M.D.
numero 28, 4 ottobre 2006
Management
Test and treat per linfezione
da H. pylori
di Cesare Tosetti - Medico di medicina generale,
Porretta Terme (BO), SIMG Area Gastroenterologica
La
ricerca dellinfezione da Hp con test non invasivi e il
conseguente trattamento del paziente non ha avuto molto successo
nel nostro Paese per varie ragioni. Alla luce di nuove considerazioni,
la consensus conference Maastricht III ha però
riproposto il test and treat come opzione appropriata
ed efficace nel management della dispepsia non investigata
La
cosiddetta strategia test and treat (T&T) per
il trattamento dellinfezione da Helicobacter pylori (Hp)
è stata proposta nei paesi anglosassoni soprattutto per
contenere i costi e il carico di lavoro dei servizi endoscopici,
ma in Italia non ha mai goduto di larga fortuna.
Si tratta di ricercare con test non invasivi la presenza di infezione
da Hp in quei pazienti che presentano caratteristiche che non
facciano sospettare patologia rilevante, quale cancro o ulcera
complicata, trattandoli con terapie di provata efficacia per conseguire
una completa eradicazione dellinfezione.
La filosofia di base del T&T consiste nel presupporre unottima
efficacia nella gestione dei pazienti con malattia peptica e una
discreta efficacia in quelli con dispepsia non ulcerosa. Vantaggi
ulteriori sono rappresentati da una possibile prevenzione della
patologia ulcerosa e di quella neoplastica, nonché una
certa rassicurazione in un gruppo di pazienti non particolarmente
ansiosi della presenza di cancro.
Nel nostro Paese questo approccio non ha goduto di speciale attenzione,
sostanzialmente per tre motivi:
le note CUF-AIFA non hanno mai autorizzato la rimborsabilità
degli acido-soppressori in questa strategia;
probabilmente anche per la scarsa incisività delle
società scientifiche nellambito della gestione del
governo clinico o per lesistenza di situazioni di interessi
conflittuali per la disponibilità di servizi endoscopici;
i costi dellendoscopia in Italia sono sostanzialmente
molto contenuti rispetto ai modelli economici anglosassoni; pertanto
nel nostro Paese il ricorso a gastroscopia rimane piuttosto elevato.
Indicazioni di Maastricht III
Nella terza edizione della Consensus Conference organizzata nel
2005 dallEuropean H. pylori Study Group (cosiddetta Maastricht
III) la strategia T&T è stata nuovamente riproposta
come unopzione appropriata nel management della dispepsia
non investigata, con alcune interessanti considerazioni. Le esperienze
disponibili suggeriscono tuttora lefficacia di tale approccio,
almeno nei Paesi in cui la prevalenza dellinfezione da Hp
è >20%.
Con lattuale riduzione della prevalenza di infezione e la
conseguente riduzione della prevalenza di ulcera peptica non legata
alla gastrolesività da farmaci antinfiammatori, è
possibile che questa opzione risulti in futuro meno appropriata,
in quanto aumenterebbe la quota di pazienti affetti da dispepsia
non ulcerosa per i quali leradicazione dellinfezione
da Hp comporta solo un modesto guadagno rispetto al placebo.
Ricordiamo che il trend della sintomatologia riconducibile a patologie
delle vie digestive superiori è orientato verso una maggiore
incidenza di malattia da reflusso gastroesofageo, per la quale
leradicazione dellinfezione da Hp non comporta nessun
effetto, piuttosto che di patologia dispeptica.
La questione delletà limite per lutilizzo della
strategia T&T si va definendo verso unestensione a 50-55
anni, almeno nelle aree con bassa prevalenza di cancro gastrico.
Vi è consenso unanime nel considerare lUrea Breath
Test e i test fecali sostanzialmente sovrapponibili e di alta
efficienza nellidentificare uninfezione attiva e quindi
egualmente suggeribili nella pratica clinica. Il ruolo dei test
sierologici risulta perciò limitato nei soli casi in cui
i suddetti test non siano disponibili, con lesclusione dellutilizzo
quale test per la conferma di avvenuta eradicazione poiché
i titoli anticorpali decadono molto lentamente. La sierologia
è da considerare utile anche nei casi in cui non è
possibile interrompere la terapia con antisecretori o in presenza
di recente utilizzo di antibiotici, situazioni che interferiscono
con lUrea Breath Test e i test fecali. È da considerare
decisamente terminata lera dei cosiddetti office test, dotati
di scarsissima attendibilità, ed è ancora da venire
lera dei test su saliva e urine.
Regime terapeutico
A distanza di oltre ventanni dalla riscoperta dellHp
si sta tuttora cercando un regime eradicante veramente efficace.
Maastricht III propone ancora la triplice terapia con inibitore
di pompa, amoxicillina e claritromicina, da somministrare per
almeno sette giorni. Lefficacia di questo regime è
in discussione per la crescente resistenza alla claritromicina.
Si ritiene tuttavia che le resistenze primarie siano ancora contenute
entro quel 20% che costituisce il valore soglia per labbandono
dellantibiotico o la necessità di una valutazione
con antibiogramma. Piuttosto lefficacia delle terapie è
fortemente condizionata dalla storia individuale di utilizzo di
macrolidi, per cui è opportuna la valutazione caso per
caso.
In caso di fallimento è suggerita una seconda linea costituita
da quadruplici associazioni basate sul bismuto.
Una terza linea non deve esistere: è meglio avviare il
paziente ad una valutazione specialistica per ottenere un esame
colturale.
|
|
|