M.D.
numero 28, 4 ottobre 2006
Pratica
medica
Sintomi ischemici da massa gastrica
di Tristano Orlando - Medico di medicina generale, Torino,
AIMEF
Una paziente di 57 anni, che conosco da circa trentanni,
ha una storia clinica particolarmente complessa. Dal 2004
dopo diagnosi di ischemia coronarica è in terapia
con nitrati, betabloccanti e ASA. Da alcune settimane la
sintomatologia dolorosa precordiale è diventata più
importante e poco controllata dalla terapia. |
Storia
clinica
Anamnesi
familiare: positiva per cardiopatia ischemica in entrambi i
genitori (deceduti) e in una sorella, operata di triplice
by-pass alletà di 52 anni, che attualmente è
in discreta salute. Unaltra sorella è deceduta
a 42 anni per cancro mammario.
Nel febbraio 1997 avverte i primi sintomi cardiologici in forma
di frequenti crisi di cardiopalmo, che allECG si dimostrano
essere frequenti contrazioni premature ventricolari a tipo blocco
di branca sinistra. La fase di recupero è stata sostanzialmente
nella norma.
Nel 2001 tiroidite autoimmune e lanno seguente viene diagnosticata
una gammopatia policlonale definita non neoplastica e senza
necessità di ulteriori accertamenti. Nel 2003 presenta
una sindrome dispeptica che induce lesecuzione di alcuni
accertamenti dai quali risulta una positività per epatite
C e una modesta fibrosi interstiziale epatica.
Nel 2004 inizia a presentare una sintomatologia caratterizzata
da dolore precordiale tipicamente irradiato al giugulo, ad esordio
soprattutto postprandiale e con esacerbazioni da sforzo. LECG
è risultato sempre negativo per ischemia, e il test da
sforzo è negativo per chiara ischemia, pur inducendo
il tipico dolore precordiale. La paziente viene etichettata
come ischemica, anche alla luce della anamnesi familiare e posta
in terapia con nitrati, betabloccanti e ASA. La terapia risulta
discretamente efficace, ma si manifesta unintolleranza
allASA e si opta per la ticlopidina.
Situazione
attuale
La sintomatologia dolorosa precordiale diventa via via sempre
più importante e poco controllata dalla terapia, con
irradiazione anche allepigastrio, tanto da fare temere
unischemia infero-posteriore. Viene effettuata una rivalutazione
strumentale cardiologica, che si rivela ancora negativa, con
test da sforzo massimale anchesso negativo.
Per completamento di indagine viene effettuata una gastroscopia.
Con grande sorpresa dellendoscopista viene evidenziata
la presenza di un enorme bezoar delle dimensioni di 12x6 cm
(figura 1), che viene rimosso previa pluriframmentazione.
Dopo la rimozione del bezoar la sintomatologia cardiologica
scompare completamente, residuando una modesta dispepsia trattata
con domperidone e trimebutina per contrastare lipotonia
gastrica, che probabilmente ha causato la formazione del bezoar.