Editoriale
XII Congresso europeo Wonca: luci e ombre
Il
XII Congresso europeo WONCA, la massima espressione congressuale
della medicina generale, per la prima volta ha avuto come palcoscenico
lItalia, ed è riuscito a far incontrare a Firenze
3.500 medici di famiglia europei e mondiali. In assoluto è
stato il congresso con più partecipanti della ancor breve
storia congressuale
della disciplina. Ma non è stato solo un successo numerico.
La qualità degli interventi e soprattutto la continua,
quasi puntigliosa partecipazione a plenarie e workshop paralleli,
ha fornito loccasione per una seria riflessione sulla
maturità della disciplina. Ma come spesso accade, una
luce lascia anche delle ombre. E quanto più la luce
è intensa e concentrata sullo spot, tanto più
il resto appare buio. Nel teatro si vedono solo i protagonisti.
È un po quello che si è notato a Firenze.
I medici italiani, compresi quelli che hanno duramente lavorato
allorganizzazione dellevento, erano solo
156. LItalia ha giocato in casa, ma ha portato
solamente il 5% dei partecipanti. In altre parole, al 99.6%
dei Mmg italiani levento WONCA sembra aver importato assai
poco. Le ragioni dellapparente disinteresse sono profonde,
vanno cercate nella mancanza del senso di identità e
identificazione disciplinare. È molto probabile che un
Mmg italiano si percepisca più come specialista di un
qualche organo o apparato che come specialista in medicina
di famiglia, almeno in quella parte di popolazione medica che
possiede una specializzazione accademica tradizionale.
Inoltre molti medici, forse in modo troppo rassegnato, vedono
solo nel sindacato il modo
per stare nella professione. La cultura italiana fa poi il resto.
Impensabile sarebbe istituzionalizzare uno degli eventi occorsi
durante la cerimonia di apertura: premiare il medico a
cinque stelle. Significherebbe competere, significherebbe
dover contenere il pianto e il mugugno di chi non accetta di
essere classificato. La logica rivendicativa, soprattutto economica,
occupa tutta la banda dellimpegno societario e come tale
asfalta il prato di fiori che potrebbe nascere.
Restano i giovani. Qualcuno a Firenze cera,
pochi in verità. Purtroppo molto preoccupati della loro
quotidianità gestionale, ma con interessanti volontà
di raccogliere queste sfide. Resta il fatto che un risultato
concreto è comunque giunto dalla collaborazione di (quasi)
tutte le società scientifiche della Medicina Generale
italiana. Mai prima dora si erano incontrate così
proficuamente, mai in una così consapevole accettazione
della diversità quale strumento e risorsa.
Unanimemente (o quasi) si sono date appuntamento per continuare
a far lavorare il tavolo dincontro. Il primo tangibile
risultato di questa collaborazione, a parte levento congressuale,
è stato linserimento
della definizione WONCA nellACN. È ben vero che
alla data attuale esso è un innesto sterile quasi come
un ricamo gotico dentro un muro di cemento armato, ma di fatto
è un risultato. Il prossimo compito sarà da un
lato quello di fare in modo che chi fa i contratti (e chi li
firma) recepisca non solo a parole che la medicina di famiglia
è una specialità a tutto tondo e in pieno rinascimento
culturale che merita la stessa attenzione di altre professioni
mediche e dallaltro avvicinare e motivare i medici demotivati.