Editoriale
Obiettivo numero uno: far quadrare i conti
Compito numero uno per il nuovo esecutivo:
far tornare i conti della Sanità pubblica. Il primo impegno
che attende il nuovo Governo sarà quello di porre ordine
nella foresta di quantificazioni che, tra contratti, farmaci,
impegni di legge e prospettive di evoluzione, ormai assediano
da diversi mesi il mondo delle domande di salute degli italiani.
La provocazione lha lanciata Enzo Ghigo, il primo dei
Governatori impegnati sui temi della salute e oggi neosenatore.
Seguendolo nei suoi conti, scopriamo che le Regioni potrebbero
avere bisogno nel prossimo anno di ben 100 miliardi di euro
per mandare avanti la macchina sanitaria. Ben novemila in più
che nel 2006, a fronte della sottostima di almeno 5 miliardi
denunciata dai governatori già rispetto al fabbisogno
di questo biennio 2005-2006. I governatori, che impegnano in
media in sanità ben oltre il 70% delle proprie risorse,
non sembrano avere alcuna possibilità di far fronte ancora
da soli alla sottostima annunciata e linsediamento del
nuovo Governo potrebbe rappresentare loccasione giusta
per un vero e proprio assalto alla diligenza.
Il Documento di programmazione finanziaria, il cosiddetto Dpef,
è la prossima scadenza di bilancio dove tutti i bisogni
di spesa e le indicazioni di tagli dovranno essere portati ad
evidenza.
E cè di che preoccuparsi. La spesa per i farmaci
in gennaio è cresciuta del 14.5% e in febbraio e marzo
potrebbe segnare ancora un +8%.
Poi cè il peso di contratti e convenzioni che sembrano
non essere del tutto coperti dalle tappe passate. Poi cè
il federalismo fiscale che potrebbe portare un po dossigeno
al sistema con le tasse locali, ma che per essere avviato ha
bisogno di ben 12 miliardi già previsti per le Regioni,
ma mai giunti a destinazione.
Il Dpef 2006-2009 e le tendenze della nuova spesa sanitaria
indicano che per il Fondo nazionale si sarebbero dovuti destinare
95,6 miliardi per il 2006, 98,78 per il 2007, 102,363 miliardi
per il 2008 e infine 106,112 miliardi per il 2009. Ma per il
2006 la Finanziaria ha stanziato 91 miliardi scarsi, quasi 5
miliardi in meno della stima regionale. In attesa del prossimo
Dpef, appare chiaro fin da ora che non si potrà tornare
indietro dai 98,78 miliardi indicati dal documento precedente
per il 2007. Un importo al quale anzi si dovrebbero aggiungere
almeno quei 4-5 miliardi di ripiani che i Governatori ormai
chiedono da anni.
Se lo schieramento di centrosinistra aveva annunciato in pagine
e pagine di programma il proprio impegno per la sanità
pubblica, oggi i numeri in campo sembrano chiedere, oltre a
un serio impegno, quasi anche un miracolo. Stante così
i fatti, la collaborazione e concertazione invocati
da Vasco Errani, assessore emiliano e coordinatore delle Regioni
per la Sanità, sembra essere più che uno slogan,
il primo passo necessario e indispensabile non più rimandabile.