M.D.
numero 26, 20 settembre 2006
Pratica
medica
Sindrome delle gambe senza riposo
di Leonardo Trentadue - Medico di medicina generale, Ferrandina
(MT)
Una paziente di 74 anni, un po ipocondriaca, viene
nel mio ambulatorio riferendomi che da circa un mese e mezzo
soffre dinsonnia, con difficoltà ad addormentarsi,
frequenti risvegli notturni con conseguente sensazione di
stanchezza al mattino. Nel 2000 uno psichiatra ha posto
diagnosi di disturbo dansia generalizzato e prescritto
amisulpride 1 cpr/die ed etizolam 10 gtt/die. |
Anamnesi
La
paziente presenta insufficienza venosa alla safena interna dellarto
inferiore sinistro; artrosi primaria delle mani; bronchite cronica
ostruttiva; frequenti coliche addominali; ipertensione arteriosa;
fibromialgia.
Attualmente assume solo irbesartan 300 mg 1 cpr/die.
Problema diagnostico
Devo affrontare il problema dellinsonnia inquadrandolo
in un ampio registro di variabili multifattoriali in base alle
caratteristiche della paziente.
Analizzo sia lambito bio-psico-socio-ambientale sia quello
genetico della paziente, che però non sembrano avere
alcuna rilevanza eziopatogenetica.
Decido allora di prescrivere una benzodiazepina ad emivita breve-intermedia
come terapia dellinsonnia, dopo avere fornito gli usuali
consigli sulligiene del sonno per favorire un corretto
riposo.
Dopo circa due settimane la paziente ritorna in ambulatorio
affermando che la sintomatologia si è accentuata.
Decido allora per una consulenza psichiatrica e mentre sto consegnando
la prescrizione della richiesta di visita la paziente spontaneamente
mi chiede: Mi dovrebbe poi spiegare, dottore, perché
ho sempre questi nervi che mi tirano le gambe, sento spesso
delle scosse ai muscoli e delle punture di spillo
molto fastidiose che mi tengono sempre in allerta. Una
specie di illuminazione che potrebbe rischiarare lincipiente
buio diagnostico.
Approfondimento e diagnosi
Cerco di approfondire laffermazione con la paziente e
viene alla luce la seguente sintomatologia: desiderio di muovere
gli arti inferiori non appena essi sono immobili; parestesie
e dolori; sintomatologia accentuata di sera e nelle prime fasi
delladdormentamento.
Lesame obiettivo neurologico risulta perfettamente nella
norma.
A questo punto gli elementi sintomatologici convergono sufficientemente
per ipotizzare una sindrome delle gambe senza riposo.
È la prima occasione di trovarmi, ipoteticamente, in
presenza di questa sindrome e decido comunque per una consulenza
neurologica.
Il neurologo conferma la diagnosi e prescrive ropirinolo 0.25
mg 3/die.
Commento
La sindrome delle gambe senza riposo (restless legs
syndrome) ha da poco tempo conquistato la sua autonomia nosologica
e conseguentemente sono cominciati i primi tentativi terapeutici.
Anche se già descritta da Ekbom nel 1945, la sindrome
era considerata come un gruppo di sintomi aspecifici che rientravano
in modo indefinito tra i disturbi del sonno. La presa di coscienza
di questa sindrome da parte dei medici sta avvenendo gradualmente,
ma già i dati epidemiologici indicano una prevalenza
della sindrome che varia dal 5% al 10%.
La diagnosi è essenzialmente clinica e ha come sintomo
patognomonico lirrequietezza degli arti inferiori, che
si accentua col rilassamento e si attenua col movimento.
Il peggioramento si verifica tipicamente nel periodo precedente
laddormentamento, ma cè anche un peggioramento
stagionale (soprattutto in estate) con fasi di remissione, che
però non sono definitive. Parestesie e disestesie possono
completarne il corredo clinico. Possono essere colpite tutte
le fasce detà, ma lesordio è più
frequente in età adulta.
Purtroppo tra esordio e diagnosi può passare molto tempo
sia per la sfumata manifestazione dei sintomi, che porta il
paziente a trascurarli, sia per la scarsa familiarità
dei medici con la sindrome.
Accanto alla forma idiopatica è presente una forma secondaria:
a carenza di ferro, iperazotemia, artrite reumatoide, gravidanza,
malattia di Parkinson, diabete, ipotiroidismo, deficienza di
folati o B12, neuropatia periferica e fibromialgia.
Lipotesi patogenetica prevalente investe una disfunzione
del sistema dopaminergico e lo confermano sia il criterio ex
adiuvantibus dellefficacia della terapia dopamino-agonista
sia lesistenza di forme iatrogene, secondarie alla somministrazione
di farmaci antidopaminergici.
Attualmente i farmaci più utilizzati sono pergolide,
ropinirolo, pramipexolo, cabergolina e gabapentin.
Nel caso presentato è suggestiva lassociazione
tra la sindrome delle gambe senza riposo e la fibromialgia.
In ultima analisi il medico di famiglia dovrebbe tenere presente
che in presenza di qualsiasi forma dinsonnia sarebbe opportuno
estendere lanamnesi, per fare emergere dal rumore sintomatologico
di fondo un eventuale interessamento motorio degli arti inferiori.