M.D.
numero 28, 4 ottobre 2006
Convenzione
Lčaccordo regionale della Valle dčAosta
di Filippo Mele
Nellintesa
siglata, la Regione punta allo sviluppo delle cure primarie attraverso
un modello organizzativo centrato sulle équipe territoriali,
incentivando lassociazionismo
Tra
i pochi accordi regionali integrativi (Air) siglati bisogna annoverare
anche quello relativo alla Valle dAosta, regione montana
con 103 medici e 119mila abitanti. Tenuto conto della particolarità
del territorio di questa Regione, nellaccordo assume particolare
rilevanza il modello lavorativo daggregazione come léquipe
territoriale con annesse forme associative e potenziamento della
rete informatica. Per il segretario regionale della Fimmg, Roberto
Rosset, firmatario dellintesa,è rilevante linvestimento
della parte pubblica sulla sanità territoriale. Vanno in
questo senso gli incentivi che incoraggiano laggregazione
tra i medici di famiglia in gruppo e lassunzione da parte
degli stessi di collaboratori di studio e personale infermieristico.
È decisamente importante - precisa - questa sorta
di inversione di tendenza del Ssr con la percezione dellassunzione
da parte della Regione non più di strategie ospedalocentriche,
ma di spinte verso lassistenza domiciliare e il più
possibile vicine al paziente. Occorre tener presente, altresì,
che la Valle dAosta ha una sua specificità territoriale
nel senso che il 60% della popolazione vive in piccoli centri,
con un indice di vecchiaia superiore a quello nazionale, e con
nuclei familiari molto frammentati. Il fatto che si cominci a
invertire la tendenza nella concentrazione di risorse verso il
territorio non può che farci ben sperare nello sviluppo
della continuità assistenziale.
Concetti analoghi sono stati ribaditi anche dalla Regione, che
ha messo in evidenza come gli aspetti qualificanti contenuti nellaccordo
regionale siano riconducibili allobiettivo strategico dellassessorato
Sanità, Salute e Politiche Sociali finalizzato al
potenziamento dei servizi territoriali decentrati, in una logica
di recupero del ruolo del Mmg e di soddisfacimento della domanda
di salute il più possibile vicino a casa dei pazienti.
Un accordo che recepisce il modello organizzativo che la Regione
ha ritenuto più consono alla finalità di offrire
risposte in loco, tenuto conto delle problematiche assistenziali
e sanitarie legate al contesto territoriale.
Il modello regionale
Questa inversione di tendenza ben si evidenzia nellarticolo
3 dellaccordo relativo proprio al modello organizzativo
delle cure primarie: équipe territoriali e forme associative
fanno la parte da leone.
Delle équipe territoriali, con compiti clinici e organizzativi,
faranno parte, al fine di assicurarne lintersettorialità
e la necessaria integrazione degli interventi socio-sanitari,
tutte le figure professionali operanti nellambito territoriale
di riferimento compresi i Mmg, i pediatri di libera scelta e i
medici di continuità assistenziale. Sinora, invece, nelle
attuali équipe distrettuali operavano solo professionisti
sociosanitari. E le forme associative potranno essere di tipo
A, associazione in studi separati, ma in rete, e di tipo B, medicina
di gruppo che se effettuata in studi privati è definita
B1, se in studi pubblici B2.
Per entrambi i modelli A e B è richiesta la disponibilità
telefonica intesa come rintracciabilità del medico, oltre
a quanto previsto dallACN, dalle ore 8.00 alle 14.00 di
tutti i giorni, escluso il sabato (in cui la reperibilità
è limitata alla fascia oraria 8.00-10.00).
Il razionale di queste misure è di ovviare allisolamento
storico del Mmg e offrire al cittadino una più
ampia possibilità di accesso agli studi e di contatto con
i propri curanti. I medici che parteciperanno alle aggregazioni
di tipo A saranno remunerati con un compenso annuo di 4 euro per
assistito in carico. Quelli che parteciperanno al modello di tipo
B1 avranno un compenso di 10 euro per assistito. Compenso che
invece sarà di 3 euro per il modello di tipo B2. Un euro
lanno in più andrà ad ogni Mmg per la disponibilità
telefonica intesa quale strumento di governo clinico.
Parte pubblica e sindacale hanno deciso di incentivare (prima
novità assoluta) con 700 euro lordi/anno quei medici di
famiglia che esplicheranno lattività ambulatoriale
sullintero territorio regionale in almeno 3 ambulatori,
purché ubicati nellambito di appartenenza.
Il medico di struttura
La seconda novità su scala nazionale è listituzione
del medico di struttura che modifica lattuale
modalità di accesso nelle microcomunità e nelle
Case di riposo pubbliche, in base a una programmazione di accesso
di orario settimanale in capo ai medici delléquipe
territoriale cui afferisce la struttura. Il fine è quello
di assicurare una presenza medica responsabile dei processi di
cura di tutti gli ospiti della residenza, fermo restando il rapporto
fiduciario con il proprio Mmg i cui accessi sono compresi in quota
capitaria.
Lattività del medico di struttura, per
35 euro/ora, si espleterà sulla base di 1 ora/settimana
ogni 10 ospiti.
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