M.D.
numero 17, 10 maggio 2006
Terapia
Più speranze contro il microcitoma
Il tumore polmonare a piccole cellule è altamente
aggressivo e tende a disseminarsi rapidamente: alla diagnosi
i due terzin dei pazienti presentanon una malattia
già metastatizzata. Una recente novità è
rappresentata dal topotecan, primo farmaco per la chemioterapia
di seconda linea
Il
tumore polmonare non è ununica entità
clinica, potendosi riconoscere quattro principali forme:
da un lato ci sono il carcinoma squamoso o epidermoide,
ladenocarcinoma e il carcinoma a grandi cellule,
dallaltro cè il microcitoma o tumore
a piccole cellule. In Italia si registrano annualmente
circa 8.000 nuovi casi di microcitoma, il 10-15% dei
casi complessivi di tumore polmonare.
Il microcitoma si propaga più velocemente rispetto alle
altre forme di tumore polmonare e cresce molto rapidamente.
In due pazienti su tre il tumore viene diagnosticato
quando la malattia è
già estesa e la sopravvivenza a cinque anni non supera
l1% del totale dei pazienti. In un terzo dei
casi invece la malattia è ancora limitata, ma ciò
nonostante la sopravvivenza a cinque anni non supera l8%.
Lo spazio per la chirurgia nel trattamento del microcitoma è
estremamente limitato: lintervento di resezione viene
preso in considerazione solamente per pochissimi pazienti, nei
casi in cui il tumore viene scoperto molto precocemente. Inoltre
si è visto che pur effettuando un intervento chirurgico
radicaleno, cioè in grado di asportare totalmente la
massa neoplastican, spesso alcune cellule malate si sono
già diffuse nei vari organi. La radioterapia risulta
invece efficace, almeno in prima battuta, perché le cellule
del microcitoma sono particolarmente sensibili allazione
del trattamento. Spesso la radioterapia viene associata alla
chemioterapia, specie quando la lesione risulta di dimensioni
limitate e quindi si può puntare alla risposta completa
da parte del paziente.
Negli ultimi tempi la chemioterapia con cisplatino ed etoposide
ha incrementato il tasso di sopravvivenza dalla diagnosi, ma
dopo uniniziale risposta, la quasi totalità dei
pazienti torna a recidivare, rendendo la disponibilità
di regimi chemioterapici di seconda linea una necessità
terapeutica per quei pazienti che non sono più ricandidabili
al trattamento di prima scelta. Lunico farmaco approvato
per la chemioterapia di seconda linea è il topotecan,
un inibitore della topoisomerasi-1 in grado di ridurre la replicazione
cellulare, dimostratosi in grado di influire positivamente sulla
qualità della vita e sulla sopravvivenza dei malati.