diversi studi hanno dimostrato che programmi di riabilitazione
respiratoria comprendenti allenamento fisico generale e di gruppi
muscolari selettivi, educazione, esercizi respiratori, rilassamento
e trattamento della dispnea sono capaci di migliorare la qualità
della vita in pazienti con BPCO.3,26
Misure di risultatocomplementari
Utilizzazione di risorse sanitarie
Poiché i pazienti con BPCO sono dei grandi utilizzatori
di risorse sanitarie, è importante valutare lefficacia
della riabilitazione anche nel contenere i costi sociali (ridurre
ospedalizzazioni, visite di pronto soccorso, visite dal Mmg
e ricorso a qualunque tipo di prestazione medica).
Una tendenza alla riduzione dei giorni di ospedalizzazione e
del numero di ospedalizzazioni nellanno successivo al
completamento di un ciclo di riabilitazione respiratoria rispetto
agli anni precedenti era già stata dimostrata in alcuni
studi.27,28 In studi più recenti
questi dati sono stati sostanzialmente confermati20,
29 e in uno di questi è stato anche calcolato
che il programma riabilitativo era associato in media a una
riduzione dei costi totali di 344 dollari per paziente ogni
anno.29
Sopravvivenza
Una tendenza allaumento della sopravvivenza dopo un programma
di riabilitazione respiratoria viene segnalata in alcuni studi.30,31
E questo, fermo restando che letà e il livello
di pervietà delle vie aeree del paziente sono i migliori
predittori di sopravvivenza,32 potrebbe
essere dovuto al fatto che il trattamento riabilitativo è
in grado di modificare alcuni fattori, fra cui peso corporeo,
sospensione del fumo e capacità funzionale, che possono
influenzare la sopravvivenza.
Più recentemente, una riduzione della mortalità
per cause respiratorie è stata segnalata in associazione
col miglioramento del BODE index in pazienti con BPCO che avevano
praticato un programma riabilitativo.20
Infine, può essere interessante notare che in uno studio
di coorte condotto su pazienti con BPCO è stato dimostrato
che unattività fisica regolare eseguita autonomamente,
indipendentemente cioè dalla partecipazione a programmi
strutturati di riabilitazione respiratoria, è associata
a una riduzione della mortalità, oltre che dei ricoveri
ospedalieri.33
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