M.D.
numero 26, 20 settembre 2006
Management
Ortopedia in day surgery
di Norberto Confalonieri - Primario Direttore di Struttura Complessa
di Ortopedia e Traumatologia, Istituti Clinici di Perfezionamento
(CTO), Milano
La
chirurgia ortopedica in regime di ricovero diurno può rappresentare
un modello assistenziale e organizzativo in grado di migliorare
e razionalizzare i servizi sanitari, oltre che incontrare le esigenze
di pazienti e medici
Negli
ultimi anni il pianeta Sanità ha subito profonde trasformazioni
in ragione di una più rigorosa azione di prevenzione dei
quadri morbosi e dellinfortunistica in genere, del profondo
cambiamento delle tecniche chirurgiche - sicuramente meno invasive
- delle tecnologie di supporto e dellanestesia. Vanno inoltre
sottolineati altri fattoli sociali, quali il progressivo innalzamento
delletà media nei Paesi industrializzati, la modifica
delle abitudini e delle esigenze sanitarie della popolazione.
La possibilità organizzativa di effettuare interventi diagnostici
e terapeutici sul paziente nellarco di una sola giornata
rappresenta un modello assistenziale e organizzativo in grado
di migliorare e razionalizzare i servizi sanitari.
Negli Stati Uniti, in Canada e in Australia oltre il 50% di tutte
le procedure chirurgiche viene eseguito in regime di ricovero
diurno. In Europa la percentuale è meno significativa,
ma la tensione generale è quella di sviluppare il settore,
stimolati anche da motivi economici e pratici, che vedono una
riduzione dei posti letto per acuti, a fronte di un aumento della
domanda di riabilitazione, di assistenza domiciliare e delle prestazioni
ambulatoriali.
La realtà italiana
In Italia, nonostante la legge n. 421/1992 stimoli appropriate
forme di incentivazione e potenziamento dei servizi ospedalieri
diurni e della chirurgia ambulatoriale o day surgery, esistono
ancora difficoltà e resistenze per lapplicazione
di questo modello assistenziale, soprattutto da parte delle amministrazioni
ospedaliere, per le difficoltà organizzativo-gestionali
che comporta. Il Dpr del 14-1-1997 riporta invece la definizione
di day surgery: La possibilità clinica, organizzativa
e amministrativa di effettuare interventi chirurgici e anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in regime
di ricovero limitato alle sole ore del giorno, in anestesia locale,
locoregionale o generale. Per i rimborsi dobbiamo risalire
al DM del 14-12-1994, molto generico, dove si afferma che Le
tariffe relative alle prestazioni di ricovero diurno di carattere
chirurgico saranno definite sulla base di pacchetti predefiniti
di trattamento che comprendono gli esami e le visite pre e postoperatorie,
indipendentemente dalleffettivo numero di accessi allospedale.
Verrà riconosciuto il 75% circa della corrispondente tariffa
media per ricovero ordinario, per linsieme delle prestazioni
erogate nellambito dei pacchetti. Per ciascuno dei quali
verrà compilata ununica scheda di dimissione ospedaliera.
Qualora lintervento non dovesse essere effettuato, per rinuncia
o rinvio da parte del paziente, le indagini diagnostiche e le
visite specialistiche saranno considerate prestazioni ambulatoriali
e sottoposte a ticket da riscuotere. Poche Regioni hanno
deliberato in tal senso e alcune in modo diverso: per esempio
lUmbria riconosce un rimborso pari al 100%, la Lombardia
del 70%, il Veneto l80%, il Lazio il 75%, le Marche il 70%.
Lesperienza del CTO
Presso il Presidio Ospedaliero CTO degli Istituti Clinici di Perfezionamento
di Milano la day surgery in ortopedia viene praticata fino dagli
anni 70, quando venivano trattate in day hospital alcune
patologie ortopediche pediatriche e di chirurgia della mano; negli
anni 80 si è aggiunta lartroscopia del ginocchio
in anestesia locale. Da allora parecchio è cambiato, quasi
il 50% degli interventi vengono eseguiti in regime di ricovero
diurno: tutte le artroscopie delle grandi e piccole articolazioni,
quasi tutta la chirurgia della mano, del piede, molta traumatologia
(trattata con tecniche mininvasive), cisti, esostosi, biopsie,
interventi sui tendini, ecc. Tutto ciò supportato dai progressi
in campo anestesiologico. Da questo punto di vista ha avuto importanza
cardinale lintroduzione, negli anni '90, dei blocchi nervosi
loco-regionali.
Per quanto riguarda lorganizzazione gestionale del nostro
centro, dopo lesperienza di un reparto di day hospital polidisciplinare
negli anni 80 e quella di posti letto dedicati nei vari
reparti di chirurgia del periodo 1998-2000, a partire dal 2001
l'attività di day surgery ha subito una profonda trasformazione.
Motivazioni di carattere assistenziale (impiego dei posti letto
di degenza ordinaria per patologie di maggiore impegno assistenziale
e per quadri acuti) e di carattere economico-gestionale (contenimento
dei costi, ricoveri ordinari per alcune patologie classificati
come impropri, con relativa decurtazione del rimborso), hanno
esercitato un importante stimolo. Da ciò, è sorta
una struttura autonoma e polispecialistica, anche se per la maggior
parte dedicata alla chirurgia ortopedica.
Questa unità consta di 16 letti, suddivisi in quattro camere
dotate di divisori centrali. Due ampi bagni con servizi, doccia
e tre toilette sono a disposizione dei pazienti. Una sala medicazioni,
un salone soggiorno e pranzo, uno spogliatoio, una saletta per
la capo sala e una per il medico e una cucina completano la struttura.
È stato elaborato un regolamento interno, un protocollo
che regola i rapporti con i servizi e le varie divisioni, in tema
di esigenza di qualità.
Lattività viene svolta su cinque giorni la settimana,
con possibilità di due turni operatori, dalle ore 7.00
alle ore 18.00.
Non esiste, purtroppo, una sala operatoria dedicata; la distribuzione
della disponibilità degli spazi operatori tra le varie
Unità operative avviene in base a un programma predefinito
e alla lista dattesa.
Ogni procedura, protocollo o modalità operativa è
sempre concordata e viene periodicamente sottoposta a verifica
sulla base di indicatori di risultato. Essi devono riguardare
la struttura, lattività sanitaria e gli aspetti di
carattere organizzativo.
A questi parametri oggettivi si affianca la necessità di
eseguire periodicamente sondaggi di customer satisfaction, con
l'impiego di questionari da compilare al rientro al proprio domicilio
e, auspicabilmente, a distanza dall'evento sanitario (tre mesi),
eventualmente ricorrendo alla tecnica dell'intervista telefonica.
I dati prodotti dallistituzione di questa unità operativa
dedicata evidenziano un incremento dell'attività di chirurgia
in un giorno, cui corrisponde un naturale aumento della valorizzazione
dell'attività. La percentuale di copertura dei costi totali
delle attività di pre-ricovero e di day surgery è
del 180% circa. Presumendo, per difetto, un case mix medio di
0.6 (peraltro scarsamente modificabile in ragione della tipologia
di prestazioni che è propria di ununità di
day surgery), possiamo stimare che 90 interventi/mese rappresentino
realisticamente il break even point cui mirare. Alle condizioni
di attuale disponibilità di spazi operatori, 90 interventi/mese
significano 3.9 interventi/giorno, il che costituisce un target
agevolmente raggiungibile. I dati ottenuti indicano, con sicurezza,
come sia vantaggioso il nuovo assetto organizzativo e ci incoraggiano
nel processo di controllo e miglioramento continuo dell'attività.
Proposta
È comunque necessario migliorare i canali di comunicazione
con il medico di medicina generale per promuovere lattività
di day surgery, per aumentare l'informazione diretta ai Mmg e
ai pazienti sui requisiti che il paziente stesso deve possedere
per accedere al trattamento di day surgery, in massima sicurezza
e nel rispetto della normativa e delle linee guida esistenti.
|
|
|