M.D.
numero 13, 18 aprile 2007
Pratica
medica
Calcolosi del dotto di Wharton risolta ambulatorialmente
di Walter DApolito - Medico di medicina generale, Vallo
Scalo (SA), AIMEF e Gabriella DApolito - Studentessa IV
anno Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università
Cattolica di Roma
Un paziente di 35 anni, in buone condizione di salute,
si presenta in ambulatorio lamentando da circa 15 giorni
la comparsa saltuaria di una tumefazione dolorosa in corrispondenza
della regione sottomandibolare destra. A detta del paziente
la sintomatologia dolorosa si accentua in coincidenza dei
pasti o delle normali operazioni di igiene orale (colica
salivare), con irradiazione al pavimento della bocca e alla
regione del collo omolaterale. |
Visita
Allatto
della visita non è presente alcuna tumefazione, ma allispezione
del pavimento della bocca noto un arrossamento dello sbocco
del dotto di Wharton, con un ostacolo di colore giallo ben
visibile, che funge da tappo allo sbocco del dotto escretore
destro in corrispondenza della caruncola sublinguale destra
(figura 1).
Inoltre è presente una protesi inferiore in resina che,
data la sua grossolanità, può avere fatto da ostacolo
al normale flusso salivare (figura 2).
Intervento
ambulatoriale
Dopo un accurato esame obiettivo, che mette in evidenza le dimensioni
contenute del calcolo, si procede, in assenza di anestesia,
con manovre di spremitura del dotto di Wharton in senso disto-mesiale
verso la caruncola sublinguale.
Tali manovre, eseguite in modo deciso ma atraumatico, portano
alla fuoriuscita di un calcolo di consistenza dura, del tipo
a stampo, della lunghezza di circa 1 cm e pochi millimetri di
diametro (figura 3).
La fuoriuscita del calcolo è seguita dallespulsione
spontanea di un fiotto di saliva densa.
Eseguito
lintervento, assolutamente incruento (figura 4), il paziente
viene congedato con il consiglio di praticare unortopantomografia
per evidenziare possibili altri calcoli radiopachi e, nelleventualità
remota della ricomparsa della sintomatologia dolorosa, di praticare
una ecografia o scialografia della ghiandola sottomandibolare
destra.
Inoltre il paziente viene invitato a eseguire una maggiore
igiene orale e a dismettere la vecchia protesi, indicata come
possibile concausa nella formazione del calcolo allo sbocco
del dotto di Wharton.
Note & approfondimenti
La calcolosi delle ghiandole salivari rientra tra le patologie
del distretto maxillo-facciale e le algie relative a tale distretto,
insieme alle cefalee, sono per frequenza la settima ragione
di richiesta di visita medica.
La frequenza della patologia litiasica delle ghiandole salivari
è alquanto bassa (0.4%) rispetto alle altre patologie
del distretto maxillo-facciale.
Tuttavia, la sua conoscenza e la capacità di diagnosticarla
risultano molto importanti, poiché il dolore diffuso
della colica salivare (dolore trasmesso dalle fibre sensitive
del nervo trigemino), può condurre a confusione con altre
patologie relative al distretto menzionato, il quale riceve
fibre sensitive dallo stesso nervo trigemino e che confluiscono
tutte a livello del nucleo sensitivo caudale del tronco cerebrale.
Questo nucleo, chiamato anche sub-nucleo caudale, è considerato
il relais più importante per il dolore cranio-cervico-facciale:
infatti nel nucleo sub-caudale convergono oltre alle fibre
sensitive del trigemino anche fibre nocicettive provenienti
dal glossofaringeo, dal vago e dalle prime tre radici dei
nervi cervicali.
Questa convergenza caudale può essere alla base del dolore
diffuso e riferito che viene frequentemente osservato in diversi
tipi di cefalea e dolore cranio-cervico-facciale.
La calcolosi del dotto di Wharton è una condizione patologica
molto frequente nellambito del capitolo delle calcolosi
delle ghiandole salivari o scialolitiasi; infatti circa il 90%
di tale patologia interessa la ghiandola sottomandibolare o
il suo dotto escretore.
La scialolitiasi colpisce con maggiore frequenza il sesso maschile
(64%) e soprattutto pazienti con età maggiore ai 40 anni.
Non vi è una causa univoca delle calcolosi, ma come per
gli altri distretti corporei, una somma di concause che stanno
tra loro in relazione reciproca complessa.
La maggiore suscettibilità della ghiandola sottomandibolare
alla formazione di calcoli viene attribuita soprattutto a cause
anatomiche:
-
decorso tortuoso del dotto escretore;
- direzione
del drenaggio in senso antigravitario.
Altri
fattori che vengono presi in considerazione sono i processi infettivi
della ghiandola, liperparatiroidismo e, come nel caso descritto,
le protesi inferiori incongrue che possono essere di ostacolo
al normale flusso salivare e concorrere così alla formazione
dei calcoli.
Terapia
La terapia della calcolosi del dotto di Wharton è quasi
sempre chirurgica, mentre la terapia medica a base di antispastici
e parasimpaticomimetici consente solo in qualche caso lespulsione
di piccoli calcoli localizzati nel tratto anteriore del dotto.
Manovre incruente, come nel caso esposto, possono essere messe
in atto in caso di piccoli calcoli, del tipo a stampo, localizzati
allo sbocco del dotto.
Poiché i calcoli tendono con il tempo a ingrandirsi, tanto
che scialoliti della grandezza di un grano di miglio possono diventare
come un uovo di piccione. È quanto mai importante una diagnosi
precoce e precisa allatto delle prime manifestazioni
patologiche; in questo modo è possibile evitare complicanze
importanti tipo scialoadeniti o pseudocisti ghiandolari, ed avere,
nel contempo, la possibilità della rimozione incruenta
del calcolo stesso.
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