M.D.
numero 25, 13 ettembre 2006
Farmaci
Ipercolesterolemia: la doppia inibizione vince
di Sirio Spadano
Studi
di confronto diretto tra lassociazione ezetimibe/simvastatina
e le più potenti statine evidenziano che lazione
contemporanea sulla sintesi epatica e sullassorbimento intestinale
del colesterolo si traduce in una maggiore riduzione dei livelli
di LDL
Le
linee guida sottolineano che per ridurre il rischio cardiovascolare
una strategia irrinunciabile è rappresentata dalla riduzione
del colesterolo LDL. Per il trattamento dellipercolesterolemia
i farmaci di gran lunga più prescritti sono le statine,
che negli studi clinici hanno dimostrato di essere altamente efficaci
nel ridurre la morbilità e la mortalità cardiovascolare.
Nella pratica clinica, tuttavia, è frequente osservare
pazienti in trattamento con statine che non riescono a raggiungere
i livelli raccomandati di colesterolo LDL impiegando le dosi standard;
per questi pazienti si rendono necessari incrementi posologici
progressivi, ma per ogni raddoppio della dose di statina si ottiene
una ulteriore riduzione del colesterolo LDL piuttosto modesta,
in media del 6% circa.
La possibilità di impiegare associazioni di farmaci ipocolesterolemizzanti
rappresenta una opzione terapeutica importante per attuare un
intervento più efficace sulla riduzione del rischio cardiovascolare.
Lassociazione tra ezetimibe e simvastatina si basa sullazione
contemporanea di due meccanismi complementari che regolano i livelli
plasmatici di colesterolo, la sintesi epatica e lassorbimento
intestinale (doppia inibizione). Recenti studi di
confronto tra lassociazione ezetimibe/simvastatina e le
due più potenti statine attualmente disponibili (atorvastatina
e rosuvastatina), impiegate in monoterapia, hanno dimostrato che,
alle dosi raccomandate, ezetimibe/simvastatina consente di ottenere
riduzioni della colesterolemia LDL superiori ai farmaci di confronto.
Confronto con rosuvastatina
Nel corso dellInternational Symposium on Atherosclerosis
svoltosi a Roma nel giugno scorso (ISA 2006) è stato presentato
uno studio di confronto tra ezetimibe/simvastatina e rosuvastatina.
Si tratta di una ricerca multicentrica, in doppio cieco, randomizzata,
della durata di sei settimane e per gruppi paralleli su 2959 pazienti,
condotta per confrontare le capacità di ezetimibe/simvastatina
e di rosuvastatina (confrontati alle dosi raccomandate e globalmente
per tutti i dosaggi) di ridurre il colesterolo LDL. Nel confronto
per dosi raccomandate, lassociazione ha mostrato una riduzione
di LDL rispetto ai valori basali del 51.5% (+5.7% rispetto a rosuvastatina),
mentre nel confronto globale per tutti i dosaggi la riduzione
è stata pari al 55.8% (+4.2% vs. atorvastatina).
Lo stesso studio ha dimostrato che nei pazienti ad alto rischio
il raggiungimento del target standard (LDL <100 mg/dL) e soprattutto
di quello alternativo (LDL <70 mg/dL) proposti dalle linee
guida NCEP-ATP III, è più probabile se il trattamento
ipocolesterolemizzante viene impostato con ezetimibe/simvastatina
(90.1%) anziché con rosuvastatina (82%, p<0.05 tra valori
complessivi) (Atherosclerosis 2006; 7 suppl: 555 - abs 280 e abs
283).
Confronto con atorvastatina
Lo studio clinico multicentrico denominato VYVA, pubblicato su
American Heart Journal (2005; 149: 464-73), randomizzato, in doppio
cieco, della durata di sei settimane, condotto per gruppi paralleli,
ha arruolato 1902 pazienti con valori di LDL superiori a quelli
suggeriti dalle linee guida NCEP-ATP III, i quali sono stati stratificati
per valori basali di LDL e assegnati casualmente a ezetimibe/simvastatina
(10/10, 10/20, 10/40 o 10/80 mg) oppure atorvastatina (10, 20,
40 o 80 mg).
Al termine dello studio, ezetimibe/simvastatina 10/10 mg e 10/40
mg hanno ridotto il colesterolo LDL in misura significativamente
maggiore in confronto ad atorvastatina 20 mg e 80 mg (vantaggio
rispettivo del 3.4% e del 4.5%, p=0.012 e p<0.001); inoltre,
lincremento dei valori di HDL si è rivelato superiore
per lassociazione in tutti i confronti con le dosi equivalenti
di atorvastatina.
Nellambito di questo studio è stato valutato un sottoinsieme
delle diverse dosi impiegate allo scopo di confrontare lefficacia
dei tre dosaggi più bassi di ezetimibe/simvastatina con
la dose prossima più elevata di atorvastatina (un incremento
progressivo rispetto ai confronti delle dosi effettuati
nellambito dellanalisi VYVA). La riduzione delle concentrazioni
di colesterolo LDL conseguita in seguito alla somministrazione
di 10/20 mg di ezetimibe/simvastatina è risultata analoga
a quella prodotta da atorvastatina 40 mg, ma le dosi 10/10 mg
e 10/40 mg dellassociazione hanno determinato riduzioni
di LDL significativamente maggiori rispetto a 20 mg e a 80 mg
di atorvastatina (Atherosclerosis 2006; 7 suppl: 555 - abs 282).
Un altro studio di confronto tra ezetimibe/simvastatina e atorvastatina
- in doppio cieco, della durata di sei settimane e per gruppi
paralleli su più di 1.200 pazienti con diabete di tipo
2 e ipercolesterolemia - ha dimostrato che la dose raccomandata
di E/S riduce il colesterolo LDL in misura superiore a quanto
si ottiene con la dose raccomandata di atorvastatina. In particolare,
E/S 10/20 mg ha ottenuto una riduzione media dei livelli di LDL
rispetto al basale del 53.6% rispetto al 38.3% e al 44.6% ottenuti
rispettivamente da atorvastatina 10 mg e 20 mg.
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