Editoriale
Solo pochi spiccioli nelle casse del Ssn
Migliorare le prestazioni, puntare
al territorio come luogo di qualificazione e governo della spesa,
scommettere
sui medici di famiglia come chiave di volta di un sistema mirato
a risultati di salute concreti e verificabili. Questo il nucleo
del programma elettorale dellUnione sulla Sanità
che il ministro incaricato Livia Turco è chiamata a trasformare
in politiche per il Paese nei prossimi quattro anni. Eppure
la clamorosa esperienza del servizio sanitario inglese, che
raccontiamo in questo numero di M.D. (pag. 9), dimostra che
è facile parlare di qualificazione del Ssn attraverso
il territorio, ma per realizzare tale obiettivo occorrono ingenti
risorse, soprattutto se si vogliono garantire non solo parole
ma prestazioni allaltezza di sfide sanitarie come linvecchiamento
della popolazione e laccessibilità. Non è
una combinazione che il primo incontro istituzionale il ministro
Turco labbia dovuto concedere al collega dellEconomia,
Tommaso Padoa Schioppa, chiamato a far tornare i conti e incaricato
di somministrare cure di compatibilità da cavallo al
sistema Italia, che ha dichiarato gravemente in crisi. Un patto
con le Regioni è quanto ha proposto Livia Turco
appena insediata, già abituata a barcamenarsi nella precedente
legislatura della sua maggioranza con i ristretti budget destinati
al welfare. Ma più che un patto ci vorrà un grande
sforzo di disponibilità e creatività, visto che
nel 2005 il sistema ha registrato un bel rosso da 4,3 miliardi
di euro, che per il 2006 si quantifica un altro buco di 4-5
miliardi e che per il 2007 non si sa più nemmeno su quali
volumi di finanziamento contare. Lultimo atto di settore
del Governo precedente prevedeva laffiancamento di quei
Governatori che non fossero riusciti a tenere a bada i propri
conti e, a somme tirate, il commissariamento riguarderebbe quasi
tutti: soltanto in due hanno presentato conti positivi: la Toscana,
con un utile di 18,44 milioni e lUmbria con un più
6,6 milioni e nove Regioni rischiano, come ultima istanza, il
commissariamento. Il resto dItalia è in deficit,
anche se con la partenza delle manovre regionali qualche segno
di emersione si è manifestato.
La sottostima del fondo sanitario nazionale, però, come
ha evidenziato di recente la Corte dei Conti, ha riguardato
soprattutto, proprio come in Inghilterra, contratti e convenzioni.
Perché i medici prendono molto sul serio le esigenze
di cambiamento, soprattutto quando si è disposti ad investire
almeno un minimo su di loro.
Situazione imbarazzante, dato che la Convenzione per la medicina
generale è scaduta al 31 dicembre dello scorso anno e
che dunque si dovrebbe parlare di rinnovo proprio in queste
settimane.
Ciò che è certo è che la medicina generale
consente grandi risparmi, ma non miracoli e quindi sarà
meglio avere le idee ben chiare su che cosa si possa effettivamente
garantire a medici e pazienti, potendo contare solo su pochi
spiccioli in cassa.