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M.D.
numero 25, 13 settembre 2006
Esperienze
A Maniago una struttura ad hoc per la domanda
di salute del territorio
di Lucio Bomben1, Mario Ius2,4,
Sandra Martin3, Michiela Bruckbauer4,
Luigi Cerrone4, Maurizio Milani4,
Fabrizio Mion4, Paolo Turri5
Distretto Nord ASS 6 Friuli occidentale
1 Direttore
Distretto
2 Dirigente Medico Distretto
3 Responsabile infermieristica area residenziale
4 Medici della medicina di gruppo
5 Medico dellčufficio programmazione e
controllo
Un centro polifunzionale
nella provincia di Pordenone mette a disposizione un insieme
di servizi e strutture operative che costituiscono in modo completo
lofferta sanitaria in una visione moderna e che si proietta
verso la costruzione di una efficiente integrazione tra ospedale
e territorio attraverso il sistema delle cure intermedie
L'assistenza
primaria è la chiave per il raggiungimento degli obiettivi
di salute, per cui risulta fondamentale la ricerca di nuovi
modelli organizzativi che si collochino a un livello assistenziale
intermedio e che costituiscano esempi concreti di integrazione
tra ospedale e territorio. Modelli che si propongono come reali
alternative in grado di affrontare e risolvere, in particolare,
le problematiche di gestione a breve e medio termine di pazienti,
specie anziani, con patologie cronico degenerative in
fase di instabilità e che richiedano una bassa medicalizzazione
e di pazienti con problemi sanitari normalmente curabili in
ADI, ma che, trovandosi in condizioni di fragilità sociale,
nella fase di acuzie o instabilità clinica vengano tipicamente
destinati al ricovero ospedaliero (più o meno protratto).
In Friuli Venezia Giulia negli ultimi dieci anni si è
avviato un processo di riconversione e riorganizzazione della
rete ospedaliera in base ai dettami della Legge Regionale 13/95.
Nella azienda socio sanitaria 6 Friuli occidentale è
stata riconvertita la struttura ospedaliera di Maniago, composta
dal modello classico dalle divisioni di medicina, chirurgia,
laboratorio analisi, radiologia, Pronto soccorso, dialisi. Attualmente
la struttura è diventata polifunzionale ed è stata
così configurata:
-
10
posti letto di medicina (parte dellunità operativa
di medicina di Spilimbergo)
-
4
posti letto unità operativa di riabilitazione
-
20
posti letto di RSA
-
7
posti letto di ospedale di Comunità.
Inoltre,
adiacente è stata creata la sede della medicina di gruppo.
Nella stessa struttura trova collocazione la sede del distretto
e le altre sue unità operative quali i poliambulatori
specialistici, il servizio territoriale infermieristico e fisioterapico,
il Sert, il consultorio familiare, la neuropsichiatria infantile,
gli ambulatori del centro salute mentale, con il servizio dotato
di 10 posti letto sulle 24 ore nello stesso centro e la sede
della guardia medica di continuità assistenziale.
Lassociazionismo medico operante nella struttura polifunzionale
del presidio sanitario di Maniago coinvolge 5 Mmg.
I vantaggi operativi riscontrati nella pratica derivanti da
una tale organizzazione del lavoro sono:
-
Maggiore
facilità nella gestione dei sistemi di responsabilizzazione
dei medici.
-
Possibilità
di sfruttare economie di scala nella fornitura di servizi
di infrastrutture e di supporto allesercizio della professione
dei medici.
-
Possibilità
di prevedere negli accordi incentivi sui risultati ottenuti
dal gruppo in merito alla spesa farmaceutica, ai ricoveri
ospedalieri, alle prestazioni ambulatoriali, allutilizzo
di linee guida sui percorsi clinico-terapeutici, ottimizzazione
del percorso ospedale-territorio.
-
Possibilità
di interfacciarsi con i referenti delle diverse forme di associazionismo,
ottenendo sia economie di comunicazione che di rappresentanza.
-
Rafforzamento
del ruolo di Mmg nei confronti di altri attori del sistema
delle cure primarie.
-
Efficace
strumento per il miglioramento delle prestazioni professionali
tramite confronto tra pari, che consente di discutere di diversi
problemi, ma anche di confrontarsi su come trattare alcune
patologie dei pazienti.
È
stata messa a disposizione del gruppo una sede unica costituita
da 5 ambulatori e uso dei servizi, due stanze ufficio per le
segretarie, una sala di attesa comune polifunzionale, un ambulatorio
infermieristico.
Le opportunità del presidio polifunzionale
Nel Centro Polifunzionale di Maniago si è venuto a concretizzare,
e crediamo per la prima volta a livello nazionale, linsieme
di servizi e strutture operative che costituiscono in modo completo
lofferta sanitaria in una visione moderna e ragionevolmente
efficiente di integrazione ospedale-territorio attraverso il
sistema delle cure intermedie.
I punti di forza
1. La contiguità con lospedale di Comunità
consente lassistenza continua medica ai degenti nellorario
di apertura degli ambulatori.
2. La contiguità con i servizi ospedalieri (radiologia
e laboratori) e con i servizi distrettuali (anagrafe sanitaria,
poliambulatori) consente una gestione diretta e rapida delle
esigenze degli utenti in termini di accessi ai servizi, facilità
di prenotazione di esami di laboratorio e strumentali e visite
specialistiche.
3. Vi è la possibilità, previo accordo con lazienda,
di inviare i codici bianchi del servizio di Pronto Soccorso
di Maniago ai Mmg.
4. Lutilizzo del personale infermieristico consente di
effettuare piccole medicazioni, terapie infusionali, controlli
periodici di glicemia, colesterolo, PA, ECG ecc.
5. Il sistema informativo utilizzato dai Mmg rappresenta una
fonte di dati in tempo reale per lazienda sanitaria.
Tra i modelli organizzativi quello istituito a Maniago, cioè
Mmg inseriti nella struttura distrettuale pubblica, presuppone
un forte sforzo culturale di collaborazione e di coordinamento
reciproco nella ridefinizione sia nei percorsi di accesso che
della modalità di erogazione delle prestazioni.
Questa modalità di gestione permette di condividere fattori
produttivi (personale infermieristico e amministrativo, piccole
tecnologie biomedicali, servizi di prenotazione, ecc.), ma anche
di coinvolgere più figure nella gestione del distretto,
costituendo un vero e proprio centro di responsabilità.
Lobiettivo è quello di arrivare alla definizione
del budget nella medicina generale, mediante un insieme di obiettivi
sanitari con relativo sistema premiante.
I servizi distrettuali (anagrafe sanitaria, poliambulatori)
consentono una gestione diretta e rapida delle esigenze degli
utenti in termini di accessi ai servizi stessi e la facilità
di prenotazione di esami di laboratorio, strumentali e visite
specialistiche.
Lassistenza nellospedale di Comunità
Lospedale di Comunità, vera novità insieme
alla medicina di gruppo, ha un bacino dutenza corrispondente
al mandamento di Maniago, con caratteristiche ortografiche miste:
pianura, collina e montagna e una popolazione di 28.000 abitanti.
Lassistenza nellospedale di Comunità è
affidata ai Mmg i quali, di volta in volta, valutano se la condizione
clinica della persona è tale da non richiedere la struttura
per acuti, o da richiedere il livello assistenziale primario
(domicilio); i Mmg hanno quindi la possibilità di utilizzare
una struttura residenziale protetta ove potere, prudenzialmente,
osservare e curare il proprio assistito.
Interpretando il proprio ruolo di azienda territoriale, lAss
6 di Pordenone ha inteso affrontare questo aspetto assistenziale
considerando nel Piano annuale 2000 e triennale 2000-2002 lavvio
e la sperimentazione di una esperienza di ospedale di Comunità
nel distretto nord, dove, per la situazione epidemiologica e
demografica e per la presenza di un presidio ospedaliero (ex.
art. 21, Legge Regionale 13/95), esistevano le premesse necessarie.
Caratteristiche cliniche di ammissibilità alla struttura
-
Patologia
cardiovascolare: scompenso lieve in soggetti con patologie
multiple e arteriopatia obliterante cronica di grado elevato
senza sostegno familiare.
-
Patologia
polmonare: BPCO riacutizzata e broncopolmonite in pazienti
con patologie multiple che vivono da soli e/o senza supporto
familiare.
-
Patologia
neurologica: esiti recenti di malattia cerebrovascolare in
attesa di riabilitazione.
-
Patologia
ortopedica: controllo di pazienti con frattura in attesa di
riabilitazione e soggetti con malattia degenerativa articolare
invalidante.
-
Patologia
digestiva: diagnostica e terapia della patologia gastroenterica
lieve, preparazioni a esami endoscopici in pazienti non autosufficienti
o con patologie invalidanti.
-
Patologia
epatica: malattia cronica di fegato suscettibile di intervento
terapeutico.
-
Patologia
ematologica: forme onco-ematologiche che hanno completato
i cicli di chemioterapia e che richiedono un monitoraggio
e una eventuale terapia emotrasfusionale.
-
Patologia
neoplastica: terapia di supporto e antalgica nella fase
terminale.
-
Pazienti
temporaneamente non autosufficicienti con bisogni di assistenza
domiciliare, con patologia in atto in caso di non affidabilità
della famiglia.
-
Percorsi
diagnostici orientati per problematiche che necessitano tempi
rapidi in pazienti non auto-sufficienti e che non dispongono
del necessario supporto familiare.
-
Assistenza
del personale infermieristico e ausiliario nelle 24 ore.
-
Monitoraggio
quotidiano della terapia.
-
Monitoraggio
medico sino a 2 volte al giorno.
-
Assistenza
durgenza al bisogno.
-
Durata
della degenza di norma inferiore a 15 giorni.
In
ospedale di Comunità non cè possibilità
di ammissione per pazienti affetti da patologie acute che necessitino
di cure intensive o che richiedano un elevato impegno specialistico
e/o tecnologico.
La responsabilità clinica e la gestione complessiva del
paziente spettano al Mmg. Il personale infermieristico e ausiliario
risponde funzionalmente al medico curante.
La revisione della struttura ha permesso una integrazione tra
i vari professionisti medici dipendenti, personale infermieristico
e medici convenzionati e ha coperto i bisogni di salute di una
popolazione che ha un indice di dipendenza e di vecchiaia molto
elevati.
È una risposta efficiente ed efficace ai bisogni di salute
della popolazione del distretto nord. Uno strumento moderno e
adeguato che ricolloca nel loro ruolo principe gli ospedali per
acuti mentre va a costruire una rete di prevenzione, diagnosi
e cura nel territorio.
Lattività
Nellanno 2003 il servizio di Programmazione e di Gestione
dellAss 6 ha effettuato una analisi dellattività
svolta sia dal punto di vista clinico che gestionale, per verificare
lefficacia e lefficienza dellospedale di Comunità
in modo da potere apportare delle modifiche organizzative o comunque
un supporto a tutti gli operatori coinvolti per migliorare la
qualità delle prestazioni.
Sono state sottoposte a verifica 106 cartelle cliniche relative
ai ricoveri effettuati, 83 relative allanno 2002 e 23 del
primo quadrimestre del 2003.
Per la verifica si è deciso di compilare una scheda di
rilevazione che in modo asettico, cioè senza aprioristicamente
definire un ricovero appropriato o meno, potesse permettere la
raccolta di alcuni dati. Dando per scontati tutti i dati identificativi
del paziente, si sono prese in considerazione la durata del ricovero,
lobiettivo che il Mmg si proponeva facendo accedere il paziente
allospedale di Comunità, la diagnosi o il motivo
per cui lammalato veniva ricoverato. Nella raccolta dei
dati sono stati anche contemplati gli esami richiesti dai vari
medici e lo stato della rete sociale allatto dellingresso
e allatto della dimissione del paziente.
Metodologia
Una volta raccolti i dati si è resa necessaria laggregazione
in gruppi omogenei onde evitare la dispersione dellinformazione
(considerando lesiguità del numero), per cui si è
proceduto a sette grandi gruppi per obiettivi, introducendo anche
il gruppo (il più numeroso) dove non veniva indicato nessun
obiettivo:
1. Accertamenti diagnostici: in cui la prevalenza era definire
un sospetto clinico.
2. Cure palliative: pazienti terminali e in prevalenza neoplastici,
considerando la terapia del dolore e il supporto nutrizionale.
3. Riabilitazione: pazienti colpiti da accidenti vascolari o infortuni
fortuiti o meno che comportavano fratture ossee.
4. Terapeutico: dove la prevalenza del ricovero era di portare
a termine pratiche terapeutiche che per complessità o per
situazioni ambientali non potevano essere espletate al domicilio
dellinteressato neanche tramite il servizio ADI.
5. Respiratorio: quando era richiesto un ricovero per dare un
sollievo al care giver e non vi erano rilevanti componenti sanitarie.
6. Psichiatrico: problematiche di inerenza psichiatrica (si è
verificato un solo caso).
7. Non indicato: relativo allimpossibilità di risalire
allobiettivo del ricovero.
Lo stesso procedimento di raggruppamento si è utilizzato
per le diagnosi dentrata o i motivi per cui un paziente
veniva invitato a ricoverarsi in ospedale di Comunità,
con i seguenti criteri: per apparato, per agente eziologico, per
causa patogenetica, introducendo anche due gruppi senza una rilevanza
sanitaria specifica.
Gli apparati presi in considerazione sono stati: osteo-articolare,
cardiaco, digerente, endocrino, neurologico (comprendendo gli
accidenti vascolari), renale e respiratorio; le eziologie o la
patogenesi sono state le seguenti: infettiva, neoplastica o
di abuso di sostanze stupefacenti (droghe o alcool). Le patologie
legate alla circolazione arteriosa periferica sono state definite
genericamente circolatorio.
Nella tabella 1 si può notare come la durata della degenza
non abbia una distribuzione normale, la degenza più frequente
si aggira intorno a 11 giorni, 39 ricoveri (37%) sono superiori
a una durata di 15 giorni (la metodologia proposta dal regolamento
di istituzione della struttura dava come adeguato il ricovero
con una durata non superiore ai 15 giorni).
I ricoverati presentavano unetà media di 75 anni,
ma letà più frequente è stata di 85
anni (tabella 2).
Più del 27% dei ricoveri sono risultati privi dindicazione
dellobiettivo, mentre un terzo si è ricoverato per
portare a termine o comunque iniziare una terapia; la prima causa
di ricovero è la terapia, cioè lesecuzione
o la prosecuzione di modalità terapeutiche che non potevano
essere condotte, iniziate o proseguite a domicilio dellinteressato.
Il fatto che i dati evidenziano che il secondo obiettivo di ricovero
sia non indicato suggeriscono che lutilizzo
dellOspedale di Comunità andrebbe maggiormente responsabilizzato
(tabella 3).
Su 106 pazienti ricoverati, la maggioranza dei dimessi (65) è
ritornata al proprio domicilio, tra questi 15 il cui ricovero
era stato richiesto dallospedale, 1 da una casa di riposo
e 21 di cui non era indicata la provenienza della richiesta.
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