M.D.
numero 27, 27 settembre 2006
Terapia
Leccessiva proliferazione batterica
nel piccolo intestino
di Angela Walmar
Un efficace controllo
dellabnorme crescita batterica nellintestino tenue
viene affidato alla terapia antibiotica basata sulluso
di molecole ad ampio spettro dazione che, come rifaximina,
sono dotate di uno scarso assorbimento sistemico così
da esplicare la loro azione esclusivamente a livello topico
intestinale
Tra
le affezioni batteriche gastrointestinali, leccessiva
crescita batterica nel piccolo intestino (SIBO, Small Intestinal
Bacterial Overgrowth) rappresenta una della patologie più
complesse e controverse sia sul piano della valutazione diagnostica
che dellapproccio terapeutico. Al tema è stato
dedicato un simposio in occasione dellultimo congresso
della Federazione Italiana Malattie Apparato Digerente (Fimad,
Napoli, 1-5 aprile 2006), intitolato La contaminazione
batterica intestinale e patologie intestinali ed extra-intestinali.
In condizioni normali lintestino tenue contiene solo modeste
quantità di batteri: si tratta per lo più di batteri
Gram-positivi, aerobi o anaerobi facoltativi, rilevabili in
concentrazioni fino a 104/ml di succo digiunale. In alcune condizioni
particolari anatomiche o funzionali si può
verificare una abnorme colonizzazione batterica con concentrazioni
microbiche pari o maggiori a 105/mL di succo digiunale, con
predominanza di coliformi e anaerobi obbligati (bacteroidi,
clostridi, bifidobatteri). Talora questa condizione di overgrowth
batterico non ha riscontro clinico, ma molto più spesso
può determinare una vera e propria sindrome da malassorbimento
e/o una condizione di diarrea cronica.
Gli obiettivi principali del trattamento della SIBO sono rappresentati
innanzi tutto dal controllo della proliferazione batterica endoluminale,
corredata dalleliminazione, dove possibile, delle cause
predisponenti e dalla correzione dei deficit nutrizionali eventualmente
presenti. Il cardine della terapia della contaminazione batterica
resta fino a questo momento il trattamento antimicrobico basato
sullimpiego di antibiotici a largo spettro. Una delle
opzioni che gode di unanime consenso è rappresentata
da rifaximina (Normix®), antibiotico ad ampio spettro,
dotato di buon profilo di efficacia, tollerabilità ottimale
e pressoché nullo assorbimento sistemico.
Gli studi clinici lo hanno valutato in confronto a clortetracicina,
antibiotico sistemico, rispetto al quale rifaximina ha dimostrato
una maggiore efficacia sia sotto il profilo delleffettiva
decontaminazione batterica (misurata mediante H2 Breath test)
sia sotto il profilo qualitativo del miglioramento dei sintomi,
con effetti collaterali sovrapponibili al placebo.
I
risultati di uno studio recente hanno fornito utili elementi
in merito alla dose più efficace (Aliment Pharmacol Ther
2005; 1: 31-35). Sono stati arruolati 90 pazienti effetti da
SIBO (diagnosticata mediante H2 Breath test), assegnati mediante
randomizzazione a trattamento per 7 giorni con tre differenti
dosaggi di rifaximina: 600 mg/die (gruppo 1), 800 mg/die (gruppo
2) e 1200 mg/die (gruppo 3). A distanza di un mese dal termine
della terapia i risultati del Breath test hanno rivelato una
percentuale di normalizzazione significativamente più
elevata nel gruppo 3 (60%) rispetto al gruppo 1 (17%, p<0.001)
e al gruppo 2 (27%, p<0.01) (figura 1), confermando, oltre
allefficacia, anche la buona tollerabilità del
trattamento: non si è infatti osservata nessuna interruzione
della terapia.