M.D.
numero 27, 27 settembre 2006
Appunti
Una precisazione e puntualizzazione su Exposanità
Rispondendo
alla garbata e circostanziata lettera del dott. Giuseppe Maso
(M.D. 2006; 23: 16) a proposito della sua visita ad Exposanità
- Mostra internazionale al servizio della sanità e della
salute - che si è tenuta a Bologna nello scorso mese
di maggio, desidero innanzitutto congratularmi con il dott.
Maso per lattenzione e la capacità di analisi relative
alla filosofia che sostiene la nostra iniziativa: la scelta
di privilegiare gli aspetti economici, organizzativi e strutturali
rispetto alle discipline mediche è in effetti una scelta,
anche se obbligata.
Non va dimenticato che nel nostro Paese la realtà spesso
anche eccessiva e pletorica della congressualità medico-scientifica
assolve, o meglio dovrebbe assolvere, al compito di arricchire
e aggiornare la preparazione e le consapevolezze delle professioni
mediche e a tale proposito il mondo industriale, pur in modo
sempre meno convinto, continua a sostenere (spesso senza che
se ne capiscano i reali motivi) tali eventi.
Ecco perché parlo di scelta, ma di scelta obbligata.
Non dunque una distrazione o una volontà ad escludendum,
bensì la difficoltà di potere incontrare persone
e disponibilità tali da dilatare ruolo e utilità
della manifestazione.
Nei 25 anni di storia di questa manifestazione fieristica, innumerevoli
sono stati i tentativi e gli sforzi, a volte anche riusciti,
di coinvolgere le diverse specialità mediche e le nostre
buone intenzioni sono in qualche modo testimoniate dallavere
caparbiamente voluto che, a inaugurare Exposanità 2002,
fosse appunto un autorevole rappresentante dei medici di famiglia:
il dott. Mario Falconi, tuttora segretario generale della Fimmg.
Non nascondo di guardare con una certa invidia Medica di Dusseldorf
anche se, nonostante il nome, la manifestazione sta divenendo
sempre più rilevantissimo evento di carattere mercantile
e sempre meno luogo dellincontro di professionisti dei
servizi sanitari tedeschi.
Concordo: non solo simboli, ma non per scelta degli
organizzatori, bensì per maggiore o minore generosità
di risposta, da parte delle categorie o dei soggetti interpellati.
Così come in questi anni Exposanità si è
messa a disposizione di molte categorie, anche in alcuni casi
di medici (cito ad esempio la storica collaborazione con medici
di direzione sanitaria), è non solo aperta, ma anche
fortemente interessata ad un riequilibrio, come auspicato dal
dott. Maso. Chiunque abbia idee, intenzioni e proposte, si faccia
avanti e troverà spazio e disponibilità: le porte
e i programmi sono aperti senza preclusioni e preconcetti.
Le uniche richieste sono entusiasmo e lealtà.
Ringrazio ancora il dottor Maso per la Sua visita, spero non
troppo deludente e per lattenzione che ha voluto riservarci.
Piero Proni
Consigliere Delegato
Senaf Srl
Le considerazioni emerse dopo la visita a Exposanità
e riportate su M.D. non intendevano in alcun modo esprimere
giudizi sullorganizzazione dellevento, anzi. Esse
volevano riferire il disagio di un medico che, in una manifestazione
dedicata alla Sanità, si trovava come un pesce fuor dacqua.
Questo ovviamente non per volere degli organizzatori ma, molto
probabilmente, proprio per quei motivi che il dott. Proni, purtroppo,
accenna nella sua lettera: mancanza di riposta delle categorie
e dei soggetti interpellati, organizzazione delle cure ecc.
e che sono specchio della realtà sanitaria del nostro
Paese, molto diversa da quella del resto dEuropa.
(gm)
La fiducia e le amnesie degli assistiti
I Mmg con orgoglio rivendicano la unicità del ruolo della
medicina generale accomunandola al concetto di arte
ma trascurando che, col passare del tempo e i continui stravolgimenti
normativi, etici, giuridici e contrattuali, lattività
del Mmg si è inesorabilmente trasformata da arte in professione.
Il Mmg artista, a questo punto, non ha più
né mecenati che lo difendono né acquirenti interessati
alle sue opere darte, ma solo utenti che richiedono una
prestazione dopera eseguita, questa sì,
a regola darte. E qualora nella percezione
dellutente non lo sia, ecco scatenarsi revoche e richieste
di risarcimento di danni nei confronti di quello che, autoincensandosi,
si autodefinisce fino alla nausea come il medico più
amato dagli italiani.
Ed a conferma che anche lamore più travolgente
può finire in un attimo, basti lesempio di come
gli assistiti sono facilmente colpiti da amnesie o dimenticanze
nei nostri confronti, come quella dellassistito che si
trasferisce per motivi familiari, di lavoro ecc. in una diversa
provincia: uno dei primi atti che egli compie in queste occasioni
è quello di scegliere un nuovo Mmg. Il Mmg che precedentemente
lo assisteva viene di solito a conoscenza della variazione tramite
la propria Asl. Visto il rapporto di fiducia e alla luce della
completa, continua e instancabile disponibilità a soddisfare
ogni richiesta di visite ambulatoriali e domiciliari o di prescrizioni
varie e certificazioni da parte dellassistito, sarebbe
lecito pensare che una maggiore correttezza imporrebbe allo
stesso di avvisare direttamente e preventivamente il proprio
Mmg. Ma quello che prima era il medico e lamico
di famiglia, si trasforma in una persona di cui non ci
si preoccupa nemmeno di avvisare di una così importante
variazione.
Un altro chiarificante esempio è fornito dalle assistite
in stato di gravidanza. Al verificarsi di tale importante condizione
è accuratamente e premurosamente seguita dal Mmg fin
dallinizio della gestazione e in tutte le sue fasi, dalla
diagnosi iniziale alla successiva periodica prescrizione degli
accertamenti previsti, con consigli sulla prevenzione, ecc.
Al termine dei fatidici nove mesi quasi sempre il Mmg viene
a conoscenza dellavvenuto lieto evento o casualmente o
tramite terzi.
Le crisi di amnesia possono colpire lassistito in qualunque
periodo dellanno e, quindi, anche durante la stagione
estiva. Capita spesso in questo periodo, coincidente con le
ferie di consistenti gruppi di persone, la richiesta dellopera
professionale del proprio Mmg in favore di familiari, parenti
o amici provenienti da altre regioni italiane o dallestero.
Il Mmg, pertanto, oltre allosservanza dellobbligo
deontologico, trattandosi di richieste fatte da suoi assistiti,
persone ben conosciute e frequentatrici assidue dellambulatorio,
non si esime ovviamente dal curare anche parenti e amici degli
stessi, constatando però quasi sempre che al termine
della visita chi ha ricevuto la sua prestazione si limita a
salutare cordialmente e a ringraziare. Chissà perché
non gli passa neanche per la testa di aver dimenticato
di corrispondere al Mmg lonorario professionale che gli
spetterebbe di diritto. Amnesia che si verifica anche al rilascio
delle varie certificazioni soggette a emolumenti.
Gli esempi sono infiniti, ma merita menzione solo unaltra
forma di amnesia, quella che cancella il fatto che anche il
proprio medico di fiducia ha una vita privata, ha degli affetti
familiari da curare, ha orari e giorni da dedicare al necessario
e indispensabile riposo e, soprattutto, ha una professionalità
acquisita dopo anni di studio, di lavoro e di esperienza che
andrebbe maggiormente riconosciuta, tutelata e considerata.
Marcello Pugliese
Medico di medicina generale
Donnici Inferiore (CS)