M.D.
numero 18, 17 maggio 2006
Pratica
medica
Picchi ipertensivi mattutini
di Francesco Carelli, Medico di famiglia, Milano,
Insegnamento Medicina di Famiglia, Università degli Studi
di Milano e Giacomo Bellinvi, Medico tirocinante, Milano
Una
donna di 76 anni, dopo modifica della abituale terapia ipertensiva
per i buoni livelli pressori ai controlli ambulatoriali,
esegue un monitoraggio dinamico nelle 24 ore come controllo
per riferiti episodi lipotimici. Il test rivela una tendenza
allinversione della fisiologica escursione circadiana
con un picco pressorio al mattino molto presto. Durante
il giorno i valori pressori risultano nella norma in ripetuti
controlli. |
Anamnesi
Nel
2003 episodio di ictus ischemico, che alla TAC mostra una lacuna
ischemica ponto-mesencefalica sinistra senza importanza clinica.
Da quellanno la paziente è in trattamento con nimodipina,
lacipidina, cardioaspirina e lassociazione enalapril-idroclorotiazide.
Storia clinica
Nel maggio 2005, visto il buon compenso ai ripetuti controlli
ambulatoriali, si decide la modifica della terapia in atto,
con sospensione dellassociazione enalapril-idroclorotiazide
e introduzione di enalapril, che la paziente assume sempre alle
ore 18.00.
La situazione rimane stabile, con riscontri pressori nei limiti
della norma.
Nel dicembre 2005, in seguito ad alcuni episodi lipotimici,
prescriviamo un monitoraggio dinamico della pressione arteriosa
nelle 24 ore.
n Monitoraggio dinamico della PA nelle 24 ore: presenta una
tendenza ad inversione della fisiologica escursione circadiana
con un marcato picco al mattino molto presto (5.00-6.00 a.m.).
In questo intervallo i valori pressori della paziente sono stati
costantemente superiori a 170/90 mmHg, con un valore massimo
di 214/108 mmHg. Nel corso della giornata la pressione rilevata
è stata ripetutamente normale, con presenza anche di
episodi ipotensivi (110/50 mmHg alle ore 14.40 p.m.), responsabili
dei sintomi della paziente.
n Riflessioni sul tracciato: valori medi di pressione arteriosa
più alti nel periodo 23.00-7.00 che nel periodo 7.00-23.00,
i cui valori (soprattutto sistolici) sono quasi sempre superiori
alla norma. Il test evidenzia inoltre degli sbalzi pressori
con un marcato picco ipertensivo al mattino prima del risveglio
e alcuni episodi ipotensivi diurni.
In seguito è stato eseguito un ecocardiocolor-Doppler
che si è rivelato nella norma per volume delle cavità
e cinesi cardiaca e per morfologia e dinamica valvolare.
Un precedente ecocolor-Doppler dei tronchi sovra-aortici aveva
rivelato quadro compatibile con età e assenza di problemi
al flusso.
Note e approfondimenti
La pressione arteriosa si modifica nellarco delle 24 ore
seguendo un ritmo circadiano che raggiunge un picco al mattino
poco dopo il risveglio.
La frequenza di esordio di eventi cardiovascolari acuti (morte
improvvisa, infarto miocardico acuto, angina pectoris tipica,
ischemia silente, ictus ischemico, angina variabile, aggregabilità
piastrinica) sembra seguire un pattern ciclico sincrono.
Alcuni soggetti ipertesi presentano picchi ipertensivi particolarmente
spiccati al mattino e questo sembra legato a uniperattività
simpatica.
Un aumento della pressione arteriosa durante le ore notturne,
quando la pressione dovrebbe diminuire, può essere in
relazione con episodi di apnee notturne e con il russare (abbiamo
indagato anamnesticamente questa possibilità con la nostra
paziente, ma è risultata negativa).
Strategia terapeutica
Per quanto riguarda la scelta della strategia terapeutica in
questi pazienti, in letteratura esistono diverse indicazioni
che concordano sullutilizzo di farmaci a lunga durata
dazione, così da mantenere leffetto fino
alle prime ore del mattino.
Alcuni autori suggeriscono luso di telmisartan - antagonista
dei recettori per langiotensina II - una volta al giorno
per il meccanismo dazione e per la lunga emivita plasmatica.
Telmisartan, un potente e altamente selettivo antagonista dei
recettori AT1, ha una struttura bis-benzimidazolica. Tale caratteristica
spiega sia lelevata affinità recettoriale sia le
sue proprietà farmacocinetiche. La lunga emivita plasmatica
assicura che lefficacia antipertensiva venga mantenuta
per lintero intervallo fra le assunzioni, incluse quindi
le prime ore del mattino.
Altri autori hanno valutato lefficacia della variazione
di orario di somministazione di ACE-inibitori come il perindopril
nella riduzione del picco del mattino.
Commento
Lesperienza clinica presentata ha attratto la nostra attenzione
per la marcata entità del noto picco del mattino e per
quanto questo picco fosse precoce, con dei valori diurni di
pressione arteriosa mediamente più bassi dei valori notturni.
Inoltre questo caso clinico fa riflettere su quanto sia importante
lascolto attento del paziente e unadeguata indagine
dei sintomi riferiti dallo stesso, nonostante lapparenza
clinica.